redazione il torinese

Arrestato rapinatore di anziani "gentiluomo"

Prendeva di mira sempre lo stesso sportello bancomat, quello della filiale
Intesa San Paolo di piazza Nizza a Torino, dove aspettava l’arrivo di
persone anziane per derubarle. Ad arrestare un rumeno 21enne ci hanno
pensato i carabinieri di Torino San Salvario. Il suo modus operandi era
sempre lo stesso e mirava a colpire soprattutto le persone anziane. Le
avvicinava mentre prelevavano denaro allo sportello, salutava
garbatamente come se fosse un vecchio amico e con un giornale copriva lo
sportello di erogazione delle banconote. “Tutto bene, come va” era la frase
che il ladro gentiluomo pronunciava per distrarre la vittima di turno ed
impadronirsi del denaro che, nel frattempo, stava erogando il bancomat.
Con questo stratagemma l’uomo ha messo a segno sei colpi negli ultimi
mesi ma è sospettato di almeno 10 furti.

Mele "avvelenate" di droga lanciate oltre il muro

Lunedì pomeriggio, durante il normale servizio di pattuglia, personale della Polizia di Stato della locale Squadra Mobile, transitando in via Santa Maria Mazzarello, notava un cittadino di colore fermo all’intersezione stradale con Via Monginevro

Il soggetto aveva in mano una busta bianca di plastica contenente verosimilmente della frutta e guardava in maniera incessante il muro perimetrale del C.P.R.; in stato di evidente nervosismo, effettuava ripetute telefonate. Nel frattempo, iniziava a camminare lungo il perimetro del C.P.R., continuando a scrutare il muro di cinta. In questo modo percorreva via Mazzarello fino ad imboccarne il cavalcavia in contromano, salvo poi tornare indietro e fermarsi al centro della strada, in prossimità dello spartitraffico. Lì, effettuava un’ulteriore telefonata, al termine della quale si dirigeva in C.so Trattati di Roma e raggiungeva C.so Brunelleschi, posizionandosi sul marciapiede che costeggia il lato posteriore del C.P.R.
Il personale dei Falchi, non avendo mai perso di vista l’uomo, insospettito dall’atteggiamento di quest’ultimo che mostrava sempre maggiori segni di agitazione, decideva di controllarlo, sospettando che potesse detenere della sostanza stupefacente.
È prassi nota da anni, infatti, che alcuni stranieri ospitati all’interno del C.P.R. provino a commissionare dei lanci dall’esterno delle mura di oggetti contenenti stupefacenti o altro materiale proibito. Solitamente, i contenitori utilizzati per ricevere lo stupefacente sono palline da tennis o frutta, soprattutto mele; il fine è quello di smerciarne il contenuto agli altri ospiti del centro a prezzi fino a 10 volte superiori rispetto a quelli consueti.
Nessuna sorpresa per i Falchi, dunque, al rinvenimento di 10 g di hashish e 5 grammi di marijuana celati all’interno di una mela, appositamente svuotata e poi richiusa con del nastro adesivo.
Il soggetto, identificato per O.E., cittadino nigeriano incensurato classe 1998, a cui è stata rifiutata la domanda di protezione internazionale già nel 2017, e con un’espulsione a carico, ammetteva di essere lì perché un suo amico, all’interno del C.P.R. da circa una settimana, gli aveva chiesto di effettuare il lancio di una mela appositamente “farcita”.
Il giro del perimetro del centro, quindi, era evidentemente finalizzato a trovare il luogo più idoneo da cui lanciare la mela, in modo che questa atterrasse proprio nell’area in cui alloggia il destinatario; tuttavia, l’esperienza e lo spirito di osservazione degli operatori hanno impedito che la consegna andasse a buon fine ed il nigeriano è stato indagato per detenzione di stupefacente.
 
 
 
 

Maglie contraffatte vendute vicino allo stadio

Venerdì sera, prima dell’incontro di calcio Juventus –Torino, gli agenti della Questura di Torino hanno rinvenuto e sequestrato oltre 140 capi sportivi contraffatti. Controllando un banco di vendita ambulante ubicato in Strada Altessano, i poliziotti hanno trovato una scatola contenente una quarantina di maglie con i marchi “Adidas” e “JJ” contraffatti. Un’altra settantina di maglie è stata e una ventina di polo, con identica contraffazione, sono state trovate all’interno di un furgone. Alla luce dei fatti un cittadino italiano di 42 anni è stato denunciato per ricettazione e introduzione in commercio di prodotti con segni falsi.
 
