redazione il torinese

Stabile, Martone se ne va e arriva Binasco

Presentata al Carignano la stagione 2017/18


 

Una conferenza stampa “altra”, come credo non se ne fossero mai viste. Titoli, percentuali in crescita, parterre di attori, produzioni e ospitalità, ma in primo luogo s’è dovuto combattere con la lacrima che è lì lì per venir fuori, con il groppo in gola, con l’interruzione momentanea di una lettura, con l’abbraccio prolungato, con la pacca d’incoraggiamento o d’affetto: è il giorno finale di Mario Martone che, dopo dieci anni di fervore e a tratti di vera genialità, fa le valigie e passa il testimone a Valerio Binasco. Con un colpo basso, per legare il passato e il futuro, come da un cilindro, in maniera inaspettata, Filippo Fonsatti, direttore dello Stabile torinese – Teatro Nazionale, lancia sullo schermo alle sue spalle un’immagine che ritrae Martone e Binasco sul set di Noi credevamo, l’uno regista e l’altro attore pronto a raccogliere i suggerimenti: ed è un’immediata standing ovation. Dice oggi Martone: “Ciò che oggi mi colpisce è ricordare con quanta energia scrivevo il personaggio che Valerio avrebbe interpretato in Noi credevamo, come lo osservavo nel buio a prepararsi per la sua entrata in scena nell’Edipo a Colono, come ho pianto di commozione quando l’ho visto abbracciare, nei panni di Pietro Giordani, il giovane Leopardi sul set”. La staffetta è pronta, il testimone è già nell’altra mano. E ancora i ringraziamenti, a quanti l’hanno accompagnato in questi dieci anni, al gioco di squadra, a quella telefonata inattesa di Evelina Christillin, “io non avevo nessuna intenzione di tornare a dirigere un Teatro Stabile ma lei mi convinse, e oggi gliene sono profondamente grato; quando volevo lasciare lo Stabile qualche anno fa di nuovo mi convinse a restare, e di nuovo sono felice e grato di averla ascoltata”.

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Poi si entra nell’ufficialità e Fonsatti snocciola dati su dati, che sono il fiore all’occhiello dell’Ente. Lo Stabile si conferma saldamente al secondo posto tra i Teatri Nazionali nella classifica ministeriale e per il decimo anno consecutivo il bilancio si è chiuso in pareggio a 12.825.488 euro, ai tagli dei trasferimenti agli enti locali si risponde con sempre maggior impegno e con la vicinanza della Città e della Regione, per il “raggiungimento di obiettivi ambiziosi”, utili anche a una prepotente ricaduta nello sviluppo del territorio: “A riprova di tale capacità – illustra Fonsatti – ora è ufficiale che il Teatro Stabile e la Scène Nationale de Chambéry et de la Savoie hanno vinto un bando europeo Interreg Alcotra aggiudicandosi un finanziamento di 1.650.000 euro sull’”Ricerca e innovazione”, che avrà una significativa ricaduta occupazionale”. E ancora, guardando ai recenti due anni, c’è stata una crescita di recite (da 315 a 354), con un aumento del 12,5%, il numero di biglietti venduti in sede e fuori cresce dell’8%, il fatturato per la vendita di spettacoli vede uno straordinario 85% in più, il numero degli abbonati continua a salire, da 17.579 a 18.381 ovvero del 4,5%, per finire con il dato riguardante il 2016, allorché per la produzione dei 14 titoli per le suddette 354 recite hanno lavorato per lo Stabile complessivamente 227 persone tra dipendenti, artisti e tecnici scritturati, essendo il 51% under 40. Se c’è una nota dolente, è l’aumento del costo degli abbonamenti del 7%, pur restando invariati i prezzi per gli studenti.

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Per quando riguarda il cartellone, che porta il titolo di “Playlist”, si elencano 16 produzioni, di cui 5 nuove esecutive, 6 nuove coproduzioni e 5 riprese, con 29 spettacoli ospiti e 24 programmati per Torinidanza. Si prende il via il 9 ottobre con Disgraced del quarantasettenne pakistano Ayad Akhtar, interpreti Paolo Pierobon e Fausto Russo Alesi, per la regia dell’austriaco Martin Kušej, oggi direttore del Residenz Theater di Monaco di Baviera, un testo attualissimo, un atto unico che esplora temi come la libertà di parola e il bisogno di sentirsi integrati, vincitore del premio Pulitzer nel 2013. Ancora produzioni dello Stabile, da Binasco (a proposito, a chi stende queste note ha confessato in mattinata “ci divertiremo!”, con un sorriso stampato largo così), pronto a iniziare la propria avventura con il Don Giovanni di Molière (ad aprile), a Jurij Ferrini che proporrà le goldoniane Baruffe chiozzotte (tra novembre e dicembre), da Fabrizio Falco che, dopo le prove di Giordano (il loro Galois sarà ripreso al Gobetti nel mese di ottobre per partire poi in tournée in Italia) e di Leopardi, porta in scena L’illusion Comique di Pierre Corneille, capolavoro del teatro barocco, al Lewis Carroll di Alice nel paese delle meraviglie sotto lo sguardo di Marco Lorenzi. Per quanto riguarda le coproduzioni, Andrea De Rosa metterà in scena Le Baccanti con Cristina Donadio e attesissime, coprodotte con l’Odeon di Parigi, Les trois soeurs cecoviane, modernissime, uno spettacolo diretto dal trentatreenne di Basilea e talentoso Simon Stone, tra gli interpreti Valeria Bruni Tedeschi, reduce da quel capolavoro interpretativo che è la sua Beatrice nella Pazza gioia di Virzì e dalla vittoria del David di Donatello; e ancora la tragedia di Antigone riletta da Antonio Piccolo attraverso i sentimenti del cugino Emone, un omaggio a Gianmaria Testa con Da questa parte del mare proposto da Giuseppe Cederna e Giorgio Gallione, Mistero buffo di Fo in cui Eugenio Allegri dirigerà Matthias Martelli e i Marcido Marcidorjs che con la riscrittura di Marco Isidori porteranno in scena uno speciale Lear, schiavo d’amore.

