redazione il torinese

Il Po di sera

Una barca, le architetture monumentali dei ponti torinesi: tutto questo fa parte del fascino del Po di sera. La foto è di Mihai Bursuc.

barca bursuc po

“I Concerti del Pomeriggio”, emozioni sonore

Al Teatro Alfieri di Torino, mercoledì 22 marzo ore 16, con il titolo di “Emozioni sonore… Momenti musicali tra i più amati dal grande pubblico” si conclude la stagione de “I Concerti del Pomeriggio 2016-2017”. Ne è interprete un trio un po’ insolito formato da Susy Picchio soprano, Nino Carriglio clarinetto e sassofoni e Massimiliano Brizio al pianoforte. Il programma comprende brani di genere vario: canzoni del passato e attuali, musiche da film e brani di musical. I tre artisti che si alterneranno anche in duo, presenteranno brani in trio arrangiati per l’occasione. Tra i vari titoli in programma brani di Gershwin come ‘S wonderful e la Rapsodia in Blu, La paloma di Yradier, J’ai deux amours di Scotto, Gabriel’s oboe di Morricone, Begin the Beguine di Porter, Arlecchinata di Chaplin, La vita è bella di Piovani, New York, New York di Kander e numerosi altri.

Gli archi della Scala a Pinerolo

Il prossimo concerto dell’Accademia di musica di Pinerolo  vedrà protagonista il Quartetto d’Archi della Scala con Claudio Voghera.

Formazione tra le più blasonate sulla scena mondiale, il Quartetto d’Archi della Scala martedì 21 marzo alle 21:00 regala agli abbonati della stagione concertistica dell’Accademia di Musica di Pinerolo (viale Giolitti, 7) un’occasione di ascolto da non perdere, come l’integrale cameristica di Schumann, iniziata la scorsa stagione. Su di loro Riccardo Muti ha scritto “Un quartetto di rara eccellenza tecnica e musicale, (…) La bellezza del suono e la preziosa cantabilità, propria di chi ha grande dimestichezza anche con il mondo dell’opera, ne fanno un gruppo da ascoltare con particolare gioia ed emozione”. Nel corso degli anni, il Quartetto d’Archi della Scala è stato protagonista di importanti eventi musicali e significative registrazioni che hanno alimentato una corposa discografia. Numerosi sono stati i loro concerti, sia in Italia che all’estero, con pianisti del calibro di Bruno Canino, Jeffrey Swann, Angela Hewitt, Paolo Restani e Bruno Campanella. Claudio Voghera, collega nel Trio Johannes con Francesco Manara e Massimo Polidori, collabora abitualmente con il Quartetto della Scala mettendo a disposizione delle varie formazioni la sua grande e luminosa esperienza di camerista.

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La Stagione è stata realizzata con il sostegno della Compagnia di San Paolo (maggior sostenitore) nell’ambito della Scadenza Unica 2016 Performing Arts e di Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Piemonte, Città di Pinerolo, con il patrocinio della Città di Pinerolo e il contributo di Galup. Il nostro grazie va anche alla sempre preziosa sponsorizzazione tecnica di Piatino Pianoforti e Yamaha Musica Italia.

Ruffino: “L’evasione si combatte anche riducendo le tasse”

“Le istituzioni combattano l’evasione anche riducendo le tasse e la burocrazia alle piccole imprese”: lo afferma la vicepresidente del Consiglio regionale, Daniela Ruffino (Fi). “I dati recentemente diffusi dalle organizzazioni sindacali – rimarca Ruffino – dimostrano che il problema dell’economia sommersa pesa in Piemonte per circa 15 miliardi. Se le istituzioni si attivassero davvero per ridurre l’oppressione fiscale e la burocrazia, la situazione potrebbe certamente essere migliore”. “Le previsioni positive delle Camere di Commercio per le nuove assunzioni nei prossimi mesi – aggiunge – rappresentano una piccola speranza, anche se gli indicatori per determinati settori, quali l’edilizia e l’occupazione giovanile, non lasciano ben sperare. Le proposte del Governo a favore delle imprese paiono più palliativi che soluzioni reali”. “Il nero e l’economia sommersa – dice ancora – si combattono anche dimostrando alle imprese, ai commercianti e agli artigiani che lo Stato, la Regione e i Comuni non si accaniscono contro di loro con imposte spropositate”

