redazione il torinese

La polizia arresta i topi d’alloggio del Lingotto

Nel pomeriggio di venerdì 3 maggio è giunta alla centrale del 112 la segnalazione di un furto in atto in un appartamento in zona Lingotto, ad opera di quattro soggetti fuggiti poi a bordo di una Fiat Stilo di colore verde acqua. Dopo qualche minuto personale della Squadra Volante notava una Fiat Stilo, anche essa color verde acqua, uscire da un parcheggio ed immettersi a tutta velocità in via Cuneo. Gli agenti, richiesto il supporto di altri operatori, si lanciavano all’inseguimento dell’auto, che imboccava via Bra a velocità sostenuta, continuando la sua corsa in Corso Vercelli, ove veniva definitivamente raggiunta e fermata. Gli operatori bloccavano immediatamente il tentativo di fuga dei malfattori, che opponevano una vivace resistenza all’arresto. Si tratta di 4 cittadini rom, di età compresa fra i 20 e i 43 anni, tutti domiciliati nel campo nomadi di strada della Berlia.

A seguito della perquisizione effettuata nell’auto e nei confronti dei fermati, sono stati rinvenuti e sequestrati a carico di ignoti;

1 pregiato servizio di porcellana di 39 pezzi;

1 orologio di color bianco Baume e Mercier;

1 braccialetto in oro con perline color corallo;

1 orecchino pendente con cuoricino in oro giallo;

un orologio marca Nautica.

Altri oggetti in oro e  monili  venivano invece riconosciuti dai legittimi proprietari, ed a loro subito riconsegnati; a loro  gli investigatori risalivano mediante la segnalazione del furto in atto arrivata al 112 NUE da parte dei condomini dello stabile.

Inoltre, nell’autovettura dei fuggitivi sono stati trovati 4 paia di guanti da lavoro ed un collare in stoffa tipo passamontagna.

I quattro i cittadini stranieri, con a carico numerosi precedenti  di polizia, sono stati tutti arrestati per furto aggravato in concorso fra loro e denunciati per ricettazione;  a carico di uno, di 39 anni, che mostrava agli operatori ai fini dell’identificazione una patente di guida croata falsificata, è emerso sotto il vero nome anche un ordine di carcerazione. Pertanto, quest’ultimo è stato anche denunciato per false dichiarazioni sull’identità personale e possesso di documenti di identificazioni falsi.

 
 
 
 

La polizia scopre un quintale di marijuana. Due arresti

Sono stati arrestati ieri pomeriggio da personale della Polizia di Stato in servizio presso la Squadra Mobile di Torino:

A.A., cittadino italiano quarantaduenne, residente ad Asti, incensurato;

P.E., cittadino albanese di 38 anni, residente a Torino, incensurato.

L’arresto è nato a seguito di un controllo degli agenti della Squadra Mobile nei confronti di un’autovettura Ford C Max transitante su corso Siracusa con una persona a bordo, il cittadino italiano quarantaduenne, dall’atteggiamento sospetto. L’uomo appariva spaesato ed alla vista di una pattuglia della Polizia di Stato colori d’istituto in transito si innervosiva, cambiando direzione di marcia. All’interno dell’auto, gli agenti notavano un panno posto a  coprire dei pacchi piuttosto voluminosi adagiati sui sedili posteriori. I poliziotti in borghese non perdevano di vista il mezzo, che fermava la sua corsa in via Lancia, nelle immediate vicinanze  di  un cortile di uno stabile. Qui il cittadino italiano effettuava,  con atteggiamento guardingo, alcune telefonate. Poco dopo, giungeva un cittadino albanese che faceva accostare in retromarcia l’autovettura fino all’ingresso della porta dello stabile che conduce alle cantine. A questo punto, gli agenti della Squadra Mobile intervenivano, scoprendo, nascosti nel bagaglio e sui sedili posteriori dell’auto,  numerosi involucri avvolti in nylon di colore rosso contenenti sostanza stupefacente (marijuana) per un peso complessivo di 98 kg. La perquisizione veniva estesa all’appartamento del cittadino albanese, domiciliato in quello stabile, ed alla cantina, ove venivano rinvenuti 3 bilancini di precisione e tutto il materiale occorrente per il confezionamento dello stupefacente.    Sequestrate anche numerose e capienti borse di juta.