 

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Tra le riprese, l’applaudissimo Sindaco di rione Sanità eduardiano diretto da Martone (una lunga tournée da gennaio a maggio, “uno spettacolo che tutti i teatri ci hanno richiesto”, dice orgoglioso Fonsatti, e infatti Milano Napoli, Bologna, Firenze, Roma per dire dei maggiori), Il nome della rosa dal romanzo di Eco per la regia di Leo Muscato, che debutta al Carignano il prossimo 23 maggio, L’Arialda di Testori, regia di Valter Malosti, interprete la più che promettente Beatrice Vecchione. Lungo l’elenco degli ospiti: Liliana Cavani e la Filumena di Eduardo, Silvio Orlando, Carlo Cecchi che torna a Pirandello con Enrico IV, Lavia al Carignano con Il padre di Stridberg, Toni Servillo che dirige e interpreta Elvira riprendendo le “Sette lezioni” di Louis Jouvet sulla seconda scena del IV atto del Don Giovanni, Alessandro Gassmann regista di Qualcuno volò sul nido del cuculo, tratto dal romanzo di Ken Kesey e dalla sceneggiatura dell’indimenticabile film di Milos Forman. Per le feste natalizie arrivano con un brivido i Dieci piccoli indiani di Agatha Christie, messi in scena dallo spagnolo Ricard Reguant con Ivana Monti, Luciano Virgilio, Carlo Simoni e Mattia Sbragia.

Elio Rabbione

 

Ai vivai delle Commande migliaia di peonie in fiore

Dal 13 al 15 maggio i Vivai delle Commande di Carmagnola aprono le porte per offrire uno straordinario caleidoscopio di colori e profumi. Si potranno fare visite guidate al grande parco e vedere esposizioni di composizioni floreali, erbari, oli, acquerelli, cosmetici naturali. 

 

Torna “Peonie in fiore”, lo straordinario spettacolo di colori e profumi dei Vivai delle Commande (Frazione Tuninetti di Carmagnola). Dal 13 al 15 maggio prossimi, dalle ore 10 alle 19, si potrà accedere gratuitamente alla vasta tenuta gestita con professionalità e passione da Gabriella, Lodovico e Carlo Salvi Del Pero e si potranno vedere oltre centotrenta varietà di peonie erbacee, arbustive, intersezionali (che uniscono le caratteristiche delle due precedenti) nel pieno della loro sontuosa fioritura.Quattromila piante – che secondo una millenaria tradizione orientale sono portatrici di fortuna e di felicità – inonderanno i prati di un arcobaleno di colori: dal rosso vivo al bianco candido. A far da contorno e a completare lo splendido colpo d’ occhio, le belle e versatili Hosta, piante perenni da ombra. Si potranno acquistare peonie in vaso o ordinarle per l’autunno a radice nuda. La tre giorni floreale offrirà ai visitatori anche l’ opportunità di scoprire il grande, romantico parco di sette ettari: i ragazzi dell’ Istituto Professionale per l’Agricoltura e l’Ambiente Baldessano Roccati accompagneranno piccoli gruppi per una passeggiata tra gli alberi aldilà del lago, aiutandoli a riconoscere le varie specie di piante ed arbusti.

Ma non solo: saranno esposti i prodotti cosmetici naturali dell’ azienda agricola Aziferrano di Racconigi (Cuneo), che presenta fra l’altro i suoi particolari saponi a base di latte d’asina; i semi da semina e per uso alimentare di AssoCanapa srl (www.assocanapasrl.it), Carmagnola (Torino), che presenterà anche prodotti per edilizia, cosmetici, tessuti, corde; le lavorazioni artistiche artigianali dell’ azienda di Bra (Cuneo), Le Terrecotte (www.leterrecotte.com); i risi dell’azienda risicola I beni di Busonengo (www.busonengo.it), di Villarboit (Vercelli); i formaggi di Filrouge – Sentieri di Gusto, selezionati personalmente tra le eccellenze dell’Italia, della Francia e della Gran Bretagna. E ancora: oli, acquerelli e litografie di Maria Rosa Gaude, le creazioni uniche, gli erbari e le fotografie antiche di Officina Naturalis e le prelibatezze della Pasticceria Molineris di Carmagnola (Torino). Non mancherà lo stand della Scuola per l’Infanzia “Rudolf Steiner” di Torino, dell’”Associazione CRESCENDO” per l’istruzione (elementari-medie), punto informativo sulla pedagogia Steiner- Waldorf con la possibilità di partecipare a laboratori per bambini e ragazzi.

La Fondazione Paideia organizzerà laboratori per bambini e una raccolta di fondi per progetti di sostegno a famiglie in difficoltà. Oltre ai parcheggi, a disposizione dei visitatori vi sarà un servizio navetta.