 

Ladro al supermarket morde addetto alla vigilanza

Singolare quanto accaduto uno degli scorsi pomeriggi presso un Carrefour di corso Vittorio Emanuele. Un cittadino italiano di 52 anni si presentava alle casse fingendo di voler pagare dei prodotti per l’igiene personale. Poichè la carta di credito presentata alla cassiera non era valida diceva di voler rinunciare all’acquisto. Ma l’uomo aveva nascosto, poco prima, nel giubbotto, una bottiglia di super alcolici. Un addetto alla sicurezza che lo aveva visto gli diceva di aprire il giubbotto. A questo punto, l’uomo si buttava per terra senza alcun motivo e urlava “Aiuto, sono stato picchiato!”. Dopodichè, approfittando della confusione che aveva creato, cercava di fuggire. L’uomo veniva bloccato dall’addetto alla vigilanza appena fuori dal supermercato ma si girava a e lo mordeva violentemente ad una spalla per liberarsi; inoltre, colpiva anche con dei calci e schiaffi il titolare del punto vendita, giunto in aiuto. Gli agenti della Squadra Volante tempestivamente giunti sul posto arrestavano l’uomo per tentata rapina e resistenza, poichè lo stesso comportamento ostativo ed aggressivo da parte sua continuava anche negli uffici di Polizia

Arrestata ragazza con 30 ovuli di droga nello stomaco

Ha rischiato grosso la ragazza arrestata la scorsa domenica dalla Guardia di Finanza di Torino a bordo di un treno regionale che quotidianamente collega Cuneo al capoluogo piemontese. La giovane è stata controllata dalle Squadre Cinofile del Gruppo Pronto Impiego Torino, impegnate nelle consuete attività a contrasto del traffico di stupefacenti. D.J., queste le inziali della venticinquenne, è stata accompagnata presso gli uffici di Via Zino Zini dove, nel corso della perquisizione, è stato rinvenuto, all’interno della cavità rettale, un involucro di cellophane contenente circa 200 grammi di eroina. Facile immaginare cosa poteva succedere nel caso in cui, l’involucro artigianale ove era contenuta la sostanza, si fosse danneggiato; nelle ore successive al fermo, inoltre, la giovane ha evacuato una trentina di ovuli contenuti nello stomaco. Gli esami diagnostici a cui la ragazza è stata sottoposta presso l’ospedale Molinette di Torino, hanno appurato la presenza di ulteriori formazioni ovalari. Circa un centinaio, nel complesso, gli ovuli di cocaina ed eroina purissima individuati.  Arrestata per traffico di sostanze stupefacenti, la giovane è stata rinchiusa presso il carcere Lorusso-Cutugno di Torino a disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale.
 

"C’era una volta… giocando con le favole. Disegni, bambini, diritti"

Le favole a colori di Massimiliano Frezzato in mostra a Palazzo Lascaris

La mostra vuol essere una sorta di felice epilogo, attraverso i colorati e suggestivi disegni di Massimiliano Frezzato, del lavoro svolto dall’assemblea regionale del Piemonte, nel corso di una legislatura ormai in dirittura d’arrivo, rispetto ai temi dell’infanzia, legati in particolare ai diritti dei bimbi, ai loro sogni, alle loro paure e alle loro speranze. Temi che non avrebbero potuto trovare voci e immagini più appropriate di quelle proposte da Frezzato attraverso una quarantina di opere che “rileggono”, in modo inusuale e con sensibile acume didattico, le “antiche” storie di Cappuccetto Rosso, di Pinocchio o di Peter Pan, ospitate da mercoledì 8 maggio (inaugurazione dalle 17,30 alle 20, presenti Rita Turino – Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza – i curatori Dino Aloi e Sergio Pignatone con lo scrittore Giovanni Del Ponte) fino a venerdì 31 maggio, nella “Galleria Spagnuolo” di Palazzo Lascaris, sede del Consiglio Regionale del Piemonte, in via Alfieri 15, a Torino. Imprevedibile e irrequieto illustratore, fumettista e pittore di fama internazionale (e di natali torinesi), Frezzato, che in mostra presenta anche alcune tavole tratte dalla sua fiaba “La città delle cose dimenticate”, intende soprattutto far riflettere sulla potenza pedagogica della favola. “Il racconto fiabesco – sottolineano i curatori – ci porta dentro tetre foreste popolate da creature feroci, ma al tempo stesso ci aiuta a sconfiggere le paure e, alla fine, anche la bimba ed il lupo tutt’altro che cattivo possono osservare insieme lo spuntare di un fiore e di una fragola”. Realizzata con il patrocinio del Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza e di quattro Ong impegnate nel settore (Casa Oz, Oaf-l, Ugi e Unicef), la mostra avrà anche un incontro Off rivolto alle famiglie, domenica 12 maggio (ore 17), al “Salone del Libro”, quando nell’”Arena Piemonte”, le favole verranno lette da Marco Berry e Nicoletta Molinero. In concomitanza con la mostra a Palazzo Lascaris, presso le sale della “Little Nemo Art Gallery” (via Ozanam, 7) a Torino, saranno inoltre esposte per la prima volta, dal 10 al 25 maggio, le tavole preparatorie per il secondo volume della saga fantascientifica “I custodi del Maser”, ideata e realizzata dallo stesso Massimiliano Frezzato, come seguito al primo pubblicato nel 1996 e tradotto in diversi Paesi, dalla Francia alla Spagna, al Portogallo, alla Germania, così come in Belgio in Danimarca e negli States.
 

