Paola Gianotti è pronta a ripetere il Giro di Paola. Parte il 10 maggio da Bologna: quasi quattromila chilometri in tutta Italia, sulle strade del Giro. Stesse tappe, percorso e difficoltà. Ma un giorno prima, all’insegna della sicurezza stradale
Arrivo il 2 Giugno a Verona. L’atleta eporediese – detentrice di tre Guinness World Record, come donna più veloce ad aver attraversato il mondo in bici, i 48 stati USA ed il Giappone – parte tra pochi giorni da Bologna per percorrere per il secondo anno consecutivo tutte le tappe del Giro d’Italia con un giorno in anticipo rispetto ai professionisti. Scopo dell’impresa è portare avanti la campagna di sensibilizzazione già promossa lo scorso anno sulla sicurezza stradale ideata insieme a Marco Cavorso sul rispetto del ciclista; in molte città italiane non mancano momenti di incontro, per raccontare la sua storia e condividere i valori di tutte le sue iniziative sportive. La campagna “Io rispetto il ciclista” vede il ribaltamento della prospettiva di solito legata a questo tipo di iniziative; sono gli automobilisti stessi, infatti, a sottolineare come siano proprio loro a rispettare i ciclisti, in quanto utenti deboli della strada, tramite l’esposizione dell’adesivo con il nome della campagna sul retro dell’auto. Un segnale chiaro e forte su come si comporta chi guida la macchina, soprattutto in fase di sorpasso del ciclista. “Ho deciso di ripetere il Giro di Paola perché lo scorso anno ho vissuto delle emozioni incredibili e mi sono resa conto di quante persone sentissero proprio il messaggio del rispetto del ciclista. Non ho mai pedalato una tappa da sola perché in tantissimi si sono uniti per accompagnarmi in tutte le tappe. Pedalare sulle strade di casa con tantissimo tifo mi ha fatto capire ancora di più quanto il ciclismo sia uno sport di tutti e il Giro d’Italia sia una vera e propria festa in tutti i comuni dove transita. Quest’anno sono ancora più emozionata perché 3 tappe sono in Piemonte e la quindicesima tappa parte proprio dalla mia Ivrea dove sto organizzando un grande evento con centinaia di ciclisti. Il messaggio più importante che voglio far nuovamente passare è quello della giusta convivenza tra ciclista e automobilista sulla strada perché non credo che un morto ogni 35 ore sulla strada sia ancora accettabile. Per questo negli ultimi mesi insieme a Marco Cavorso e Alessandra Cappellotto dell’ACCPI abbiamo presentato al Ministro Danilo Toninelli la proposta di inserire nel codice stradale il sorpasso di un velocipede ad un metro e mezzo di distanza” Paola si appresta a partire con il suo team: Alessio Lotti, Fabrizio Malisan, Donato Lecci e Silvia Petrini
Un cane pitbull ha aggredito a Santhià (vc) due sorelline di 18 mesi e 12 anni, ferendo in modo grave la più piccola. L’episodio è accaduto in una villetta dove il cane, che vive con la famiglia, ha attaccato le due bimbe, mordendole in più parti del corpo. La piccola di un anno e mezzo è stata trasportata con l’elisoccorso in codice rosso al Regina Margherita di Torino. E’ meno grave l’altra sorellina che ha riportato ferite più lievi e si trova ora in ospedale a Vercelli.
Il Questore di Torino ha emesso un daspo nei confronti un di tifoso juventino. Lo scorso 3 maggio, all’interno dell’Allianz Stadium, ove si è disputato l’incontro di calcio Juventus – Torino, il tifoso, posizionato nel secondo anello della curva nord, si sporgeva dalla balconata mimando reiteratamente il volo di un aeroplano nell’atto di precipitare, con chiaro riferimento al tragico incidente aereo avvenuto il 4 maggio 1949 del quale sarebbe ricorso l’anniversario il giorno successivo. Gli accertamenti effettuati dalla digos di Torino hanno portato all’identificazione del responsabile, un cittadino italiano di 49 anni residente nel milanese. Nei confronti del tifoso è stato adottato un daspo della durata di due anni e verrà contestata la violazione del regolamento d’uso dell’impianto sportivo per la condotta provocatoria ed incitante alla violenza. Per la stessa condotta anche la società Juventus ha deciso di impedire al quarantanovenne l’accesso all’Allianz Stadium per un periodo di 5 anni, utilizzando il nuovo “istituto del gradimento”.