 

Elezioni, nei comuni del Torinese si scaldano i motori

Sono scaduti sabato i termini per la presentazione delle candidature a sindaco e delle liste di appoggio nei due comuni della Valcerrina torinese, Cavagnolo e Monteu da Po. Tutto come previsto a Cavagnolo: qui si confronteranno il sindaco uscente, Mario Corsato, uno dei primi cittadini più “navigati” della Città Metropolitana di Torino, con un lungo curriculum amministrativo, sia come sindaco che come consigliere comunale, anche di opposizione. A sostenerlo, come era stato annunciato con largo anticipo, c’è l’Unione Cavagnolese. E nella sua squadra ci sono i componenti dell’attuale giunta, Mauro Oggero, vice sindaco da marzo e l’assessore Maria Luisa Ponzetti. Sul fronte opposto c’è, invece, Andrea Gavazza, già vice sindaco nella giunta Corsato, sino alle sue dimissioni a marzo, dove aveva le deleghe a bilancio e politiche giovanili. Gavazza, componente dello staff dell’assessore regionale Gianna Pentenero, è sostenuto dalla lista Adesso Cavagnolo, tra i cui componenti c’è Tiziana Zaniolo, dipendente regionale e moglie di Carlo Giacometto, commissario provinciale di Forza Italia di Torino. A Monteu da Po, invece, le liste sono diventate tre, una delle quali “esterna” al paese, grazie anche alla possibilità di non raccogliere firme di sostegno alle candidature, propria dei comuni sotto i mille abitanti. Torna in campo, dopo aver esitato se ricandidarsi a primoo cittadino, il sindaco uscente Laura Gastaldo, che avrebbe voluto passare il testimone a qualcuno della sua maggioranza, poi si è posta nuovamente alla testa di “Monteu un nuovo inizio” per portare avanti i progetti iniziati. Con lei c’è l’assessore Marco Ferrero, mentre non sarà della partita il vice sindaco Giulio Guido Bracco. A contrastare la sua eventuale riconferma c’è la lista locale “La nuova fronda” che candida a primo cittadino Vittorio Covacci, anch’egli di Monteu da Po, mentre Gianfranco Filombra è l’aspirante sindaco presentato dal Nuovo Cdu – Cristiani democratici uniti, partito guidato da Mario Tassone (già vice segretario dell’Udc) fondato nel 2014

Massimo Iaretti

Al Salone il Buono libro della Regione

La 30a. edizione del Salone Internazionale del Libro, presentata nel salone di Palazzo Carignano alla presenza del presidente e dell’assessore alla Cultura della Regione Piemonte, grazie anche ai molti elementi di rinnovamento, è sicuramente uno dei momenti di punta dell’attività culturale della Regione. Tanti gli argomenti trattati: dai temi dell’attualità ai diritti, dagli appuntamenti dedicati a settori inesplorati dell’editoria a un rinnovato e più forte impegno a sostegno della lettura e della filiera de libro.

Una delle novità più importanti è rappresentata dal buono libro del valore di 15 euro riservato agli studenti delle scuole superiori under 18 e utilizzabile per l’acquisto di un libro negli stand del Salone.

Inedito anche il programma che la Regione Piemonte, insieme alla Fondazione per il Libro e a Villaggio Globale International, ha deciso di dedicare al settore dei libri d’arte. “L’arte racchiusa in un libro. Il variegato mondo dell’editoria museale” sarà infatti un appuntamento dal respiro internazionale dedicato al lavoro di studio, ricerca ed informazione svolto dalle grandi istituzioni museali: a confrontarsi, in una giornata di lavoro che si svolgerà lunedì 22 maggio presso Palazzo Chiablese, saranno direttori e conservatori di importanti musei, dall’Ermitage di San Pietroburgo al Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Al termine della giornata gli esiti della discussione saranno presentati al pubblico del Salone alle ore 17,30 di lunedì 22 maggio presso la Sala Incontri.

Sarà poi il Teatro della Caduta con Francesco Giorda a condurre tutti nel talk “Revolution ’17: storie della società in mutamento in 3 capitoli”. Ospiti, testimonianze, storie curiose faranno da cornice a una narrazione coinvolgente e ironica, in una continua discussione interattiva tra ospiti, conduttori e pubblico.

Per il 30° Salone la Regione Piemonte rinnova inoltre il suo impegno nei confronti della ricca filiera del libro: anche quest’anno verrà infatti riservata un’area agli editori piemontesi, con l’obiettivo di favorire la diffusione della produzione editoriale piemontese. Per la prima volta saranno coinvolte anche le librerie piemontesi: nell’ambito di un progetto che intende valorizzarle attraverso il riconoscimento di un marchio di eccellenza, verrà infatti premiato nell’Arena Piemonte, sabato 20 maggio alle ore 10.30, il progetto vincitore realizzato dai ragazzi dell’ ITS Piemonte legato all’ideazione di un logo per identificare le migliori librerie del territorio.

