redazione il torinese

Chieri, il Comune illustra il bilancio

chieri-arco_di_piazza_umberto_iIl sindaco di Chieri, Claudio Martano e gli amministratori comunali incontrano martedì 6 dicembre, alle ore 20.45 in Sala Conceria i cittadini. Occasione dell’incontro sarà l’illustrazione del bilancio 2017, la cui approvazione costituisce un momento fondamentale per la macchina comunale. L’incontro darà la possibilità, per i cittadini, di essere informati, ascoltare e partecipare all’importante documento e scoprire da dove provengono le risorse economiche e come verranno spese.

Massimo Iaretti

 

Presidio GTT in piazza Castello per turni di lavoro e carenza di personale

TRAM GMADREDomani, mercoledì 7 dicembre, si tiene un presidio dei lavoratori Gtt in piazza Castello, dalle ore 10. Tra loro anche diversi autisti in graduatoria in attesa di assunzione. La manifestazione si svolgerà sotto la sede della Regione. I lavoratori scendono in piazza per i turni di lavoro sfiancanti, turni di servizio che richiedono molto  lavoro straordinario per i guidatori. Un impegno che talvolta raggiunge le dieci ore di guida e che rischia di mettere a repentaglio la sicurezza con l’aumento di casi di assenteismo per malattia. I lavoratori vogliono portare all’attenzione delle istituzioni le difficoltà che riguardano la loro attività,  determinate dalla carenza del personale di esercizio, e chiedono di sbloccare con urgenza la situazione degli operatori di esercizio con requisiti già individuati e in graduatoria, pianificando un percorso strutturale con una politica che garantisca i necessari interventi in previsione del massiccio turnover degli operatori di esercizio Gtt. Il presidio di lavoratori sarà l’occasione per chiedere alla Regione Piemonte l’autorizzazione in deroga per procedere all’assunzione del personale in graduatoria, al fine di garantire anche un niglior servizio agli utenti.

Volontari, tutte le facce di una missione: pura, fragile e preziosa

consiglio lascarisPuro, fragile e prezioso come un diamante. È la metafora che, nella Giornata internazionale del Volontariato, ha fatto da sfondo al convegno “Le sfaccettature del volontariato”, svoltosi lunedì 5 dicembre a Palazzo Lascaris, sede dell’Assemblea legislativa piemontese.L’evento è stato organizzato dal Consiglio regionale del volontariato in collaborazione con il Comitato volontariato 4.0 e il Centro servizi per il volontariato di Torino. “Oggi è più che mai necessario che le istituzioni sostengano il volontariato – ha sottolineato la vicepresidente del Consiglio regionale Daniela Ruffino portando il saluto dell’Assemblea – perché è sempre più colonna portante della società italiana e della democrazia”. “È fondamentale – ha ribadito più volte il vicepresidente del Consiglio regionale del volontariato Claudio Eba -chetratto fondamentale e irrinunciabile del volontariato rimanga la gratuità. Diversamente, rischierebbe di snaturarsi”. “Se il volontariato vuole continuare a essere un’esperienza ricca e arricchente – gli ha fatto eco Maria Paola Tripoli del Comitato volontariato 4.0 – non deve avere prezzo. Ne sono convinti gli oltre 6,63 milioni di volontari italiani, pari a un cittadino su otto e al 12% della popolazione”. Pierantonio Minelli di Telefono Amico ha evidenziato che una delle principali caratteristiche del volontariato è “la capacità di andare contro corrente perché interviene làcon reg lascaris dove gli altri sono tentanti di chiudere gli occhi, fa emergere realtà e problemi che sarebbe comodo ignorare e sa coniugare passione civile e solidarietà”.Franco Bagnarol del Movimento di volontariato italiano (Movi) ha ripercorso la biografia e la filosofia del fondatore Luciano Tavazza, secondo cui “educare alla corresponsabilità, a un’etica alta, alla solidarietà, gratuità e al dono è una scelta politica d’impegno nel cambiamento di ciò che può e deve essere cambiato”. Silvio Magliano del Centro servizi per il volontariato di Torino ha sottolineato, da una parte, il ruolo fondamentale dei Centri servizi per la sopravvivenza delle associazioni di medie e piccole dimensioni e, dall’altra, la riluttanza delle associazioni a farsi rappresentare. L’assessore regionali alle Politiche sociali Augusto Ferrari, presidente del Consiglio regionale del volontariato, ha concluso i lavori ricordando “l’importanza del volontariato per creare connessioni e occasioni di cooperazione per le politiche d’inclusione” ed esortando “a vigilare, a livello nazionale, affinché la nuova legge non concorra a disperdere l’anima più autentica del volontariato e le sue esperienze più virtuose e a riuscire, a livello regionale, a rendere sempre più fecondo il ruolo attivo del volontariato nella programmazione delle politiche sociali”.