Innovazione e creatività alle nuove OGR

Il countdown segna 208 giorni al Big Bang. Con l’apertura sabato 30 settembre delle nuove OGR, riqualificate e restituite alla città da Fondazione CRT, nasce a Torino il Distretto della Creatività e dell’Innovazione, punto d’incontro di mostre, spettacoli, concerti, eventi di teatro e danza, laboratori, start up e imprese innovative. Un luogo che diventa progetto, unico esempio di riconversione industriale in Europa finalizzato a far convivere al proprio interno due anime, quella della ricerca artistica, in tutte le sue declinazioni, e quella della ricerca in ambito tecnologico.

Il più grande investimento diretto su un unico progetto della Fondazione CRT per la crescita e lo sviluppo del territorio

Con 90 milioni di euro per il restauro e la rinascita dello storico e imponente edificio a forma di H (circa 20.000 mq di superficie per 16 metri di altezza su un’area complessiva di 35.000 mq), le OGR rappresentano il più grande investimento diretto della Fondazione CRT su un unico progetto, oltre che il più grande progetto di venture philanthropy oggi in Europa, orientato alla crescita e allo sviluppo economico, culturale e dell’innovazione del territorio. 

Le imponenti opere di riqualificazione hanno coinvolto aziende locali e impiegato più di 100 persone, per circa 300.000 ore complessive di lavoro. Una volta a regime, le OGR creeranno nuova occupazione per oltre 150 posti.

“Le OGR sono un traguardo e, insieme, un nuovo punto di partenza per i 25 anni di storia della Fondazione CRT – ha detto il Presidente della Fondazione CRT e di OGR Giovanni Quaglia –. Rappresentano infatti la sintesi dei nostri principali obiettivi, offrendo opportunità di crescita, confronto e collaborazione per il territorio, le istituzioni, le imprese più innovative. In un contesto nazionale e internazionale che presenterà sfide nuove e complesse, le OGR saranno un importante strumento per affrontarle: per questo OGR è Torino”.

“La Fondazione CRT con il progetto OGR ha messo in campo uno sforzo senza precedenti dal punto di vista economico, progettuale e realizzativo, per fare delle nuove OGR e di Torino un vero e proprio place to go per i prossimi anni – ha affermato il Segretario Generale Massimo Lapucci, in qualità di Direttore Generale OGR –. In origine si prevedeva la sola messa in sicurezza della struttura, ma abbiamo scelto di fare di più, di dare concretezza a un’idea più forte e coraggiosa per vision e obiettivi: vogliamo ambire a un progetto unico nel panorama nazionale ed europeo, e richiamare a nuova vita le officine come luogo di ideazione e riparazione per l’arte, la cultura, l’innovazione e la tecnologia. Le nuove OGR saranno un luogo fruibile da tutti, in cui arti e scienze possano essere forgiate e ‘riparate’ in modo dinamico”.

Le OGR: centro per le arti e hub dell’innovazione

L’architettura industriale delle OGR, oggi posizionata nel cuore di Torino (in corso Castelfidardo, a pochi metri da Porta Susa e a 50 minuti da Milano con l’alta velocità) ospiterà, in continua rotazione, mostre, spettacoli, concerti – dalla musica classica a quella elettronica – eventi di teatro, danza e arti performative, laboratori, start up, imprese innovative  dai Big Data al gaming – unendo le idee e i valori della creatività con gli strumenti e i linguaggi delle nuove tecnologie digitali. 

Ad arricchire ulteriormente il quadro, vi sarà un’ampia area dedicata al gusto con un forte legame con la filiera enogastronomica piemontese, pensata per accompagnare i visitatori dalla prima colazione fino al dopo cena. 

Centro per le arti visive e performative e, insieme, centro per la ricerca scientifica, tecnologica, industriale, le OGR funzioneranno da vera e propria “cassa di risonanza” per il ricco tessuto delle realtà culturali e produttive del territorio: queste ultime saranno messe in connessione con le eccellenze internazionali, in un processo di scambio e trasferimento di competenze attraverso importanti collaborazioni con i player dell’arte e dell’innovazione.