Non manca il sostegno della Regione al ricco calendario di eventi che animeranno Torino prima e durante la kermesse: in particolare, l’Assessorato alla Cultura ha promosso, con il Salone Internazionale del Libro e il Festival Collisioni, il grande concerto di Patti Smith che animerà l’Auditorium Rai Arturo Toscanini sabato 6 maggio. Un appuntamento di grande richiamo per aprire con una festa in musica il grande traguardo che trenta edizioni rappresentano per questa importante manifestazione.Tra gli elementi confermati, l’Arena Piemonte che tornerà ad essere la “casa” delle attività promosse dalla Regione Piemonte e dal Consiglio Regionale, all’interno del Padiglione 3. Qui, accanto alla programmazione istituzionale, prosegue la collaborazione con il Coordinamento Torino Pride: una parte degli incontri sarà infatti dedicata alla tematica dei diritti civili, intesi nella loro massima estensione e trasversalità, con una sezione dal titolo “Diritti senza confini. Cultura, società, integrazione”. Ogni giorno scrittori, giornalisti, filosofi, studiosi e attivisti animeranno l’Arena con un ricco calendario di iniziative: i libri e le presentazioni saranno così il veicolo verso una maggior consapevolezza e attenzione ai diritti di tutte e di tutti, per diffondere il valore dell’inclusione e contrastare ogni forma di discriminazione. Una parte della programmazione sarà poi dedicata alle migrazioni, con la sezione “Oltre i confini: storie di accoglienza e inclusione”: incontri, narrazioni di buone pratiche che possono diventare buone politiche e testimonianze di chi ci è riuscito e oggi accompagna chi è appena arrivato.

Le sale Arancio e Argento proporranno occasioni di scoperta e conoscenza del territorio: sale che saranno anche a disposizione degli operatori culturali locali, promotori ogni giorno di numerosi incontri dedicati alla storia e alla cultura piemontese. Tra gli eventi organizzati dell’ente regionale, sabato 20 maggio alle ore 16,30, nella Sala Argento si presenterà il programma 2017 degli itinerari di promozione e valorizzazione culturale e turistica attraverso l’interessante visita guidata dai bibliotecari delle undici biblioteche torinesi aderenti al progetto BiblioTourPiemonte: in incontro per raccontare la storia delle biblioteche attraverso racconti dei personaggi e dei volumi più significativi delle collezioni.

Dalla ormai consolidata vocazione internazionale è il programma di Lingua Madre, dedicato alle ibridazioni culturali e al dialogo interculturale: gli appuntamenti si caratterizzano per una forte attenzione all’attualità e ai mutamenti del panorama politico internazionale. Ad aprire la rassegna sarà la scrittrice argentina Maria Teresa Andruetto, autrice di un romanzo che porta lo stesso nome del progetto, “Lingua Madre”. Un evento, sabato 20 maggio alle 15.30, sarà invece dedicato alla letteratura d’esilio, con al centro il dialogo tra la scrittrice tedesca Jenny Erpenbeck e Muhammad Dibo, siriano rifugiato in Germania. Non mancherà inoltre il concorso letterario nazionale Lingua Madre, giunto alla XII edizione: nato nel 2005 e ideato da Daniela Finocchi, vedrà un’importante serie di appuntamenti animare anche lo stand del paese ospite, la Romania, e il Salone OFF. Il Concordo Lingua Madre è diretto alle donne straniere (o di origine straniera) residenti in Italia, con una sezione dedicata anche alle donne italiane che vogliano raccontare le donne straniere.

Tra i progetti sostenuti dalla Regione Piemonte anche Incipit Offresi: ideato e promosso dalla Biblioteca Archimede di Settimo Torinese, è l’innovativo format che darà agli aspiranti scrittori l’occasione di presentare la propria idea di libro ad un gruppo selezionato di editori e di vedere pubblicato il proprio lavoro inedito. Per il secondo anno consecutivo, la finale, che vedrà protagonisti dieci concorrenti, si svolgerà domenica 21 maggio, alle ore 16.30, nello stand della Regione Piemonte.

All’interno del Bookstock Village prosegue la presenza della Regione con il progetto Nati per Leggere Piemonte. Lo stand ospiterà una serie di incontri con i più amati autori di libri per l’infanzia, oltre ai laboratori di lettura con bambini e famiglie, le cui attività sono coordinate grazie alla collaborazione con le Biblioteche Civiche di Torino e Iter (Istituzione Torinese per una Educazione Responsabile). Momento importante del programma sarà la cerimonia di consegna dell’omonimo Premio nazionale, giunto all’ottava edizione. Appuntamento dunque lunedì 22 maggio, alle ore 16.30, all’Arena del Bookstock Village. Si aggiunge quest’anno il progetto “Chiedi cos’è”, avviato alla Bologna Children’s Book Fair, con una serie di interviste, realizzate da studenti delle scuole superiori, ai professionisti del libro: i risultati delle interviste verranno commentati durante i giorni del Salone del Libro e confluiranno in un video finale.

La Regione Piemonte anche per il 2017 collaborerà inoltre nel sostenere la realizzazione del progetto IBF – International Book Forum: l’appuntamento, dedicato allo scambio di diritti editoriali per la traduzione, è divenuto elemento chiave per il business di settore e per il respiro internazionale del Salone stesso. Saranno quasi 350 i partecipanti, di questi oltre 100 sono stranieri provenienti da 27 Paesi. Novità di questa edizione, ormai la sedicesima, è il focus sul mercato audiovisivo: nella nuova sezione “Book to Screen”, per la prima volta saranno presenti alcuni fra le più importanti case di produzione televisive, cinematografiche e new media italiane e internazionali. Nuova anche la location: gli incontri B2B si svolgeranno, infatti, nelle sale del Museo Carpano di Eataly Lingotto.