www.cr.piemonte.it

(foto: il Torinese)

 

 

DOPO IL REFERENDUM. LEGA:”DIRITTO DI VOTO ALLE PROVINCE”. PD: “RENZI RESTI SEGRETARIO”

QUI LEGA NORD

molinari-nuovaReferendum Costituzionale, il giorno dopo. Molinari “Questa notte ripaga di anni di sacrifici e lotte”. E aggiunge: “Si restituisca il diritto di voto per le Province. Il centralismo ha fallito”. All’indomani del Referendum Costituzionale, che ha visto una schiacciante vittoria del fronte del ‘no’, è tempo di ringraziamenti e bilanci. “Ha vinto il Popolo, contro tutto e tutti commenta Riccardo Molinari, segretario nazionale della Lega Nord Piemont – Questa notte ripaga di anni di sacrifici e lotte. Questa notte dimostra che la passione e battaglia politica, in questo mondo dominato dai media e dai soldi, ha ancora valore e senso. Grazie a tutti i compagni di viaggio di questa avventura, abbiamo fatto qualcosa di straordinario. Abbiamo salvato la democrazia e l’autonomismo nel nostro Paese”.La gioia, però, lascia spazio anche alle proposte per il domani e Molinari avanza una proposta concreta. “La consultazione ha visto la maggioranza schiacciante dei cittadini votare contro ad una riforma pesantemente centralista. La prima cosa da fare è riconsegnare ai cittadini il diritto di voto per le Province, dal momento che il progetto Renzi-Delrio-Boschi è stato respinto dal Popolo sovrano. Gli italiani si sono espressi e hanno dimostrato quanto stia loro a cuore la possibilità di decidere del proprio futuro: è ora di prenderne atto e di restituirci ciò che ci spetta di diritto”.

QUI PD

Davide-GariglioREFERENDUM; GARIGLIO (PD): RENZI RIMANGA SEGRETARIO, NON SI RIPETANO ESPERIENZE DI GOVERNI TECNICI  

“Credo che Renzi debba rimanere a guidare il PD, garantendo la continuità della nostra proposta riformatrice: dopo questa esperienza di Governo, non possiamo tornare alla vecchia politica, alle trattative infinite, alle coalizioni litigiose”. Lo dichiara il segretario regionale del Piemonte del PD, Davide Gariglio, commentando l’esito del voto sul referendum costituzionale di ieri. “Dobbiamo rafforzare il partito – prosegue Gariglio –  dedicare tempo alla sua riorganizzazione sul territorio, aprirne le porte a tutti coloro che si sono impegnati nei comitati per il SI, fare un congresso che si esprima sulla linea delle riforme da perseguire. Dobbiamo assicurarci che nel futuro – sottolinea -, salva la libertà di coscienza dei singoli, non sia più possibile che chi sta dentro il partito si allei con i peggiori avversari esterni per far cadere il proprio leader. Poiché siamo la forza di maggioranza relativa nei due rami del Parlamento – rimarca – abbiamo l’onere di garantire che venga approvato la legge di stabilità e che proseguano gli interventi a favore delle popolazioni colpite dai terremoti e dall’alluvione. Il prima possibile si torni però a dare voce agli elettori, che si devono esprimere per indicare chi debba guidare questo Paese nei prossimi cinque anni. Non si ripetano esperienze di anni di governi tecnici o di grandi coalizioni – conclude Gariglio – siano gli italiani a stabilire il loro destino”.