"L'ombra cupa degli ippocastani"
Al Centro Pannunzio viene presentato da Federico Audisio di Somma il romanzo di Patrizia Valpiani
“L’ombra cupa degli ippocastani” è il titolo dell’ultimo romanzo scritto da Tosca Brizio, nom de plum di Patrizia Valpiani, medico nativo di Pietrasanta, cittadina ricca di arte nell’entroterra versiliese. Verrà presentato giovedì 9 maggio prossimo alle 18 al Centro Pannunzio, in via Maria Vittoria 35/h, dallo scrittore Federico Audisio di Somma. Le letture saranno affidate a Cristina Tira del Piccolo Teatro Instabile. Il romanzo nasce, come i precedenti, dalla passione letteraria della dottoressa toscana, nella cui vita medicina e letteratura si illuminano e completano a vicenda. La sua produzione letteraria, che comprende saggi, poesie, romanzi ed una guida su Torino, ha ricevuto i primi riconoscimenti nel 1994 ed anche il Premio Pavese. “L’ombra cupa degli ippocastani” fa parte di una serie di cui il primo volume, intitolato “Chiaroscuro”, è uscito lo scorso anno. Si tratta di un noir con uno sfondo fantasy, in cui il protagonista, Pietro Jackson, ha tratti assolutamente non convenzionali. Questo artista è sia pittore sia jazzista; mentre dipinge e suona, viene a trovarsi in uno stato di coscienza alterato. Pietro è in grado di aprirsi ad una sensibilità alternativa, riuscendo anche a percepire le negatività che lo circondano. Il personaggio è nato dall’osservazione dal vivo da parte della scrittrice di un pittore e dello stesso artista impegnato in una jam session con un sax. Il romanzo è ambientato nell’entroterra versiliese nella cittadina di Camaiore, uno dei luoghi molto amati dall’autrice, che li descrive a tinte artistiche. La vicenda si svolge in una casa di cura per malattie mentali, è frutto di fantasia, non vera ma assolutamente verosimile. Intorno al protagonista, all’ombra cupa degli ippocastani e circondato da linee di confine piuttosto labili, si muovono le figure dolorose di persone affette da disagi mentali. L’epilogo finale della vicenda fa riemergere un mondo sommerso che si nasconde a Villa Emma, sotto acque torbide.
Mara Martellotta
Nella giornata di lunedì 6 maggio si è concluso il lungo periodo di vacanze concomitanti con i ponti di primavera, iniziato con le Festività Pasquali, in cui la Polfer ha incrementato i servizi su tutto il territorio nazionale. Anche il Compartimento Piemonte e Valle d’Aosta ha assicurato, fin dalla chiusura delle scuole, una presenza ancora più massiccia dei propri Agenti nelle stazioni e sui treni per garantire ai viaggiatori partenze serene e rientri altrettanto tranquilli. E i numeri parlano chiaro: dal 18 aprile al 5 maggio sono state 5.827 le persone controllate, di cui 2.063 a bordo treno e 1.897 straniere; 606 le pattuglie impiegate in stazione e 199 quelle a bordo treno; 534 i treni scortati, 40 i pattugliamenti lungo linea e 47 i servizi antiborseggio per il contrasto in particolare dei furti in danno dei viaggiatori. Una trentina le sanzioni complessivamente elevate, di cui 17 al Regolamento di Polizia Ferroviaria e 11 al Codice della Strada. Complessivamente sono state 32 le persone denunciate a piede libero e 3 le arrestate, 2 i minori rintracciati. Il primo minore a Vercelli, nel primo pomeriggio del 02 maggio quando la Polfer ha prontamente rintraccuiato un 13enne, allontanatosi la mattina da una comunità del vercellese, mettendolo in sicurezze negli uffici polfer della stazione per poi riconsegnarlo agli educatori. Ancora a mezzanotte di domenica la Polfer ha assistito una 17enne torinese in precarie condizioni di salute a Porta Nuova, avvertita immediatamente la madre e richiesto l’intervento di personale sanitario per assistenza medica.
Sempre a Porta Nuova, il 30 è stato allontanato un torinese 43nne, particolarmente molesto nei confronti dei passeggeri, che era già stato allontanato dallo scalo ferroviario soltanto pochi giorni prima, ai sensi della legge contro il degrado urbano. Diverse e riconducibili al maggior flusso di passeggeri registratosi in questi giorni, le richieste di Capi treno, in massima parte relative a persone moleste o prive di titolo di viaggio, risoltesi senza strascichi per l’intervento immediato delle pattuglie di Specialità e con il deferimento alla A.G. degli autori di atti illeciti. Il lungo ponte delle festività non ha fatto registrare episodi significativi, grazie anche alla sinergia tra Uffici della Specialità dislocati sul territorio regionale. Lo dimostra quanto accaduto nella mattinata della vigilia di Pasqua, lungo la tratta Novara-Alessandria: il capo treno di un regionale proveniente da Novara e diretto a Alessandria, ha richiesto l’intervento della Polfer, tramite il Centro Operativo del Compartimento per un passeggero straniero privo di biglietto che lo aveva ingiuriato all’atto della controlleria. Gli Agenti del Posto Polfer di Alessandria immediatamente intervenuti hanno rintracciato l’uomo ed accompagnato in ufficio, sottoposto a rilievi dattiloscopici per accertarne l’identità. Il nigeriano 33enne, regolare sul territorio nazionale, è stato denunciato per oltraggio a pubblico ufficiale, rifiuto di declinare le proprie generalità.