 

Donatella Actis – www.regione.piemonte.it
(foto. il Torinese)

Linea di confine. Spigolature di vita e storie torinesi

di Pier Franco Quaglieni

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Il divorzio voluto dal socialista Fortuna e dal liberale Baslini  era una cosa molto seria. Chi si sposa non può farlo con leggerezza, pensando che c’è a sua disposizione un divorzio facile.  I laici hanno un’etica severa, inconciliabile con l’edonismo, anche se pochi se ne  rendono conto. Il matrimonio non è una semplice convivenza, è una scelta molto impegnativa

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Il divorzio cambia verso 

Con la sentenza della Cassazione  che stabilisce che il coniuge più debole non ha più diritto a fruire di un assegno che  garantisca lo stato economico ottenuto con il matrimonio, anche dopo il suo scioglimento, finalmente l’Italia si adegua al resto del mondo.Ne sarà lieto,in primis, il miliardario  Silvio Berlusconi che si libererà dagli assilli dell’ex moglie, ma  tireranno un sospiro di sollievo i tanti che ,dopo il divorzio, si trovano quasi sulla soglia di povertà per gli assegni dovuti all’ex coniuge. Ne sarà sollevato anche Vittorio Sgarbi che numerose donne spremono come un limone,ma anche e soprattutto l’ultimo impiegato. Il divorzio era diventato un lusso consentito a pochi, anche perché le  sole spese per nuova  casa creano già di per se’ un problema, specie oggi. Nel 2014 al circolo della Stampa di Torino organizzai un dibattito per festeggiare l’esito referendario del 1974 che consentì la difesa di un diritto civile. Fui tra i primi divorzisti torinesi a fianco del magistrato Mario Berutti, avvocato generale dello Stato a Torino e  uomo dalla schiena diritta. Non condivisi recentemente il divorzio che, più che breve, diventò istantaneo ,anche in presenza dei figli ,perché il divorzio voluto dal socialista Fortuna e dal liberale Baslini  era una cosa molto seria. Chi si sposa non può farlo con leggerezza ,pensando che c’è a sua disposizione un divorzio facile.  I laici hanno un’etica severa, inconciliabile con l’edonismo,anche se pochi se ne  rendono conto .Il matrimonio non è una semplice convivenza,è una scelta molto impegnativa .Al convegno del 2014 si presentò un divorziato che disse che l’assegno versato all’ex moglie gli impediva di tirare avanti. Approfondii e vidi che esiste a Torino  persino una associazione di padri separati e divorziati,anzi potremmo dire disperati . Forse per loro il divorzio non sarà più una tragedia peggiore di un matrimonio fallito.  

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Il circolo della Stampa compie 60 anni, ma non li dimostra 

Una delle istituzioni culturali torinesi più  prestigiose , il Circolo della Stampa ,compie il 19 maggio 60 anni,un traguardo importante In una vita culturale subalpina asfittica e assai poco pluralistica  ,in cui l’ente pubblico si rivela un leviatano che vuole tutto assorbire e tutto omologare. i fondatori furono i giornalisti Riccardo Giordano e il grande inviato Giovanni Giovannini ,figura di spicco del giornalismo internazionale . In un suo libro “La Rivoluzione al sicilicio” previde la crisi ,se non la fine ,del giornalismo cartaceo. Un’altra figura di spicco è stato il presidente Alfredo Toniolo che fu fascista,di cui nessuno tuttavia  poté mettere in discussione L’ onestà assoluta e la  cultura. Con Toniolo il Circolo crebbe e divenne crocevia della vita  culturale non solo  torinese. Gli eventi più importanti a Torino  si svolsero nelle sale di palazzo Ceriana Mayneri in corso Stati Uniti .Gianni Romeo ,famoso giornalista sportivo,è un altro dei presidenti che hanno fatto la storia del Circolo con tatto,equilibrio,spirito aperto. L’attuale presidente Alessandro Rosa,tra i fondatori di “Tuttolibri”,quand’era un settimanale a se’ rispetto alla “Stampa”,sta lanciando il circolo su nuove strade  con la collaborazione di Andrea Mosconi,un giovane manager capace e intraprendente .Il Circolo non è mai vissuto di sovvenzioni pubbliche. Parlare di Circolo sarebbe riduttivo perché la sede sportiva ,lo Sporting ,in corso Agnelli  ,è un altro aspetto vitale del circolo con i suoi mitici campi da tennis e la sua piscina olimpionica. Il circolo non è solo riservato ai giornalisti,ma a tanti qualificati torinesi che ne sono soci e sono orgogliosi di farne parte.L’attuale vicepresidente Luciano Borghesan è stato  uno dei migliori cronisti della “Stampa” ,grande esperto degli anni di piombo e del terrorismo. Oggi ci sono altri circoli che contendono il primato al Circolo di corso Stati Uniti ,ma i suoi 60 anni di vita libera, indipendente, coraggiosa fanno  di lui un unicum inimitabile . È superfluo l’augurio di rito : Ad multos annos! Il Circolo non ha bisogno di auguri perché parlano per lui la vitalità con cui sta vivendo i suoi sessant’anni di vita.