Quando al Primo Maggio del '78 sfilò anche la Dc

1 Maggio 2019, bella giornata di sole. Bella gente, tanta bella gente. Quel popolo che da  tanto tempo sta cercando una sinistra ancora, se non sempre, in crisi. Tutti i candidati alle elezioni regionali, Chiampa ed Appendino a braccetto alla testa del corteo aperto dallo striscione dell’ Anpi
Bello, veramente bello. Fin troppo bello: eccoli lì, pronti, il ciarpame degli antagonisti per rovinare tutto. O perlomeno tentarci, con le solite e successive menzogne di chi li difende.  Paolo Ferrero accusa la Questura di essere responsabile degli scontri. Ferrero è stato determinante e protagonista di tutte le sconfitte della sinistra sbrindellata. Nato politicamente gruppettaro ha portato Rifondazione ad un gruppuscolo extraparlamentare salvo poi dare la colpa al PD. Mente sapendo di mentire. Gli antagonisti sono stati fermati dalla polizia non tanto perché volevano entrare nel corteo, ma perché volevano picchiare e cacciare quelli del Pd, deputati indegni . Politica? Cercano solo vendetta per giustificare la loro pochezza. Nel dargli manforte arrivano i pentastellati. A Valentina Sganga capogruppo in Comune e Viviana Ferrero  nessuno ha detto che sono loro che governano con Salvini. La smettano di giocare a fare i rivoluzionari da strapazzo scimmiottando i No Tav. Sono anche loro responsabili delle non dimissioni di Siri. Ma oramai a nessuno importa delle coerenza .Ed io continuo a rifugiarmi nel ricordo.  Come il 1° maggio del 1978  al comizio di Luciano Lama, indiscusso capo del Sindacato socialcomunista. Erano i mesi del rapimento Moro.  Decisero di far sfilare dopo i sindacati la Democrazia Cristiana, in segno di rispetto. In Piazza non c’ era polizia. Sufficiente il servizio d’ ordine dei Sindacati e del PCI. Lama dal palco disse: non ci sono prigionieri politici.  Ci sono solo delinquenti in carcere.  Rimpianto? Si, tanto. Nessuno essendo convinto di essere sempre stato dalla parte giusta (sicuramente) al netto degli errori fatti. Emozionato nel ricordo. Come il 1° maggio del 1975 . Urlavamo tutta la nostra gioia:  a Saigon stanno sfilando i Vietcong. E noi avevamo  una lunghissima bandiera del Vietnam del Nord e facevamo difficoltà nel portarla perché troppo carica di garofani Rossi gettati dai lati del corteo. Poi all’ angolo di Piazza Castello con Via Roma mio padre, sindacalista ed operaio, compiaciuto mi sorrideva. Eravamo fieri di essere quello che eravamo.
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Ora siamo fieri di quello che siamo stati. Rimanendo quello che siamo stati saremmo diventati ottusi e dunque stupidi. Allora come adesso la madre degli stupidi è sempre incinta. Ma anche la stupidità non è più come quella di una volta. Caratteristica dello stupido è non avere il senso del limite proprio perché stupido. E se mai avesse coscienza della sua stupidità comincerebbe ad essere un po’ meno stupido. Alcuni commentando gli scontri dicono: eravamo presenti, a cominciare è stata la polizia con il servizio d ordine del PD. Dunque? Sono 10 anni che si presentano loschi individui che vogliono cacciare il Pd dal corteo.  Ma non basta.  Gli epigoni degli antagonisti rincarano lo dose. Pd, Cirio o Rosso non hanno diritto di sfilare perché sono di destra. Ma chi siete voi per decidere ciò che è giusto o ingiusto? Ne parlavo con un amico da 50 anni in politica.  Dal PCI al PD.  Da segretario provinciale a deputato e consigliere regionale.  Mi fa parlare.  Mi fa argomentare e poi obbietta: il Pd nel suo insieme si è troppo allontano dal mondo del lavoro. Certamente i violenti essendo tali e solo tali non sono da prendere in considerazione. La distanza siderale tra Pd e sindacato è letale per tutta la sinistra.  Purtroppo ha ragione anche lui, si complica proprio tutto. Così da un lato i pentastellati governando con Salvini si alleano con i No Tav per isolare il PD.  Molti di centrodestra (persone influenti e non) faranno il voto disgiunto votando Chiampa e Forza Italia.  Il motivo è che non sopportano Matteo Salvini.  Zingaretti capisce subito che in Piemonte si sta giocando molto. Non sa poi con chi allearsi.  In più probabilmente non esistono formule politiche possibili. Unica eccezione Meloni e Salvini che spingono fino in fondo i toni polemici della campagna elettorale.  E il 25 Aprile come il primo Maggio sono un pretesto per ulteriori divisioni. Esattamente l’ opposto ciò che sono e che dovrebbero essere: unire e non dividere il popolo. Mi sa che ci vorranno altre generazioni in politica. Adesso la sinistra esalta la vittoria dei socialisti spagnoli, ma in Italia sono gli stessi da decenni. Diciamola ancora in altro modo.  Un’ occasione mancata, tante occasioni mancate.  Fin Troppe.  Mancate non per questo quell’altro partito: mancate per rafforzare la Democrazia.  
Patrizio Tosetto