 

Dopo – Renzi, Chiamparino rassicura: “non ci sono problemi per i fondi alle zone alluvionate”

po111Le dimissioni di Matteo Renzi dalla carica di premier dopo l’esito del referendum preoccupa per i progetti avviati in Piemonte, (come il Patto per Torino)  che potrebbero rischiare di arenarsi. Il presidente della Regione, Sergio Chiamparino, rassicura almeno per quanto riguarda la dichiarazione dello stato di calamità naturale, che il Piemonte vuole indirizzare al governo per i danni causati da maltempo dei giorni scorsi, “fa parte del disbrigo degli affari correnti, quindi non viene messa in discussione dalle vicende del governo” precisa il governatore  su Facebook  e aggiunge: “I tempi di approvazione dipendono solo dalla ricognizione dei danni che i nostri tecnici assieme alla protezione civile stanno ultimando in questi giorni e che dovrà essere allegata alla dichiarazione stessa durante la prima riunione utile del Consiglio dei Ministri”.

Nuova moda: rubare le 500 Enjoy e vantarsi sui social

car sharing33Rubavano  le auto Enjoy per farsi belli sui social network. Tre ragazzini  arrestati, due di 19 anni e uno di 20 anni, e cinque minorenni denunciati, tra i 15 e i 17 anni lo hanno confessato ai carabinieri. Pare sia una nuova e poco raccomandabile tendenza negli ambienti giovanili, il cui più recente episodio risale a due giorni fa in corso Traiano a Torino, dove alcuni ragazzi sono stati fermati a bordo di una  500 Enjoy rubata, a bordo della quale i carabinieri hanno sequestrato attrezzi da scasso e due pistole che sparano biglie di acciaio.

 

(foto: il Torinese)

Un libro malandrino: “Una panca per due omicidi perfetti”

“Una panca per due omicidi perfetti” di Eleonora Calvi (Guida editori, euro 18, disponibile anche sul web)  narra della storia della morte del  padre  dell’autrice, nel 1985. Allora il pubblico si divise  tra innocentisti e  colpevolisti, come sempre accade quando i contorni di una grave vicenda non  sono chiari. Alfredo Calvi fu un imprenditore di successo, importò nel dopoguerra i primi entrobordo, le prime Jeep americane, il kevlar (materiale isolante multifunzionale). Fu il primo a metter su strada in Svizzera un’auto elettrica.  Nato da una famiglia ricchissima di Milano già nella prima guerra, si ritrovò povero.

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calvi“Mio nonno spiega Eleonora calvi –  ricostruì il patrimonio ma nella seconda guerra, a seguito dei bombardamenti su Milano, persero nuovamente tutto. Fu mio padre, che aveva avuto occasione di studiare diplomandosi, a ricostruire una ‘fortuna’. Memore del passato, cercò di dislocare le sue attività in più Stati. Da ciò ebbe modo di frequentare ambienti diversi. Rilevante fu la conoscenza di lingue straniere, delle leggi diverse ma in primo luogo, l’istinto del buon venditore. E già nel dopoguerra, quando non esistevano grandi Società di ricerca di mercato, egli da solo intuiva le potenzialità future dei suoi investimenti. Non da ultimo una corretta visione politica complessiva, lo aiutò nel suo successo. Quello che comunemente si suole affermare come ‘un precursore dei tempi’. Uomo schivo, amava tutto ciò che viene definito ‘ bello’ sempre mantenendo una misura adeguata nel gustarsi i benefit che il suo status sociale gli consentiva. Era affascinato nell’evoluzione dei motori e i suoi pochi amici prediletti, erano del settore in America.  Aveva una curiosità spasmodica per ciò che sarebbe accaduto dopo il 2000 nei confronti della tecnologia. Seppur appartenesse a una famiglia molto longeva (sua sorella morì a 102 anni) e fosse già anziano benché agile e sportivo, non ebbe modo di soddisfare quel desiderio dato che fu barbaramente assassinato per danaro. Non gli fu mai resa Giustizia”.