Un’opera d’arte per la città nel grande cortile delle OGR

Il cortile antistante le OGR ospiterà un’importante opera d’arte contemporanea fortemente significativa e simbolica, appositamente realizzata per il luogo e ispirata alla sua vocazione industriale e operaia. L’opera, che entrerà formalmente a far parte della collezione di proprietà della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, è stata commissionata a un celebre artista di fama internazionale individuato dalla Direttrice del Castello di Rivoli e della GAM insieme al Comitato Scientifico della Fondazione per l’Arte, e intende essere un dono non solo per le OGR, ma per l’intera città.

Un ponte tra Italia e Stati Uniti: alle OGR la “casa” unica del programma Best

Con il supporto dell’Ambasciata degli Stati Uniti, le OGR creeranno un “ponte” tra Italia e USA: saranno infatti la “casa” unica di Best (Business Exchange and Student Training), il programma bilaterale tra Italia e Stati Uniti, sostenuto anche da Fondazione CRT, che offre a laureati e dottorandi di talento under 35 sei mesi di formazione e training nella Silicon Valley. L’obiettivo è di supportarli nello sviluppo di competenze fondamentali per far crescere la loro start up high-tech basata in Italia.

Il Big Bang, una festa lunga due settimane: dal 30 settembre al 14 ottobre OGR a ingresso libero per tutti

Sabato 30 settembre avrà inizio il Big Bang: due settimane di festa, fino a sabato 14 ottobre, durante le quali le OGR saranno a ingresso libero e gratuito per tutti, con concerti unici accanto a mostre e laboratori dove i protagonisti saranno i bambini insieme agli artisti.

La giornata inaugurale, che durerà ininterrottamente fino a notte fonda, proporrà al pubblico una serie di concerti realizzati ad hoc per le OGR. Sul palco saliranno artisti nazionali e internazionali e, in aggiunta, uno speciale show sarà trasmesso online e in diretta streaming per una community che conta 150 milioni di persone. Immagini e suoni di questa serie di eventi esclusivi verranno poi ritrasmessi durante le due settimane di apertura straordinaria all’interno di un’infrastruttura digitale appositamente pensata per inserirsi nell’originale architettura industriale delle OGR.

Avrà invece una doppia valenza, sia espositiva sia sociale, l’allestimento ideato da Patrick Tuttofuoco, artista italiano tra i più stimati della sua generazione, che realizzerà, insieme ai bambini ospiti di CasaOZ, un paesaggio futuristico di 2.500 metri quadri liberamente esplorabile dai visitatori. Questo scenario, ispirato dalle opere della collezione della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, sarà animato per due settimane da iniziative e laboratori aperti a tutti i bambini del territorio e curati da Zonarte, il network promosso e sostenuto dalla stessa Fondazione, che riunisce i Dipartimenti Educazione delle principali istituzioni piemontesi dedicate all’arte contemporanea (Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Cittadellarte-Fondazione Pistoletto, GAM-Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Fondazione Merz e PAV-Parco Arte Vivente).

E dopo il Big Bang?

“Le nuove OGR aspirano a diventare uno dei principali motori dello sviluppo creativo della città di Torino – ha sostenuto il Direttore Artistico delle nuove OGR Nicola Ricciardi –. Un centro di eccellenza rivolto in primo luogo al territorio, ma capace di volgere lo sguardo oltre i confini cittadini e di attrarre pubblici, professionalità e partner istituzionali nazionali e internazionali”.

Queste intenzioni troveranno una prima concretizzazione durante il periodo di Artissima 2017, quando le OGR torneranno a ospitare una selezione di contenuti del festival di musica avant-pop Club To Club, oltre alla festa ufficiale della fiera d’arte moderna e contemporanea, a quattro anni dall’ultima occasione.