Tjf chiude con 25 mila presenze

I concerti in programma nel calendario del TJF 2019 sono stati seguiti da oltre 25mila persone il 12% di pubblico in più rispetto allo scorso anno

 
Questa edizione, la più lunga in assoluto della storia del festival, si conclude sabato 4 maggio, con un tutto esaurito per i concerti della giornata, confermando la manifestazione uno degli eventi di punta della città di Torino.Il TJF tornerà nel 2020 dal 26 aprile al 3 maggio.
Alle 17.30, sul palco del Conservatorio, suona una leggenda della musica al suo primo concerto in Italia: John Paul Jones, il bassista dei Led Zeppelin con il suo nuovo gruppo Tres Coyotes; alle Ogr, dalle ore 20.30, si esibiranno Michel Portal & Flavio Boltro BBB TrioEnrico Rava New Quartet ‘Rava 80’ e Nik Bärtsch piano solo.La rassegna ‘diffusa’ nella città e per la città, diretta da Diego Borotti e Giorgio Li Calzi, ha visto la presenza di grandi artisti internazionali e produzioni originali realizzate con alcuni dei migliori jazzisti del territorio. In 9 giorni di festival sono stati coinvolti circa 320 musicisti per 82 concerti di cui 70 a ingresso gratuito, per quelli a pagamento si è realizzato quasi sempre il tutto esaurito (19 concert – 53 jazz clHUB – 6 special – 4 open air) 40 jazz blitz, 3 marching band, 2 giorni di meeting, 1 workshop e  1 mostra.
 
“Nel Jazz ogni piccolo o grande evento si trasforma necessariamente in un avvenimento culturale e sociale insieme – sottolinea Diego Borotti -; si forma una compagnia teatrale temporanea nella quale le dinamiche relazionali e le discussioni su temi alti e bassi si mescolano indistinte. Trovare una chitarra a chi ha perso l’aereo, un saxofono a chi lo deve riparare o ragionare di fino con un artista sulla ‘scaletta’ di scena, fanno parte dello stesso vortice. Tutto questo ‘maelstrom’ è generato dalla tensione verso la performance: pochi minuti di grande intensità preceduti e seguiti da mail, telefonate e viaggi infiniti. Un condensato dell’attività di molte persone che hanno lavorato per rendere musica e spettacolo intensi e interessanti, se non indimenticabili. Quando produttori, musicisti, pubblico, giornalisti, maestranze di ogni specialità si stringono intorno a un evento con le proprie competenze e la propria passione il successo è garantito. Credo che il TJF 2019 sia stato soprattutto questo e quindi il mio senso di gratitudine verso tutti è enorme”.
 
“Torino Jazz Festival 2019 si chiude con una straordinaria partecipazione di pubblico – dichiara Giorgio Li Calzi -. Un pubblico che ha riempito per 9 giorni sale da 100, 300, 700 e 1200 posti per ascoltare con curiosità concerti assolutamente inediti: dalle produzioni originali tra star internazionali e eccellenze italiane ai nomi di grande statura artistica, spesso di confine tra i vari generi musicali. Come la mescolanza tra i generi musicali è un elemento fondamentale per il jazz, così per noi è importante la diversità di pubblico che assiste a doppi concerti di genere opposto alle Ogr. È interessante creare dibattiti e connessioni con gli spettatori della musica classica e rock che seguono i concerti di jazz. Questa secondo anno di direzione artistica è stato un anno di conferme: l’affetto e la fiducia trasmessi dai musicisti, dagli operatori, dal pubblico e dai giornalisti ci serviranno a fare di più. Per la prossima edizione abbiamo in mente di realizzare un festival con nuovi e inaspettati elementi di grande stimolo per chi segue la musica.”
 