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Sante Prevarin tra arte e gastronomia

Sante Prevarin , patron di lungo corso al “Montecarlo “di via San Francesco da Paola,non è il solito oste che gestisce da molti decenni il suo locale. E ‘ molto di più. E’ uomo che coltiva l’arte, e’ stato vicino a tanti artisti  ed è un fotografo geniale e di grande bravura tecnica. Veneto di origini,para’ della  Folgore,un passato in Fiat, è un innamorato di Torino. A volte mi chiedo come faccia a restarne innamorato.La domenica va al Valentino a fotografare il fiume,le piante,le foglie. A modo suo, e’ un poeta. Una volta ci ho anche litigato.Il suo locale è a volte frequentato da persone che non apprezzo e anzi mi infastidiscono,ma lui è gentile,premuroso e attento  con tutti. Il suo locale vuole essere un’altra domus. Fu amico di Carol Rama quando la pittrice ” maledetta ” era dimenticata da tutti ed è amico di Guido Ceronetti che stima ed apprezza Sante. Nel suo locale si possono gustare alcuni piatti veneziani che a Torino non si trovano  perché le mode portano i cuochi  verso altre scelte e li inducono  a disertare spesso la cucina per andare in quache trasmissione. I menù li disegna personalmente ,facendo disegnini teneri che rivelano il suo animo delicato.Ha una sua clientela affezionata,ma anche i giovani non disegnano il locale che è ormai entrato nella storia della città.I due ristoranti concorrenti nella sua stessa via hanno chiuso da tempo,ma Sante resiste.Per fortuna dei suoi clienti.

 

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Napoli e Torino : un asse di civiltà

Giovedì scorso a Napoli ho vissuto  ,paradossalmente,una grande giornata torinese. Napoli e Torino sono state due grandi capitali,oggi governate da sindaci anomali. Ma la mia Napoli è quella dei grandi illuministi da Genovesi a Filangieri ,amati alla scuola del torinese Franco Venturi. E’ la Napoli di Benedetto Croce  che amava passare le vacanze in Piemonte ed era lieto che nella sua casa ,nello storico palazzo Filomarino ,risuonasse il dialetto piemontese. Croce aveva sposato una torinese e il personale di casa era torinese.Ha scritto Bobbio che Torino,dopo Napoli,e’stata la  città più crociana d’Italia. Sono stato anche giovedì scorso  a Palazzo Filomarino,pur avendo dedicato mezza giornata allo shopping nei bei negozi napoletani, in primis l’amatissimo Marinella .

C’e’  una lapide, all’inizio dello scalone dello storico edificio dove aveva insegnato il Vico, che ricorda Croce ,parlando di “ricerca del vero e difesa della libertà “.  Due valori irrinunciabili. In quel palazzo ho passato tante giornate in compagnia  delle figlie del filosofo e di Alda soprattutto , che fu presidente del centro Pannunzio. In quelle antiche stanze ci si allontanava dal chiasso sottostante di “Spacca Napoli,  e si respirava l’aria dei ventilati altipiani. Al pomeriggio ho incontrato tanti amici al Circolo Posillipo “sul mare ,sede di incontri culturali molto prestigiosi.  Ho detto al presidente che chi ama il mare ama la libertà e che senza libertà non c’è cultura. Alla fine abbiamo brindato con lo spumante Soldati La Scolca inviato da Gavi dal nipote di Mario. Anche Mario amava Croce e visse a Napoli dopo l’8 settembre 1943. Napoli e Torino un asse di civiltà antica rivissuta nel presente.

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Schettino e la giovane Maria 
La conferma  da parte della Cassazione della mite condanna a poco più  di 16 anni di carcere a Francesco Schettino ,comandante delle Costa Concordia   ,in seguito al disastroso naufragio all’isola del Giglio del 13 gennaio 2012 ,  appare davvero inspiegabile . Le vittime sono state 32 ,tra cui anche la trentenne biellese Maria d’Introno. Schettino ha provocato danni enormi sul piano umano ed ha incrinato l’immagine stessa dell’Italia a livello internazionale.  Ho fatto tante crociere e vivevo sulla nave senza pensieri, in un relax assoluto. Dopo quell’episodio gravissimo, dovuto a superficialità ed anche ad incapacità e codardia, ho evitato quel tipo di vacanza. Quella tragedia mi ha segnato. Ho perso la serenità per una vacanza sul mare che ritenevo  molto piacevole ed ultra sicura. Credo che la giovane  Maria vada ricordata a cinque anni dalla sua tremenda morte. Schettino ce  l’ha sulla coscienza, anche se la giustizia umana si è rivelata non adeguata alle sue colpe .Certo,  vanno sempre rifiutate le condanne esemplari che sono  un segno di barbarie giuridica e di mentalità autoritaria. Ma una sanzione penale più adeguata ai fatti penso che sarebbe stata giusta e  necessaria.  Sono garantista per abito mentale e cultura ,ma il fatto che i legali di Schettino annuncino  un ricorso alla Corte Europea mi sembra un’offesa alle vittime di un naufragio che si sarebbe potuto evitare.

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LETTERE scrivere a: quaglieni @gmail.com

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Sono professore ,vincitore di concorso, in un istituto superiore della provincia di Torino. Sto vivendo da un anno una situazione kafkiana; nella mia scuola la mia libertà di insegnamento è condizionata da colleghi faziosi, la valutazione che sarebbe affidata alla scienza e alla coscienza del docente , è coortata da chi vuole che tutti siano promossi perché un istituto si valuta in base al numero dei promossi e non sulla base della qualità dell’insegnamento È questa la “Buona scuola ” di Renzi , rivista dalla non laureata ministra Fedeli. Il sindacato sta riprendendo il controllo sulla scuola. Io mi sento condizionato anche da genitori impiccioni che giustificano a priori i loro figli. Non so più cosa fare.