Il 3 novembre inaugurerà, inoltre, un importante progetto espositivo organizzato insieme alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, che nel 2017 festeggia i 25 anni della Collezione. Il progetto è firmato da tre curatori d’eccezione: Tom Eccles, direttore del Center for Curatorial Studies del Bard College di New York, Mark Rappolt, redattore capo della prestigiosa rivista inglese Art Review, Liam Gillick, artista di fama internazionale. La mostra ruota intorno alla preziosissima collaborazione e allo scambio con alcune delle più importanti istituzioni museali torinesi, tra cui Museo Egizio, Palazzo Madama, MAO, GAM e Castello di Rivoli, in un gioco di contaminazioni reciproche tra opere d’arte contemporanea e opere dei secoli passati.

Ad arricchire ulteriormente il palinsesto della settimana del contemporaneo, il 3 e 4 novembre si terrà la prima edizione del progetto MUSEO VENTUNO, una piattaforma di ricerca sui musei del XXI secolo promossa da AMACI (Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani). In quell’occasione, direttori di museo e key panelists internazionali si incontreranno e confronteranno all’interno del “Duomo”, il cuore e, allo stesso tempo, il luogo del pensiero delle OGR. Tema e titolo del simposio sarà: “I musei alla svolta post-internet”.

Iniziative speciali continueranno per i mesi di novembre e dicembre 2017, alternando spettacoli di teatro sociale, grandi manifestazioni legate alla danza e performance musicali pensate appositamente per gli spazi delle OGR, in una continua rotazione di collaborazioni e contenuti, mai statici e in continua evoluzione.

A partire da gennaio verrà invece battezzata una nuova declinazione degli spazi, che rimarrà tale per tutto il 2018, e che vedrà le tre navate della Manica nord, dedicata alle arti visive, suddividersi in: una Digital Gallery allestita e gestita da un famoso collettivo di sviluppatori internazionali; una Galleria finalizzata a consolidare il legame storico tra la Fondazione CRT (e, in particolare, la Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT), la GAM e il Castello di Rivoli; uno spazio di ampio respiro in cui si alterneranno quattro mostre site-specific ad opera di altrettanti artisti di fama internazionale, sviluppate pensando al modello delle commissioni della Tate Modern di Londra.

Per quanto riguarda gli eventi dal vivo, al fine di accostarsi ai più rilevanti centri culturali europei, le OGR si avvarranno di selezionate collaborazioni e consulenze in tema di contenuti audiovisivi. Tra queste spicca quella di Sergio Ricciardone, Direttore Artistico del festival Club To Club e incaricato di curare, oltre allo stesso Big Bang, anche una ricca serie di concerti ed eventi innovativi che coinvolgeranno alcuni dei più importanti artisti internazionali. Per questa occasione Ricciardone coordinerà un “superteam” formato da varie realtà e professionisti – vere eccellenze nei loro settori di competenza – che lavoreranno, assieme al Direttore Artistico delle OGR, alla definizione del palinsesto musicale 2017-2018.

Il Direttore Artistico delle nuove OGR

La Fondazione CRT ha selezionato nel 2016 Nicola Ricciardi quale Direttore Artistico delle nuove OGR. Curatore e critico d’arte contemporanea, classe 1985, dopo gli studi all’Università Cattolica di Milano e la frequentazione di corsi alla University of California, Berkeley (San Francisco), Ricciardi ha conseguito un master in studi curatoriali presso il Center for Curatorial Studies del Bard College di New York, con una tesi su Matthew Barney. Ha curato numerose mostre di artisti italiani (Diego Perrone, Alessandro Pessoli, Patrick Tuttofuoco) e internazionali (Mark Horowitz, Kour Pour, Frank Hulsbomer), è stato assistente curatore di Vincenzo de Bellis per il progetto “Ennesima: una mostra di sette mostre sull’arte italiana” (Triennale di Milano, 2015), ha collaborato con Massimiliano Gioni e il team curatoriale della 55esima Biennale di Venezia (2013) e ha partecipato con un progetto collettivo alla settima Biennale di Berlino (2012). Da diversi anni collabora con importanti pubblicazioni internazionali di settore, tra cui Frieze, Mousse Magazine e The Brooklyn Rail.