Dimora fissa dei principali spettacoli del Festival sono stati il palco delle OGR, il Piccolo Regio ‘Giacomo Puccini’, il ConservatorioGiuseppe Verdi’, l’Aula Magna ‘Giovanni Agnelli’ del Politecnico, l’Auditorium del grattacielo Intesa Sanpaolo e la Sala Conference di CNH Industrial Village.In questa edizione tantissimi sono stati i partecipanti agli appuntamenti ‘Open Air’: per avvicinare il più possibile nuovi pubblici alla musica, il TJF si è arricchito di questa nuova sezione. Le marching band hanno portato il jazz nelle strade, nei mercati, in giro per i quartieri e, in occasione della Giornata Unesco della Danza, domenica 28 aprile, un affollato spettacolo in piazza San Carlo.Da sottolineare, come già lo scorso anno, l’impatto sociale della rassegna con il successo dei concerti ospitati nei luoghi di assistenza e nelle strutture di accoglienza.Tra i protagonisti che hanno segnato questa edizione del TJF si segnalano: Joshua RedmanFred Frith, Enrico Pieranunzi, Jon Balke, Randy Brecker, Bugge Wesseltoft, Kyle Eastwood, Stefano Di Battista, Eivind Aarset, John Paul Jones e i Tres Coyotes, Arto Tuncboyaciyan, Ernst Reijseger, Jim Black, Sidsel Endresen, Icp Trio Feat Han Bennink & Clgensemble, Deborah Carter, Don Menza, Don Moye, Peter Evans e Levy Lorenzo, Enrico Rava, Michel Portal e Flavio Boltro .Tanti anche gli appassionati e i curiosi che hanno riempito i club torinesi coinvolti nel Festival, assistito a mostre, incontri ed eventi a tema.Grande soddisfazione esprime la Fondazione per la Cultura per un Festival che si conferma non soltanto gradito al pubblico ma anche ai partner che credono in questa manifestazione rendendola completamente sostenibile.
 

Targhe clonate, orologi e armi rubate scoperti dai carabinieri

Nei giorni scorsi i carabinieri della sezione operativa della compagnia di Pinerolo, grazie alla segnalazione di un cittadino che, notando una Fiat Tipo sospetta parcheggiata in via dell’Isolante a Pinerolo, l’ha segnalata ai militari dell’Arma, è partita un’indagine con degli esiti positivi. Poiché il veicolo risultava rubatol’8 gennaio scorso a Barge, i carabinieri hanno organizzato un servizio di osservazione per individuare chi la stesse utilizzando e, in questo modo, sono riusciti a fermare un uomo di 37 anni di Pinerolo che, alla vista dei militari, ha cercato di darsi alla fuga ma è stato raggiunto e bloccato. L’uomo è stato sottoposto a fermo per ricettazione e condotto al carcere ‘Lorusso e Cotugno’ di Torino. A bordo dell’auto i carabinieri hanno rinvenuto una coppia di targhe clonate e due orologi di marca, possibili provento di furto. Sempre nell’ambito del contrasto ai cosiddetti ‘reati predatori’ i carabinieri hanno individuato all’interno di un casolare isolato in San Secondo di Pinerolo una pistola ed un fucile rubati alcuni giorni fa a Luserna San Giovanni, circa 600 munizioni di vario calibro, numerosi pneumatici di diversa tipologia sottratti all’interno di un’azienda a Villafranca Piemonte alla metà di aprile, un computer portatile rubato a gennaio a San Germano Chisone e numeroso altro materiale sul quale sono in corso indagini per risalire all’origine, tra cui varie attrezzature del settore edile, meccanico e da giardinaggio, orologi, pentolame in rame, una betoniera, alcune idro-pulitrici e alcuni generatori. I carabinieri hanno denunciato per ricettazione il proprietario del casolare, un 62enne di San Secondo di Pinerolo, titolare di un allevamento di bovini. E ‘ciliegina sulla torta’ tra i suoi animali è stato trovato anche un vitello, in buone condizioni, sottratto a inizio aprile da un’azienda agricola di Frossasco. Il materiale, al termine degli accertamenti, sarà restituito ai legittimi proprietari.
 