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“Dopo molti anni dallo sconvolgente omicidio di mio padre – aggiunge Eleonora – fatto che allora fu oggetto di acceso dibattito sui media internazionali – vengo a scoprire una realtà completamente diversa a seguito di una frase proferita al telefono da parte di mia sorella nel 2007 e da un articolo pubblicato al tempo da La Stampa di Torino”. Lungo il percorso per scoprire la verità e la realtà giuridica tristemente poco soddisfacente. Nel 2015 suscita  la mia curiosità un omicidio – molto simile a quello di mio padre- di un avvocato di Milano: l’avvocato Cosima Corinna Schutterle. Dopo indagini, ne  scopro il nesso”. Un libro avvincente, di cui non sveliamo i misteri, e la cui trama si dipana  tra luoghi prestigiosi del bel mondo internazionale. Da St. Moritz, a  Montecarlo, al Liechtestein. Sullo sfondo delle vicende la giustizia divisa  tra la verità e la necessità di una Sentenza, l’interesse di Stato. Il lettore  viene coinvolto nell’analisi di ogni singola prova, senza mai aver la  sensazione di arrivare a una conclusione certa.

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Così, dopo il primo omicidio,  anche il calvi-25secondo, assi simile, conferma ai lettore la sensazione che gli  accordi internazionali, seppur sottoscritti, non vengano rispettati nell’ interesse nazionalistico degli Stati che appartengono all’Unione europea.  Conclude l’autrice: “Se un omicidio imperfetto diviene perfetto, c’e’  certamente qualche cosa da cambiare  dato che e’ sul sangue dei morti  dell’ultima guerra mondiale che e’ stata firmata una Carta sulla quale e’ nata  l’Unione europea…o almeno cosi’ e’ in apparenza. Il mio racconto quindi non  e’ una critica ai Magistrati che han fatto parte di questi eventi ma una  critica a Leggi che mancano. Cosi’ tanto lontano siamo andati dal ricordo di  quell’originario sangue versato che noi cittadini europei occupandoci del  nostro orticello, abbiamo perso di vista l’importanza di migliorare la Legge  per la vita e la pace. Spero tanto che la nostra tanto desiderata Unione  Europea non cada dalla base di marmo candida che la sorregge: la difesa della  vita umana.”  Un libro tutto da leggere, che lascerà anche un po’ di amaro in  bocca. Senza mai però tralasciare ironia, umorismo e fiducia in un futuro migliore.

Con il Suv in Metropolitana

A Porta Nuova due donne a bordo di una Jeep Compass, hanno imboccato per sbaglio l’ingresso alle scale che portano alla metropolitana

porta-nuova-metroVa bene che si dice che con un Suv si possa andare ovunque, su ogni tipo di strada, ma probabilmente l’automobilista che poche ore fa ha imboccato con la sua Jeep la scala di accesso per la metropolitana, ha preso un po’ troppo alla lettera il “famoso detto”. E’ successo questa mattina a Porta Nuova, all’ingresso di Piazza Carlo Felice che si affaccia su via Sacchi. Due donne a bordo di una Jeep Compass, hanno imboccato per sbaglio l’ingresso alle scale che portano alla metropolitana, rimanendo incastrate con la loro macchina. Fortunatamente, nonostante quel tratto di marciapiede di corso Vittorio Emanuele II sia sempre molto frequentato, non ci sono stati feriti e gravi conseguenze, se non un grande spavento da parte degli utenti del metrò e dei passanti. park-porta-nuovaSecondo una prima ricostruzione la donna alla guida dell’auto (probabilmente poco pratica della zona) voleva imboccare la rampa che portava all’ingresso del nuovo parcheggio sotterraneo di Porta Nuova inaugurato poche settimane fa, ma invece di seguire le indicazioni per il sotterraneo si è affidata alle indicazioni della segnaletica orizzontale gialla rivolta ai non vedenti e che conducevano all’ingresso della metropolitana invece che al parcheggio. Quando le due donne si sono accorte dell’errore ormai era troppo tardi poiché avevano già imboccato la rampa delle scale. Sul posto sono immediatamente intervenuti i tecnici della Gtt e alcune volanti della polizia municipale di Torino.