g.m.

***
“C’era una volta…giocando con le favole. Disegni, bambini, diritti”
Galleria Spagnuolo – Palazzo Lascaris, via Alfieri 15, Torino; tel. 011/5757111 o www.cr.piemonte.it
Dall’8 al 31 maggio
Orari: dal lun. al ven. 9/17. Ingresso gratuito
***

Nelle foto
– “Cappuccetto drago”
– “Pausa pranzo”

Il Salone del Libro: "Questa esperienza deve unirci, non dividerci"

/

“E’ la casa dei torinesi e di tutti gli amanti dei libri”

.

Il Salone del Libro di Torino è un luogo di scambio, di confronto, di condivisione, di festa. Coinvolge centinaia di migliaia di persone. È un esempio virtuoso per tutto il paese. E Torino è una città profondamente antifascista. La sua comunità ha spalle larghe e saggezza. Non raccoglie le provocazioni di chi vorrebbe solo visibilità. Nel centenario di Primo Levi, la comunità del Salone del Libro si raccoglierà una volta ancora per discutere di democrazia, di Europa, di convivenza, di immigrazione, di letteratura, del restare umani in un mondo difficile. Il Salone è una grande manifestazione popolare dove gente di tutte le età, i ceti, le idee, le provenienze, le nazionalità si dà appuntamento in un luogo che è diventato uno dei simboli della democrazia e della civile convivenza.

Le polemiche che si sono accese per la presenza di una casa editrice i cui animatori, in nome del fascismo, hanno rilasciato dichiarazioni che si commentano da sole, pongono un tema. Lo abbiamo già detto, lo ripetiamo. Pongono questo tema al mondo dell’editoria, della cultura, della politica. È un tema che al Salone verrà affrontato in tanti incontri programmati da tempo. Il problema ovviamente non è la libertà d’espressione, ma cosa si può muovere intorno a certe idee che non sono solo agli antipodi dell’impostazione culturale del Salone di quest’anno (non è mai stato un problema: il Salone accoglie tutte le opinioni) ma la cui messa in pratica turberebbe l’ordine democratico offendendo la Costituzione. Se il Salone è diventato l’occasione per affrontare questo tema, rilanciandolo oltre che al mondo della cultura a quello della politica, allora la cultura sarà davvero servita a qualcosa.

Il Salone è la casa dei torinesi e di tutti gli amanti dei libri, è il punto di ritrovo per appassionati che arrivano qui da ogni angolo d’Italia. È il frutto del lavoro di tante professionalità, vi collaborano per tutto l’anno numerosissime realtà: dalle scuole, alle librerie, alle biblioteche, ai gruppi di lettura, ai comitati di quartiere, oltre che naturalmente il mondo editoriale. Così, come ogni anno, a partire dal 9 maggio i torinesi abiteranno questo bene comune in nome dei valori che fanno della città e del suo Salone un esempio di sana convivenza e accoglieranno i loro tanti amici che vengono da fuori per celebrare insieme, uniti, la festa del libro e il desiderio di un futuro migliore. E il futuro si costruisce in ogni momento.