 

Gioco legale, gli operatori: “penalizzare chi lavora lecitamente peggiora la situazione”

Andrea Tronzano

“Una legge liberticida che sta distruggendo la filiera
del gioco legale” Così Andrea Tronzano, consigliere di FI al Consiglio Regionale del Piemonte in merito alla legge sul gioco d’azzardo. “Una legge che sta portando invece ad un aumento dell’illegalità. E’ senz’altro importante prevenire il fenomeno del GAP, pensare alla salute, ma lo sono anche gli investimenti che gli imprenditori hanno fatto nel tempo”, sottolinea Tronzano .  “Questa legge regionale è del tutto illogica” osserva Fabio Bodini, operatore del settore del gioco legale, a commento delle dichiarazioni di Tronzano “Una legge che sposta i giocatori verso forme di offerta più aggressive, se non addirittura illegali. Una legge che va a colpire tutti gli imprenditori e gli stessi giocatori”. “Le decisioni del Consiglio Regionali vanno rispettate, perchè è un organo eletto, ma quando il Consiglio si rende conto che una legge non funziona o sta rischiando di escludere dal circuito produttivo decine di migliaia di persone va posto un rimedio” , spiega Tronzano. “Noi abbiamo provato a porre rimedio, ma non ci siamo riusciti. Contiamo, in caso di vittoria alle elezioni regionali di sospendere questa legge per evitare ulteriori danni, dopo di chè modificarla senza toccare l’impianto dedicato alla salute e alla prevenzione. Quello è fondamentale e deve rimanere, ma nello stesso tempo non dobbiamo escludere dal circuito economico persone che hanno investito e stanno lavorando in questo settore che, va ricordato, è legale per una legge nazionale del 2004”. “l’idea sarebbe stata quella di tutelare i giocatori- spiega Bodini – ma non è esattamente quello che si è ottenuto”. “Al primo posto di questa legge c’è il contrasto e la prevenzione del gioco patologico. Il tema però è stato affrontato in maniera giusta e comunque non con interventi adeguati. Ci si è concentrati sulla parte peggiore della legge, quella che esclude dal settore produttivo gli imprenditori legali. Ora noi dobbiamo mettere insieme le due esigenze e lo possiamo fare sospendendo la legge. E’ una legge che non sta dando frutti dal punto di vista della salute, ma sta dando danni alla filiera produttiva legale”, aggiunge Tronzano. “Non è con la proibizione che si ottiene un risultato, ma con la prevenzione”.

Mercato Centrale, delizie a Porta Palazzo

Artigiani del gusto, un mulino, l’area didattica, una piccola torrefazione e un palinsesto di oltre 350 eventi
Dal progetto alla realtà. E’ stato inaugurato nei giorni scorsi dopo soli sei mesi di lavori e 6 milioni di investimento, il Mercato Centrale Torino

Nato da un’idea di Umberto Montano, imprenditore della ristorazione, e dall’esperienza imprenditoriale del gruppo Human Company della famiglia Cardini-Vannucchi, co-fondatore e leader in Italia nel settore del turismo all’aria aperta, il progetto Mercato Centrale è partito nel 2014 a Firenze nello storico mercato di San Lorenzo ed è stato replicato nel 2016 a Roma, in Stazione Termini.  Così come per Firenze e Roma, anche per Torino la location scelta per il mercato, il Centro Palatino, si inserisce in una zona in piena riqualificazione – il quartiere di Porta Palazzo – per riproporre a torinesi e turisti un luogo da vivere e condividere nel segno della bontà elementare.  Artigianalità, territorio e vocazione culturale: questa è la ricetta vincente che ha fatto del format il nuovo punto di riferimento di chi sceglie, vive e ama il cibo.  Molto più di un luogo dove mangiare e fare la spesa, Mercato Centrale è una destinazione in cui cibo e cultura s’incontrano generando forte aggregazione sociale.  Mercato Centrale Torino occupa 4.500 mq distribuiti su tre livelli e 26 botteghe tra artigiani del gusto, ristorante, scuola di cucina, birreria, bar e caffetteria e molte novità.    All’ingresso del Mercato Raffaele D’Errico accoglie il pubblico con il “pane di Porta Palazzo”, primo atto d’amore verso la città di Torino. Il mulino, affidato a Mattia Giardini e Alberto Iossetti di ViVa La Farina, macina il grano duro destinato a questo pane speciale, offrendo a tutti la possibilità di creare il proprio blend di farine personalizzato. Nuovo anche l’approccio alla macelleria con due diverse proposte: Marco Martini, storica realtà piemontese che segue l’intera filiera produttiva della regina Fassona, e la famiglia Savigni con la carne allevata in Toscana nel pieno rispetto del benessere animale. Al Mercato Centrale Torino ci saranno anche grandi Maestri di Cucina, il visionario Davide Scabin, l’eclettico Marcello Trentini (Magorabin) e i gusti della tradizione piemontese al ristorante Farmacia del Cambio. Due i format inediti: Carbone Bianco per Scabin, con cotture esclusivamente a carbone proposte per zuppe, uova, verdure e la Fata Verde per Trentini, con una linea di cucina vegetariana. In entrambi i casi, a prezzo pop. Così come sarà per la Farmacia del Cambio, il ristorante del Mercato nel quale sarà possibile riservare il tavolo. 