                                                                                      Simona Pili Stella

Brignano o la voglia di fare bilanci

Già tempo di bilanci per Enrico Brignano. Di vita, di professione soprattutto. Cinquanta per l’una, trenta per l’altra. Bilanci che hanno un titolo, referenziale e preciso, “Enricomincio da me”, se volete anche decisamente spavaldo. Senza mezze misure. Ma lui è bravo, se lo può permettere, prendere di petto un più che ottimistico mezzo del cammin della sua vita e ricamarci su, per il torrenziale divertimento del pubblico, tutto risate e applausi. Iniziando dalle sue giornate, partenza Dragona – dove è nato – direzione Roma e ritorno, con quel treno che è il suo primo palcoscenico, con quei pendolari come lui che sono il suo primo pubblico. Battute, imitazioni, tante imitazioni.

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Poi il soggiorno americano, le prime esperienze, il rimpiazzo del comico che una sera non arriva e lui è fatto salire a forza dal proprietario del locale su quella pedana piena di luci, e improvvisa, e sciorina a orecchio lingue di mezzo mondo e ne ricava altri applausi. E poi le prime prove cinematografiche (una faccia che tranquillamente interessa Vanzina e Brizzi), l’amore per il teatro che rimane (uno per tutti, è stato un eccellente “Rugantino”), nato e allevato alla scuola di Gigi Proietti, la televisione che lo fa entrare nelle case di milioni di italiani (molti sono cresciuti con Giacinto del “Medico in famiglia”), sempre più sicuro, sempre più fascinoso, sempre più macchina di spettacolo.

Brignano, insomma, è bravo, bravissimo, un animale da palcoscenico che non si risparmia, che conosce il suo pubblico e a quel pubblico dà quel che gli chiede, un mattatore che canta, balla e recita con una sicurezza e un trasporto invidiabili. Un attore brignano2che naviga sicuro nel suo mare, un attore che fila via diritto senza ostacoli. Ma gli ostacoli ci sono. E per quegli ostacoli ci vuole un coraggio che forse ancora Brignano non ha. Quello di sfrondare, di saper rinunciare alla battuta più ammiccante, al pezzo che può sfacciatamente piacere ma che può anche far rischiare allo spettacolo una qualche scivolata (il padrino alle prese con i suoi scagnozzi e con una mira poco raccomandabile), al divertimento che ti si rivolta contro (persino il balcone di Romeo e Giulietta, nelle mani dell’attore, potrebbe avere altre soluzioni e altre immediatezze), alla lunghezza eccessiva che dovresti avvertire necessaria di una interruzione, di un alto là intelligente. Sei autori (oltre Brignano, Mario Scaletta, Renato Cassini, Manuela D’Angelo, Massimiliano Giovanetti e Luciano Federico) – e un signor regista dal fondo della sala buia – dovrebbero darsi di gomito e sottolinearsi a vicenda tutto quello che una bella matita blu dovrebbe correggere, evitando di prendere fuori misura da un repertorio che deve essere più che abbondante. Perché lo spettacolo è bello, ilbrignano1 tecnicismo perfetto delle scenografie è una gioia per gli occhi, che il palcoscenico si riempia di colori o giochi con le geometrie del bianco e nero, i solisti riempiono coreografie in vero stato di grazia, la Giulietta di Ilaria De Rosa è una piccola favola di umorismo, e l’Enrico (nazionale?) è degno davvero degli applausi che gli arrivano ad ogni momento a manciate. Per cui, a quello spettacolo, risparmiamo qualche caduta, non roviniamolo.

Elio Rabbione

Operaio muore investito da auto sulla Torino-Bardonecchia

autostrada tunnelUn operaio  è morto mentre era al lavoro in un cantiere sull’autostrada A32 Torino-Bardonecchia, nei pressi della galleria Cels di Oulx. E’ stato travolto da un’auto e, nonostante i soccorsi siano stati immediati, il 118 non lo ha potuto salvare. La polizia stradale di Susa sta ricostruendo la dinamica dell’incidente. E’ sotto choc il conducente dell’auto, accompagnato all’ospedale di Susa con un altro operaio, che ha evitato l’auto e si è salvato, ma è rimasto anche lui sotto choc.