Ulteriori info e approfondimenti sul progetto delle nuove OGR e sui suoi protagonisti saranno svelati attraverso un percorso di comunicazione “a tappe”: i materiali saranno man mano raccolti sul sito web www.ogrtorino.it (hashtag #ogrtorino), on line da oggi.

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Le OGR prima del Big Bang 
Le OGR-Officine Grandi Riparazioni rappresentano uno dei più importanti esempi di architettura industriale dell’Ottocento a Torino. Costruite tra il 1885 e il 1895, e adibite fino ai primi anni ‘90 alla manutenzione dei veicoli ferroviari, sono un insieme di grandiosi edifici a forma di H di oltre 20.000 metri quadrati di superficie e 16 metri di altezza al colmo del tetto. Nel 2013 la società consortile OGR-CRT (detenuta per oltre il 50% dalla Fondazione CRT) ha acquistato l’area da RFI Sistemi Urbani, per riqualificarla sotto la guida della Soprintendenza e in stretta collaborazione con il Comune di Torino. Già sede di tre mostre per i 150 anni dell’Unità d’Italia, nel 2013 le OGR hanno ospitato oltre 100 eventi di “test” e circa 120.000 visitatori in 5 mesi, con un’offerta eterogenea (attività espositive, concerti, arti visive, teatro, ecc.). Successivamente sono state chiuse al pubblico per l’avvio delle imponenti opere di riqualificazione. 

Università, ecco come sarà il nuovo polo scientifico di Grugliasco

Con la firma, da parte del  presidente della Regione, Sergio Chiamparino, del sindaco di Grugliasco, Roberto Montà, e del rettore dell’Università di Torino, Gianmaria Ajani, dell ‘accordo di programma per la localizzazione a Grugliasco di un Polo scientifico universitario, nasce una nuova realtà che ospiterà i dipartimenti di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali

“La Regione – dice Chiamparino – condivide il progetto scientifico dell’Università su quell’area e nel programmare le misure sulla ricerca terrà conto delle eccellenze esistenti, inquadrando e armonizzando gli interventi nell’ambito della cornice di specializzazione intelligente regionale e nazionale. Il progetto costituisce anche un tassello importante per la capacità attrattiva dell’area metropolitana torinese, della quale il Polo di Grugliasco è punta di diamante. Si continua così a sviluppare l’idea dell’Università del futuro, centro di sviluppo delle eccellenze del territorio, luogo di integrazione fra ricerca e start-up industriali“.L’assessora alle Attività produttive, Giuseppina De Santis, sottolinea che “il rapporto tra imprese e centri di competenza come gli Atenei per consolidare la collaborazione industriale sarà al centro di alcuni bandi finanziati con i fondi europei che verranno emanati nelle prossime settimane”.

Si tratta di un  progetto finanziato da Ministero dell’Istruzione e Università per  un importo complessivo di di 260 milioni di euro, di cui 47 per la prima e seconda fase attuativa. Dopo la fase di esproprio, nei prossimi mesi verranno bandite le gare per la progettazione definitiva ed esecutiva, che porteranno nel 2019 alla gara d’appalto per i lavori del primo lotto, che si prevede concluso nel giro di due anni e che comprende alcuni moduli destinati alla didattica e alla ricerca di uno dei dipartimenti, oltre a infrastrutture e servizi per i lavori dei lotti successivi. Il trasferimento dei dipartimenti di Agraria e Medicina veterinaria e degli altri dipartimenti scientifici permetterà di dare una soluzione ad una sistemazione oggi non più adatta come quella di via Pietro Giuria a Torino.

Per il rettore Ajani e “questa firma è un momento che attendevamo da molti anni. Ora cominciamo a vedere un futuro per una situazione non più adeguata e la creazione di un campus di livello europeo, una vera città universitaria e polo di attrazione per ulteriori investimenti. Sono profondamente convinto che questa scelta produrrà effetti positivi sia per la crescita della didattica e della ricerca del nostro Ateneo, sia per le ricadute che il nuovo hub scientifico avrà sul sistema socio-economico e culturale della città ospite, Grugliasco, dell’area metropolitana e, più in generale, del Piemonte”.