Sempre al piano terra ci sono la pizza tradizionale napoletana di Marco Fierro, il gelato di Alberto Marchetti, fatto con una selezione accurata delle migliori materie prime. L’hamburger di Chianina di Enrico Lagorio, prodotto con carni provenienti dai suoi storici allevamenti in Val di Chiana, i formaggi e il burro di Beppino Occelli, autentica espressione dei sapori delle Langhe e degli alpeggi, e il tartufo di Luciano Savini, esaltato dalla conoscenza gastronomica di Aurelio Barbero. Ci saranno le specialità della tradizione romanesca racchiusi nel Trapizzino di Stefano Callegari, la pasta fresca di Egidio Michelis, con i suoi piatti che raccontano storie e tradizioni del Piemonte così come i formaggi e i salumi selezionati da Beppe Giovale. Il fritto dorato e fragrante di Martino Bellincampi, tra tradizione romana e piemontese. E poi ancora i profumi delle specialità siciliane di Carmelo Pannocchietti, il pesce del Mediterraneo di Valerio Lo Russo, il girarrosto con i polli ruspanti di Alessandro Baronti e il vino, tra calici e bottiglie, sapientemente selezionato da Luca Boccoli.  Infine, in esclusiva il primo negozio fisico “sperimentale” Cortilia, il mercato agricolo online, che per la prima volta farà conoscere i suoi prodotti freschi da comprare direttamente al Mercato.  E ancora la distilleria di Simone Mari, aperta fino a tardi, alla quale è possibile accedere direttamente dalla piazza. Da maggio saranno aperti saranno gli spazi che Mercato Centrale ha dedicato alla formazione: la Scuola di cucina Lorenzo de’ Medici guidata da Carla e Fabrizio Guarducci, il laboratorio didattico di formaggi di Beppino Occelli, la torrefazione didattica di Franco Mondi e l’aula didattica del Mercato Centrale.  Il secondo piano e le due storiche ghiacciaie risalenti al XVIII secolo – che torneranno ad essere visitabili gratuitamente – rappresentano il palcoscenico d’eccezione del Mercato per ospitare un fitto calendario di eventi culturali e installazioni site-specific per diventare un luogo di destinazione della città, una vera e propria area del fare. Primo fra tutti il progetto Plotting the Central Body dell’artista Maria Pecchioli, una ricerca interdisciplinare che negli scorsi mesi ha letto lo spazio urbano come corpo e indagato le energie della città.  Non solo cibo quindi, ma anche progetti artistici e culturali, dibattiti, incontri e laboratori. Sono oltre 350 gli eventi gratuiti già in calendario e aperti al pubblico che animeranno il Mercato Centrale nell’arco dell’anno. Il debutto sarà lunedì 15 aprile dalle 18 con Cortilia Academy; il 24 e il 25 aprile i due laboratori di avvicinamento al jazz per bambini. E poi gli incontri divulgativi su scienza e storia, le lezioni con i ragazzi di  Viva La Farina per imparare a riconoscere e scegliere le farine, il percorso  condotto da Savigni e Martini per un viaggio attraverso i sapori della carne piemontese e i salumi toscani.  Immancabili le collaborazioni con Torino Jazz Festival, Il Salone del Libro, MITO e tante altre istituzioni e associazioni culturali della città. Il progetto architettonico e la direzione lavori sono stati affidati allo studio torinese TECSE Engineering guidato dall’Architetto Alessandro Betta. La direzione artistica invece, è stata curata dallo studio Q-bic di Firenze, dei fratelli Luca e Marco Baldini, che ha cercato di valorizzare forme, materiali e colori dell’edificio. Lo sviluppo degli spazi è stato pensato per dare massima visibilità agli artigiani e ai loro laboratori. I materiali scelti sono quelli tipici dei mercati rionali: legno, ferro, ceramica, resina, usati volutamente nel loro colore d’origine, per accentuare il senso di naturalezza e spontaneità in coerenza con le materie prime di qualità. 
CS