Questa esperienza deve unirci, non dividerci. Deve farlo in nome di un bene superiore, e deve invitarci a tirare fuori – nei toni, nelle prese di posizione – la nostra parte migliore. Rispettiamo chi per evidenziare i problemi di cui sopra si è allontanato temporaneamente da quella che com’è ovvio è casa sua, e abbracciamo chi ha deciso, com’è più che mai ora necessario, di abitare con convinzione adesso quella stessa casa per farla durare, e darle spazio e vita.

Adesso facciamo parlare il Salone.

Buon Salone del Libro.

Il Salone Internazionale del Libro di Torino

 
(foto: il Torinese)

Medici pensionati fino a 70 anni arruolati dalla Regione

La Regione richiama in servizio i medici in pensione per fronteggiare la carenza di personale medico. Un provvedimento che già riguarda Molise, Friuli e Veneto. Ora le aziende sanitarie del Piemonte avranno la possibilità di chiamare medici in pensione per fornire servizi negli ospedali, attraverso  contratti di lavoro autonomo con medici pensionati  fino a un’età massima di 70 anni, dopo aver tentato tutte le strade per  impiegare invece dottori ancora in attività. Da dicembre 2017  sono  stati assunti 441 infermieri e 41 medici, ma non basta.

Condannato il giovane rapinatore dei treni

Nella mattina di sabato 17 novembre a bordo del treno regionale R10205 in esercizio da Torino Porta Nuova a Cuneo, all’altezza della Stazione di Cavallermaggiore (Cuneo), un ragazzo italiano di 17 anni era stato avvicinato da due ragazzi stranieri che, dopo avergli contestato con fare pretestuoso un debito pregresso, lo rapinavano di alcuni effetti personali e di soldi contanti

In tale frangente, l’immediato intervento della pattuglia Polfer del Nucleo Scorte Compartimentale, in servizio di scorta a bordo dello stesso treno, aveva permesso di arrestare in flagranza di reato per rapina in concorso, il cittadino maggiorenne E.S. classe 1996, peraltro indossante nel contesto la felpa poco prima rapinata, che veniva associato alla Casa Circondariale di Asti; l’altro rapinatore classe 2001, minorenne, era stato deferito a piede libero per lo stesso reato, alla Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minori di Torino. I successivi accertamenti sulla dinamica dei fatti, delegati a personale della Squadra di polizia giudiziaria compartimentale, permettevano di fornire all’AG procedente un quadro probatorio esaustivo, anche in relazione al precedente furto di due telefoni cellulari consumato poche ore prima della rapina, in danno di un passeggero che stava dormendo a bordo di altro treno. Il 17 aprile al termine dell’iter processuale, il Tribunale di Asti ha pronunciato sentenza di condanna a carico del rapinatore maggiorenne, cittadino magrebino residente nel cuneese, tuttora ristretto presso la Casa Circondariale di Asti, per il reato di rapina in concorso, alla pena di anni 2 e mesi 8 di reclusione ed al pagamento di euro 800,00 di multa. Per il secondo rapinatore, il procedimento è tuttora in corso presso la Procura del Tribunale dei minorenni di Torino. Il positivo esito dell’attività sopra descritta è stato possibile anche grazie ai quotidiani servizi di vigilanza, disimpegnati dal personale Compartimento Polfer Piemonte e Valle d’Aosta negli scali ferroviari ed a bordo dei treni, mirati a garantire una pronta risposta in termini di operatività, in occasione di eventi criminosi, particolarmente odiosi se diretti come in questo caso in danno di minori. I servizi di prevenzione della Specialità nella tratta Torino-Savona e Torino-Cuneo sono stati oltremodo intensificati dalle feste pasquali e ponti di primavera, in relazione alla massiccia presenza di viaggiatori sui c.d. treni mare, soprattutto nei week end. Complessivamente da inizio anno, in Piemonte e Valle d’Aosta, sono stati scortati 4234 treni con l’identificazione a bordo treno di 16683 persone .
 
 
 
 

Il museo di Auschwitz minaccia di disertare il Salone

E’ ancora polemica tra “fascisti” e “antifascisti” al Salone del Libro. Halina Birenbaum, una donna sopravvissuta al famigerato campo di concentramento  e il direttore del museo di Auschwitz Piotr Cywinski, hanno scritto al Comune condannando la presenza di Altaforte, la casa editrice  legata a Casapound al Salone che apre  giovedì. Si legge nella lettera: “Non è possibile chiedere ai sopravvissuti di condividere spazi  con chi mette in discussione i fatti storici che hanno condotto all’Olocausto e con chi ripropone un’idea fascista della società. Usciremo dal Salone del libro per entrare nella città”.