Soddisfatto il Montà, secondo il quale “si completa il progetto del Polo scientifico universitario e agroalimentare e si sottolinea la vocazione universitaria di Grugliasco, che in questi anni ha lavorato per progettare e sviluppare nuove infrastrutture, ampliare la mobilità locale e sovra comunale, garantire servizi e attività per gli studenti e per i docenti”.

www.regione.piemonte.it

Il 20 Marzo è il Giorno della Felicità

In occasione della Giornata Internazionale della Felicità, il mental coach Enea Benedetto annuncia la nascita della H&I School, Happiness and Innovation School, la Scuola della Felicità e dell’Innovazione. 

La felicità è un diritto di tutti.

Non è un caso che il perseguimento della felicità sia uno degli elementi fondanti della Costituzione degli Stati Uniti d’America. Ed è in quest’ottica che proprio l’Onu ha istituito il 20 marzo come la Giornata Internazionale della Felicità, invitando tutti gli Stati Membri a celebrarla. 

 

Creare una società più felice è l’obiettivo di Action for Happiness, il movimento patrocinato dall’ONU fondato nel 2010 da psicologi, sociologi, educatori ed economisti come Richard Layard, professore di economia alla London School of Economics. 

Ma come realizzare il Grande Sogno, “the Great dream”? Con 10, “semplici”, regole:

GIving – Donare. Fare per il prossimo

Relating – Relazionarci. Essere connessi col mondo.

Exercising – Esercitarsi. Fai esercizio e prenditi cura del tuo corpo.

Awareness – Attenzione consapevole. Vivi in modo completo il momento.

Trying Out – Mettersi in gioco. Non smettere mai di imparare e di provare cose nuove.

Direction – Direzione. Avere degli obiettivi a cui puntare.

Resilience – Resilienza. Reagire in modo fluido.

Emotions – Emozioni. Ricercare ciò che va bene.

Acceptance – Accettarci. Essere in armonia con ciò che siamo.

Meaning – Mostrare il significato. Sentirsi parte di qualche cosa di più grande.

 

Uno degli ambasciatori di Action for Happiness in Italia è Enea Benedetto, mental coach e consulente globale di successo. Il 2016 è stato pubblicato il suo libro, “La scuola della felicità – Instant Happiness”: un vero e proprio manuale di piccoli e grandi passi per raggiungere il benessere con se stessi. <Siamo stati educati all’infelicità da una società di infelici – ha spiegato – che ci insegna a tutti i costi ad essere tali: esiste tuttavia un metodo per liberarci da questi limiti e nel mio libro viene esplicitato in modo didattico>. Il primo approccio con chi vuole imparare ad essere felice è la “sfera della felicità”: <Sono cinque i settori che ci aiutano a trovare l’equilibrio globale e la felicità – ha spiegato -, i cui cinque campi sono: creatività e lavoro, spiritualità, benessere fisico, ambito relazionale ed equilibrio finanziario>. Ma qual è il metodo? <Bisogna porsi, per ognuno di questi “spicchi”, degli obiettivi SMART: Semplici, Misurabili, Ambiziosi, Realizzabili e con una scadenza Temporale>. 

 

Sempre da una brillante intuizione di Benedetto, grazie al coinvolgimento di altri ambasciatori Action for Happiness quali Maurizia Moltoni ed il prezioso contributo culturale di Tiziana Nasi, presidente della Federazione Italiana Sport Invernali Paralimpici, e di Mario Aprà (Aprà Marchi e Brevetti), nel 2017 prenderà forma la H&I School, Happiness and Innovation School, la Scuola della Felicità e dell’Innovazione. 

 

La scuola, che avrà una sede fisica in Piemonte ed uno sviluppo telematico internazionale, diventerà un punto di riferimento per chi vorrà coltivare un proprio bagaglio culturale innovativo legato alle neuro scienze ed alla Scienza della Felicità, sviluppando contestualmente attività di tirocinio non convenzionali che creeranno sbocchi lavorativi nel Social Media Marketing e nelle Scienze Umane.

Che la felicità possa diventare il fattore chiave per la società del futuro? Intanto, il 20 Marzo, cerchiamo tutti di essere più felici!