I Cuori di biscotto di Telethon e Uildm

Il 4 e 5 maggio, in più di 1.600 piazze in tutta Italia, saranno distribuiti i Cuori di biscotto dai volontari di Fondazione Telethon e UILDM – Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare, e di AVIS, Anffas e UNPLI

 

Dolci biscotti distribuiti come ringraziamento con una donazione minima di 12 euro per sostenere la campagna “Io per lei” a favore della ricerca scientifica sulle malattie genetiche rare e neuromuscolari

 

Per conoscere il punto di raccolta più vicino basta visitare il sito https://ioperlei.telethon.it/

 

In più di 1.600 piazze in tutta Italia saranno di nuovo protagoniste le “mamme rare” che ogni giorno affrontano le difficoltà delle malattie genetiche dei loro bambini: il 4 e il 5 maggio torna infatti “Io per lei”, la campagna di primavera di Fondazione Telethon e UILDM – Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare, per supportare la ricerca scientifica sulle malattie genetiche rare e l’assistenza alle persone con patologie neuromuscolari. La campagna è un racconto corale che mette le mamme “rare” e il loro impegno al centro, chiedendo a tutti di attivarsi per un grande obiettivo comune: la lotta alle malattie genetiche rare. Nelle piazze saranno allestiti banchetti dove i volontari di Fondazione Telethon e UILDM, e di AVIS volontari sangue, Anffas – Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale e UNPLI – Unione Nazionale delle Pro Loco d’Italia distribuiranno i Cuori di Biscotto, un regalo perfetto per festeggiare la mamma, con una donazione minima di 12 euro: la campagna sarà on air infatti in prossimità di una ricorrenza importante come quella della Festa della Mamma“Fondazione Telethon è da anni al fianco di chi vive con una malattia genetica rara, attraverso una ricerca scientifica di eccellenza che ha permesso di curare patologie insidiose, troppo spesso trascurate proprio a causa della loro rarità. Tutto ciò avviene grazie al supporto degli italiani che, con le donazioni, ci permettono di continuare a tenere fede al nostro impegno verso chi affronta le difficoltà di una malattia genetica rara e le loro famiglie – commenta Francesca Pasinelli, direttore generale di Fondazione Telethon. – La Festa della Mamma è una ricorrenza in cui ognuno di noi rivolge un pensiero a tutte quelle donne che nelle nostre vite rappresentano un punto di riferimento: la campagna ‘Io per Lei’ è dedicata proprio alle ‘mamme rare’ che ogni giorno combattono con forza per il futuro dei loro bambini”. Con il nostro impegno per la Campagna di primavera – dichiara Marco Rasconi, presidente nazionale UILDM – vogliamo mettere in luce l’importante ruolo della ricerca che, insieme al lavoro delle associazioni a livello territoriale, ha permesso di raggiungere risultati inattesi nel miglioramento della qualità della vita delle persone con patologie neuromuscolari. Chi convive con una patologia neuromuscolare può vivere più a lungo, può stare bene, lavorare, diventare genitore. Può fare volontariato e impegnarsi nella società a tutti i livelli. Non è più identificabile solo con la sua malattia. Quando ciò non accade la persona perde una parte di sé e al tempo stesso la società perde l’occasione di crescere e cambiare il proprio punto di vista”.

IL BANDO TELETHON-UILDM

Dal 2001 i fondi raccolti dalle Sezioni UILDM sostengono il Bando Telethon-UILDM, nell’ambito del quale, solo negli ultimi 10 anni, sono stati investiti oltre 10 milioni di euro destinati specificatamente al miglioramento della qualità di vita dei pazienti neuromuscolari, pubblicati oltre 200 articoli scientifici e convolte negli studi più di 6.000 persone. Quest’anno l’edizione del bando è focalizzata su progetti di ricerca clinica sulle distrofie muscolari e miopatie, con l’obiettivo di migliorare la conoscenza di queste patologie, la loro storia naturale, la relazione tra genetica e manifestazione clinica, la definizione delle misure ottimali da impiegare per monitorare la progressione della malattia e l’efficacia delle terapie, o di implementare standard di cura e nuove modalità di intervento terapeutico.