Lettera firmata 

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Caro amico, non posso che esprimerle la mia totale solidarietà .Io ho resistito  in tempi peggiori di questi. Tenga duro, molti arroganti sono anche ignoranti. Resista e ,se necessario, faccia esposti alla Magistratura. Un giudice onesto non c’è  solo a Berlino…In certi casi ,gli arroganti ,quando sentono di un  possibile ricorso alla carta bollata,s cendono a più  miti consigli. E tenga i voti come sono, non accetti di modificarli. Un giudice recentemente ha dato ragione ad un professore che venne sospeso dal preside per la sua onestà  professionale .Peccato che ,nel frattempo, il docente fosse andato in pensione…                          

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Dipartimenti di UniTo tra i migliori d’Italia

23 su 27 Dipartimenti dell’Università di Torino risultano  fra i 350 migliori d’Italia. Il riconoscimento è del  Miur che li ha selezionati in occasione dell’assegnazione dei 271 milioni di euro annui previsti dalla legge di bilancio. Dei 23 a raggiungere il punteggio massimo di valutazione di  100 su 100, sono 13, tra i quali  Fisica, Scienze Mediche, Oncologia. Ora  otterranno il finanziamento 180 migliori Dipartimenti, con un massimo di 15 domande per Ateneo. Il totale del finanziamento quinquennale (2018-2022) sarà di  7 milioni di euro per Dipartimento, per 1,350 milioni di euro all’anno.

Un aiuto per superare i momenti critici della vita

Essere counselor oggi, in una società in cui i rapporti interpersonali si stanno facendo via via sempre più difficili, che, si deve pur ammettere, pare sempre più improntata all’individualismo. È una bella sfida, sicuramente stimolante, che ogni giorno accoglie Alessandra Bortolami, di professione counselor. Laureata in Letteratura italiana presso l’ateneo torinese, ha alle spalle studi effettuati alla Scuola Superiore di Counseling Psicosintetico di Torino, dove ha conseguito il diploma triennale e il Master in Counseling Transpersonale. Ha poi ottenuto il diploma di Counseling relazionale presso l’Istituto di formazione in Counseling relazionale Artemisia, terminando la scuola di Psicoenergetica presso il Centro Studi “Etica Vivente” a Città della Pieve. La sua formazione è orientata al metodo di Roberto Assagioli, che considera la sofferenza un’opportunità di comprensione e crescita personale, attraverso un percorso di consapevolezza, di riconoscimento e espressione delle risorse presenti in ciascuno di noi. Questo tipo di Counseling unisce varie tecniche che consentono l’accesso a un processo di consapevolezza e cambiamento in modo misurato e in un ambiente protetto e contentivo. “Il couseling psicosintetico – spiega Alessandra Bortolami – ha un approccio molto concreto per la conoscenza, la crescita e la trasformazione personale. Ciascuno, partendo da ciò che è, ha il potere di attuare le sue potenzialità individuali, attraverso un lavoro guidato, ma essenzialmente autoformativo. Il counseling si interessa in modo particolare dei problemi riguardanti la comunicazione e le relazioni con il prossimo, dalle incomprensioni crisi nei rapporti di coppia ai rapporti difficili tra genitori e figli, dalle difficoltà anche relazionali presenti tra insegnanti e allievi, fino ai molteplici problemi presenti nel mondo del lavoro, quali mobbing, scarsa collaborazione tra i colleghi e le difficoltà a relazionarsi con i superiori. Il counselor svolge un ruolo basato sull’ascolto, al fine di comprendere la natura del problema, le esigenze dei protagonisti che gli si rivolgono e le caratteristiche dell’ambiente socioculturale in cui essi vivono. Non fornisce delle soluzioni pre-confezionate dall’alto, ma stimola nei clienti le fondamentali capacità di autoconsapevolezza, di reframing (ovvero reincorniatura ) e creatività, che li mettano nelle condizioni di giungere autonomamente alle soluzioni dei loro problemi. “Il counseling – aggiunge Alessandra Bortolami – diventa un prezioso strumento di aiuto quando una persona viene chiamata a affrontare un cambiamento, sta attraversando un momento critico della propria vita, come una separazione o la perdita di una persona cara, o è, invece, alla ricerca di un nuovo lavoro e deve, per esempio, inserirsi in un ambiente estraneo. In tutti questi casi, come anche nella stessa età adolescenziale, quando si manifestano importanti crisi individuali, nasce nella persone l’esigenza di riconfigurare la propria vita, ritrovare la propria progettualità, oltre alla pienezza di senso da attribuire alla propria esistenza. E il counseling diventa una preziosa occasione di dialogo, capace di trasformare una situazione problematica o dolorosa in una opportunità fondamentale di crescita, dando un orientamento nelle scelte e mettendo a fuoco ciò che veramente conta per il soggetto interessato”. Sabato 27  venerdì 30 e  sabato 31 maggio i prossimi interessanti appuntamenti. Info: alessandra_bortolami@yahoo.it

 

Mara Martellotta

 

Aria pulita, le Regioni del Nord si incontrano per una strategia comune contro lo smog

Pochi giorni fa in Regione a Torino, si sono riuniti i tavoli tecnici e istituzionali con i quali il Governo e le Regioni del bacino padano vogliono rimodulare l’accordo di programma per il miglioramento della qualità dell’aria del 2013. L’obiettivo è  quello di delineare un’azione coordinata e congiunta nei settori maggiormente responsabili di emissioni inquinanti e contrastare così l’inquinamento atmosferico. Per questo gli assessori all’Ambiente delle Regioni Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto, con il coordinamento del ministro dell’Ambiente e la partecipazione del presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino,  si sono incontrati per definire le misure operative da approvare prima della firma definitiva del testo, che avverrà in giugno a Bologna.