Morto Flamini. Torino perde il suo Gianduja.

A lui si deve la riscoperta della Festa di San Giovanni

E’ mancato nella notte tra il 17 e il 18 marzo, Andrea Flamini, presidente dell’Associazion Piemontèisa, che da oltre cinquant’anni vestiva i panni di Gianduja. Era malato da tempo, ma all’età di 88 anni continuava ancora a combattere per la sua associazione, preoccupandosi fino all’ultimo di trovare una nuova sede adeguata per la biblioteca popolare e per i materiali. A lui si deve la riscoperta della Festa di San Giovanni e la popolarità della maschera tipica di Torino. Fu Flamini infatti che nel 1971 fece riscoprire la festa del Santo Patrono della città, portandola ad essere quella che oggi conosciamo e festeggiamo tutti.

Morbillo, non c’è allarme in Piemonte. Negli ospedali 27 casi, adottate tutte le precauzioni

Le cronache nazionali parlano di “allarme morbillo”. ma qual è la situazione in Piemonte? In tutto si registrano  27 casi di contagio avvenuti in ospedale, di questi  23 sono  a carico di operatori sanitari sui quali  la vaccinazione è raccomandata e gratuita e 4 relativi i pazienti ricoverati. In tutti gli ospedali della Regione le direzioni sanitarie  sono state invitate a verificare lo stato di protezione vaccinale dei propri operatori. Il morbillo contratto in età adulta favorisce complicazioni e obbliga al ricovero ospedaliero. Per tale ragione è quindi fondamentale che negli ospedali vengano adottate tutte le cautele necessarie, affinchè un luogo di cura non si trasformi in  luogo di contagio. Il 70% dei casi riguarda giovani adulti, di età superiore ai 20 anni. L’assessorato regionale alla Sanità rassicura che la situazione è sotto controllo e non si verifica alcun allarme morbillo. E ribadisce  l’importanza della vaccinazione nei primi anni di vita. Nel 2016 la copertura vaccinale è salita di 2 punti percentuali, arrivando  al 91%: secondo l’Oms dovrebbe essere al 95%)

”Navigare nel segno”

“Navigare nel segno” è il titolo della mostra che sarà visitabile dal 31 marzo all’11 aprile presso la Galleria di “Arte Città Amica”, al civico 15 di via Rubiana a Torino. Quattro gli artisti che esporranno le loro opere:Renzo Foglietta, Ubaldo Rodari, Sissi Sardone e Rocco Zappalà, tuttiappartenentiallAssociazione “Il Brunitoio” di Griffa (Vb). I primi due sono esponenti di quella che è la tradizione  grafica, fatta di segni e figurazioni classiche. Renzo Foglietta è oltre che un esperto incisore anche un acquerellista e illustratore con una vasta e quarantennale esperienza espositiva. Viceversa, Ubaldo Rodari  – direttore artistico nonché conduttore delle attività di laboratorio de “Il Brunitoio” – è un’importante incisore con un lungo elenco di mostre in Italia e all’estero ( Svizzera, Francia, Giappone). Per l’altra coppia di giovani artisti la ricerca va oltre il segno, dove all’incisione e alle sue regole s’accompagnano tecniche particolari, espressioni pittoriche e concettuali  di una personale ricerca. Sissi Sardone ha alle spalle una ricca attività incisoria e da acquerellista, con una propensione per le tecniche monotipiche mentre Rocco Zappalà –poco più che trentenne – si serve dell’incisione per esprimere le sue ricerche sperimentali che rendono originale la sua produzione artistica e pittorica. Tutti e quattro legati a doppio filo con “Il Brunitoio”, associazione culturale di notevole prestigio, ospitata nell’ex-cappellificio “Panizza”, splendido esempio di archeologia industriale sul lago Maggiore, saranno ospitati dalla “consorella” associazione torinese che persegue le stese finalità.

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La mostra sarà aperta fino all’11 aprile con i seguenti orari: feriali e sabati, dalle 16.00 allle 19.00 ( chiuso il lunedì). Per info:mail:info@artecittaamica.it / tel.011/7717471-7768845.

 

Marco Travaglini