 

 

I CUORI DI BISCOTTO

I Cuori di Biscotto sono contenuti in scatole di latta eleganti e curate nel dettaglio, in tre differenti colori dal sapore primaverile: blu, per i biscotti al cacao e gocce di cioccolato, verde, per i biscotti con farina integrale, e arancione, per i biscotti con arance di Sicilia, una nuova ricetta prodotta in esclusiva per Fondazione Telethon. Sono prodotti dalla storica pasticceria genovese Grondona, un’azienda familiare che da più di cento anni propone specialità di pasticceria con grande attenzione alla qualità delle materie prime. In ogni scatola in latta, personalizzata con la parola “cuore” e il claim ormai simbolico “Io sostengo la ricerca con tutto il cuore”, sono contenute tre vaschette, confezionate singolarmente per mantenere il profumo dei biscotti appena sfornati. All’interno del pack è presente inoltre una brochure informativa che racconta i risultati e i successi di Fondazione Telethon, con un comodo segnalibro da staccare e conservare. Compilando poi il form online con i propri dati all’indirizzo www.telethon.it/primavera, il donatore che ha scelto i Cuori di biscotto potrà ricevere in omaggio per un anno il Telethon Notizie, la rivista di Fondazione Telethon. La ricerca scientifica può fare la differenza per migliorare la qualità della vita delle persone con una malattia genetica rara e dei loro familiari.

Per conoscere il punto di raccolta più vicino basta visitare il sito www.telethon.it.

È possibile inoltre partecipare attivamente alla campagna come volontario e aiutare a distribuire i Cuori di biscotto chiamando il numero 06.44015758 oppure scrivendo all’indirizzo volontari@telethon.it.

Sarà infine possibile richiedere i Cuori di biscotto direttamente sul sito www.telethon.it nella sezione dello shop solidale.

Allegri e Mazzarri commentano il derby

MASSIMILIANO ALLEGRI
“Contro il Torino la sconfitta sarebbe stata  immeritata,  la squadra ha disputato una buona partita e devo fare i complimenti ai giocatori, che stanno facendo una stagione straordinaria. Lottano sempre e anche domenica a Roma faremo un’altra meravigliosa partita. Stiamo facendo giocare dei giovani, sono bravi ma devono migliorare”. Così il ct bianconero  a Sky Sport. E aggiunge: “Il Grande Torino ha rappresentato la storia del calcio,  – aggiunge – domani (oggi, 4 maggio,  anniversario di Superga ndr)  bisogna commemorare questa tragedia”.
 
WALTER MAZZARRI
“Il pari è un risultato che brucia, alla vittoria ci avevamo fatto il pensiero e due  o tre volte potevamo segnare il secondo gol. Magari portavamo la vittoria a casa. Contro queste squadre, se non si  raddoppia, alla fine il gol lo prendi. E mi dispiace, con i cambi potevamo segnare il secondo gol. L’unica volta in cui siamo stati meno attenti, quel fenomeno di Ronaldo ci ha puniti”. E’ il commento di Walter Mazzarri, intervistato da  Sky Sport.

Porte aperte all'autocostruzione

Domenica 12 maggio 2019 dalle ore 16 alle 22,un pomeriggio dedicato
all’approfondimento delle tecniche di autocostruzione, a cura della
Rete Solare per l’Autocostruzione. Si avrà la possibilità di toccare
con mano le attività che l’associazione fa da oltre 12 anni: intonaci
naturali in calce e terra cruda, autocostruzione di orti, manufatti in
feltro, autocostruzione solare termica. Incontri con i grandi e
laboratori per i bambini. A seguire merenda sinoira ad offerta libera.
Ingresso gratuito presso lo studio di architettura ECOprogetto, via
Banfo 38 Torino. Gradita la prenotazione.
***
Info e dettagli
corsi@autocostruzionesolare.it
http://autocostruzionesolare.it/events/paneautocostruzione/
facebook https://www.facebook.com/events/1160143530830881/