I tecnici portano avanti il lavoro per individuare misure omogenee in tutta l’area padana, ponendo limiti al trasporto veicolare, in particolare alla circolazione dei veicoli diesel, al riscaldamento, e alle emissioni in agricoltura. Misure che diventeranno operative dopo la firma del nuovo accordo, e saranno tradotte in azioni concrete da mettere in pratica a partire dalla prossima stagione invernale.

Inoltre verrà approntato anche un “protocollo antismog” unico che si attiverà congiuntamente e contemporaneamente in tutte le Regioni del bacino.

www.regione.piemonte.it
(foto: il Torinese)

La grande festa di Tania Cagnotto

LA GALLERIA FOTOGRAFICA COMPLETA SU: WWW.FOTOEGRAFICO.NET 

 DI CLAUDIO BENEDETTO

Tutto esaurito, con annesso maxi schermo all’esterno per chi non è riuscito ad entrare, e grande entusiasmo alla Piscina Monumentale di Torino per l’ultima gara della campionessa trentina, che come previsto mette in bacheca l’ennesimo successo. Prima lei, la divina, seconda Elena Bertocchi, terza Maria Marconi… ma questo è solo per diritto di cronaca. Quello che conta davvero oggi è la festa e l’affetto che, ancora una volta, il pubblico di Torino ha dimostrato per un’atleta e una carriera davvero inimitabile, ricca di successi internazionali, con 2 medaglie olimpiche, 10 mondiali e 29 europee, e di grandi soddisfazioni per lei e i suoi numerosissimi tifosi. Che dire, semplicemente straordinaria, grazie Tania!

Tutte le foto di Claudio Benedetto su: http://www.fotoegrafico.net

Il 30° Salone e le prenotazioni alberghiere: già raggiunto il livello del 2016

A quattro giorni dall’inizio della 30a edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino, le prenotazioni negli hotel torinesi hanno già raggiunto già lo stesso tasso di occupazione delle camere del 2016. Un dato che prevedibilmente sarà superato dalle nuove richieste che stanno giungendo in tempo reale.

Sono i dati emersi da un’indagine effettuata su un campione statistico di strutture alberghiere cittadine, raccolta ed elaborata dall’Osservatorio turistico di Turismo Torino e Provincia. L’indagine rivela che la percentuale degli ospiti internazionali quest’anno si attesterà tra il 10 e il 30%: al primo posto laFrancia, i cui ospiti sono distribuiti nell’88,2% degli alberghi, seguita da Germania (52,9%) e Gran Bretagna (35,3%). Fra le regioni italiane di provenienza, nell’ordine il Veneto, il Lazio e la Lombardia.

Commenta l’Assessore al Turismo della Città di Torino, Alberto Sacco: «Questi dati confermano che il Salone Internazionale del Libro non è soltanto una grande manifestazione culturale, ma un autentico volano economico in grado di produrre ricadute concrete sul sistema economico della città. E dimostrano che la vocazione turistica di Torino – accanto ai musei e alle mete d’arte – ha ormai integrato stabilmente nel proprio profilo presso i mercati turistici anche i grandi appuntamenti periodici come il Salone».

Un’analisi condivisa da Maurizio Montagnese, Presidente di Turismo Torino e Provincia che ha realizzato la ricerca: «Dall’analisi previsionale effettuata dal nostro Ente, i dati sull’occupazione alberghiera stimata nel periodo del Salone sono già ora in linea con la passata edizione. Tale risultato significa che l’appeal di Torino e del Salone continuano ad attrarre molti visitatori, che aspettiamo di accogliere come sempre alla Terrazza Torino all’ingresso del Padiglione 2».

Il risultato è frutto anche del lavoro compiuto in questi mesi dal Salone, come sottolinea l’Assessora alla Cultura e Turismo della Regione Piemonte, Antonella Parigi: «Sono davvero orgogliosa del lavoro fatto per questo trentesimo Salone Internazionale del Libro, e i dati anticipati dagli albergatori confermano che questa edizione saprà confermare e rafforzare la forza della manifestazione. Un risultato positivo reso possibile dal grande lavoro di squadra che ha visto istituzioni, enti e operatori insieme per questo grande evento: iniziamo già da ora a raccogliere i frutti di quello che sono sicura sarà uno splendido Salone del Libro».

E aggiunge il Vice-Presidente Delegato della Fondazione per il Libro, Mario Montalcini: «Un risultato frutto dell’entusiasmo dei due assessori al Turismo, Antonella Parigi e Alberto Sacco, e del lavoro di cucitura compiuto in questi mesi con le istituzioni, le categorie produttive, il sistema ricettivo e le agenzie di promozione turistica, che hanno compreso in tutta la sua forza il potenziale economico rappresentato dal Salone».