I servizi svolti nelle due maggiori stazioni di Torino, Porta Nuova e Porta Susa, hanno visto, come preannunciato, l’affiancamento agli Agenti della Polfer, di contingenti del Reparto Mobile e di unità cinofile antidroga e antisabotaggio, resi disponibili dalla Questura di Torino. Una prevenzione efficace è stata assicurata anche all’indirizzo dei treni da e per la Liguria, con controlli mirati svolti in collaborazione con la Polfer ligure e dispositivi predisposti nelle stazioni di Torino Porta Nuova, Trofarello e Fossano che hanno consentito di attuare un’azione incisivo di contrasto ai comportamenti illeciti sia a bordo treno che negli scali ferroviari. I servizi così rafforzati proseguiranno sino a tutta la prima settimana del mese di maggio.
Luci e colori nell'isola di verde
Un suggestivo gioco di luci, ombre e colori in questa bella foto dell’aiuola Balbo, isola verde nel centro di Torino, inviataci da Sara McCantore.
Horace McCoy scrisse nel 1935 Non si uccidono così anche i cavalli?Dopo solo due anni presentò agli studios un personale trattamento del romanzo, che tuttavia gli non venne accettato
Nel 1969 il regista Sidney Pollack girò il film omonimo che avrebbe partecipato al Festival di Cannes fuori concorso e ottenuto l’anno successivo l’Oscar per Gig Young quale migliore attore non protagonista. Il testo è forse il precursore inconsapevole dei reality dei nostri giorni; tuttavia questo spettacolo mostra un’umanità variegata, disperata, grottesca. Uno spettacolo emozionante, con toni drammatici e ironici che sottolinea il sacrificio in cambio del successo. È la storia di una folle maratona di ballo, nella California dei primi anni Trenta, nell’America della Grande Depressione, dove i partecipanti, in cambio di vitto e alloggio, disperati e in cerca di una qualche sicurezza, ballano per giorni e notti senza interruzioni, diventando oggetto di scommesse da parte del pubblico. I concorrenti partecipano nella speranza di vincere un premio in denaro, ma soprattutto di farsi notare dai registi e produttori presenti in sala. Tante coppie, un centinaio all’inizio della vicenda, l’autore a seguire quella di Gloria e Robert innanzitutto, un vero gioco al massacro che porta i concorrenti ai propri limiti fisici e psicologici, con brevi intervalli di riposo, un gruppo di giovani, e non soltanto, che nella lotta portata avanti giorno dopo giorno nella pista denuncia le debolezze, le passioni, i ricatti, le truffe che lo spettacolo porta con sé. Il romanzo ha oggi una personalissima veste nello spettacolo che per solo due repliche (oggi e domani alle ore 21) occupa il palcoscenico del Gioiello per il cartellone della “Grande Prosa”. Adattato da Giancarlo Fares che ha curato anche la regia, Non si uccidono così anche i cavalli? vede ora protagonista della storia Joe, vero e proprio mattatore, organizzatore della maratona di ballo, che può contare sulla notorietà e sulla bravura di Giuseppe Zeno. Accanto a lui Sara Valerio e una dozzina di eccellenti attori/ballerini, personaggi ben delineati dall’autore, tutti fanno parte di quello spettacolo di cui sono vittime e alle volte carnefici, nella narrazione di una vicenda drammatica e umana e nella volontà di condurre il pubblico per mano, facendolo sorridere e divertire, innamorare e sognare. L’idea della messinscena è nata dopo il successo ottenuto con Le Bal – L’Italia balla dal 1940 al 2001 (proposto a ottobre nello stesso Gioiello), nel quale il ballo e la musica si fanno drammaturgia. La musica e le canzoni in stile swing, elettro-swing e jazz manouche, sono state composte appositamente per lo spettacolo da Piji, pluripremiato cantautore romano (con il suo gruppo Piji Electroswing Project), presente da tempo nella scena pop jazz italiana. I musicisti suonano dal vivo interagendo con le voci degli attori in scena. Le coreografie sono di Manuel Micheli, già maestro coreografo di charleston e boogie-woogie all’interno di “Ballando con le stelle”. Un cast numeroso capitanato da un grande attore, coreografie spettacolari, cambi di costume, parole ironiche e leggere contribuiscono a fare di Non si uccidono così anche i cavalli? uno spettacolo coinvolgente, allegro ed emozionante che vuole sensibilizzare il pubblico sull’attualità del sacrificio in cambio del successo e coinvolgere ed emozionare sempre con il sorriso.
Sabato 11 maggio alle ore 10,30, nella Sala Indaco del Salone del Libro (via Nizza 294), Elisabetta Cocito e Antonella Prisco, in dialogo con il curatore Pier Franco Quaglieni, presenteranno il libro Mario Soldati, la gioia di vivere, edizioni Golem.Il Salone con questo evento renderà omaggio al ventennale della scomparsa di Mario Soldati, scrittore, regista cinematografico e televisivo, giornalista, torinese appassionato con frequentazioni internazionali, che ha percorso tutto il Novecento culturale italiano (1906 – 1999), lasciandovi un’impronta indelebile fatta di intelligenza, genialità multiforme, humor e anticonformismo.
Le luci della sera sulla Gran Madre
Roberto Huțușoru ci ha inviato questa suggestiva immagine serale della Gran Madre di Dio.