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CHIESA DI SCIENTOLOGY:  APPUNTAMENTI PER CELEBRARE IL "LIBRO UNO"

La Chiesa di Scientology festeggia il 69°
anniversario di “Dianetics, la Forza del Pensiero sul Corpo“, saggio di L. Ron Hubbard pubblicato per la prima volta il 9 maggio 1950. Il libro ben presto si diffuse in tutto il mondo e oggi è tradotto in 50 lingue con oltre 22 milioni di copie in circolazione. 
“Lo chiamiamo ‘Libro Uno’ – spiega Gloria Perotto della Chiesa di Scientology di Torino – perché partendo da questo primo libro fondamentale il Sig. Hubbard approfondì le sue ricerche e scoperte sul senso profondo dell’esistenza, sulla natura dello spirito, sul complesso gioco della vita, dando forma alla religione di Scientology negli anni successivi.”
Per l’occasione è stata allestita una sala proiezioni nella sede di via Villar, 2 dove tutti i giorni dalle 10.00 alle 22.00 con ingresso libero viene proiettato il docu-film ” La Storia del Libro Uno: Dianetics“. Sabato 11 maggio alle 20.30 sempre in via Villar, 2 nella cappella della Chiesa di Scientology si svolgerà invece un incontro celebrativo con testimonianze di chi ha messo in pratica la saggezza descritta nelle 500 pagine dell’opera.

"Farmacia" illegale di viagra on line

Una sorta   di  vetrina virtuale dove pubblicizzare e vendere farmaci, in particolare i cosiddetti stimolatori per prestazioni sessuali, quella scoperta nei giorni scorsi dalla Guardia di Finanza di Torino

 

Dopo una serie di accertamenti, i Baschi Verdi del Gruppo Pronto Impiego del capoluogo hanno individuato in un sessantenne pensionato torinese il fornitore di Viagra, Viagra, Rosa, destinato ad un pubblico femminile e Kamagra, tutti prodotti importati illecitamente dal Kenya e venduti fino a 50 euro a compressa a decine di clienti in tutta Italia. Nel corso delle perquisizioni a casa dell’uomo sono state rinvenute centinaia di compresse pronte per essere spedite, nonché tutta la documentazione relativa alle precedenti vendite con l’indicazione dei clienti i quali, nei prossimi giorni, saranno sentiti dalla Guardia di Finanza, atteso che, per l’approvvigionamento lecito di questa tipologia di prodotti, è necessaria una prescrizione sotto stretto controllo medico. I farmaci importati illegalmente dal continente Africano e di conseguenza non sottoposti a controlli medici, sono stati cautelati. È bene ricordare che le interazioni del sildenafil, principio attivo conosciuto soprattutto col nome commerciale di Viagra, può innescare, come tutti i farmaci, reazioni allergiche di varia entità e scatenare una lunga serie di effetti indesiderati; nella maggior parte di casi sono di breve intensità e durata, ma non mancano importanti controindicazioni. L’uomo ora dovrà rispondere all‘Autorità Giudiziaria di frode in commercio, esercizio abusivo della professione medica/farmacista, vendita abusiva di farmaci e contrabbando. Rischia sino a 5 anni di reclusione.

Servizio di controllo antidroga nelle stazioni di Porta Nuova e Porta Susa

Il 10 dicembre scorso personale del Compartimento Polfer di Torino, durante specifici servizi antidroga disposti all’interno delle stazioni di Torino Porta Nuova e Porta Susa, nonché a bordo dei treni sulle tratte maggiormente a rischio per tale fenomeno delittuoso, individuava presso la stazione Torino Porta Nuova, tre cittadini nigeriani provenienti dalla Francia che, alla discesa dal treno, avvedendosi della presenza di personale Polfer impegnato nello specifico servizio, cercavano di dileguarsi tra i viaggiatori; tale gesto attirava l’attenzione degli operanti che prontamente fermavano i soggetti, sottoponendoli ad accurati controlli. In tale circostanza, nello zaino di uno dei fermati il Personale del Settore Operativo di Porta Nuova rinveniva e sequestrava 52 ovuli di eroina, mentre gli altri due stranieri sul momento risultavano negativi al controllo. Tuttavia supponendo che, per eludere i controlli, i soggetti fermati potessero aver ingerito degli ovuli contenenti sostanza stupefacente, gli Agenti congiuntamente alla Squadra di Polizia Giudiziaria, li sottoponevano ad ulteriore accertamento medico-sanitario, il cui esito permetteva di riscontrare per tutti e tre i suddetti, l’ingestione di oltre 200 ovuli, per complessivi 2,5 Kg di eroina. Tutti i fermati venivano, pertanto, tratti in arresto per il reato di importazione illegale di droga e ristretti presso la Casa Circondariale “Lorusso e Cutugno”. L’8 aprile, al termine dell’iter processuale, il Tribunale di Torino ha pronunciato sentenza di condanna a carico dei tre nigeriani, condannandoli ad anni 2 e 8 mesi di reclusione e alla multa di 12.000,00 Euro.

Rapina in farmacia, inseguimento dei carabinieri

Rapina l’incasso di una farmacia nel centro di Torino. Romeno arrestato dai Carabinieri dopo un inseguimento a piedi
 
Volto coperto con il cappuccio della felpa per eludere le telecamere di sorveglianza, guanti calzati per non lasciare impronte e armato di pistola scavalca il bancone della farmacia Bernardi di via Duchessa Jolanda e urla contro le dottoresse e i clienti terrorizzati di alzare le mani e non fare alcuna resistenza. Sotto la minaccia dell’arma, che punta con disinvoltura contro le commesse, si fa prima sbloccare la cassa, si impossessa rapidamente dell’incasso giornaliero pari a poco più di 800 euro e alla fine si dà a repentina fuga a piedi. Azione da manuale del crimine, ma una gazzella del nucleo radiomobile dei carabinieri, impegnata nel consueto controllo del territorio in quella zona, lo vede correre a gambe levate e con il volto coperto nella vicina via Groppello. I militari, insospettiti dalla furiosa corsa dell’uomo, lo inseguono e poco dopo riescono a bloccarlo. A seguito di accurata perquisizione gli trovano ancora indosso un pericoloso revolver modificato e perfettamente funzionante, contenente nel tamburo 3 cartucce inesplose e 2 bossoli, molte banconote di vario taglio pari a 835 euro provento della rapina e un paio di guanti in lattice. Nel frattempo la centrale operativa del comando provinciale carabinieri di Torino informa la pattuglia operante della rapina appena consumata nella vicina farmacia. Ulteriori accertamenti, eseguiti anche con il supporto della sezione investigazione scientifica del Reparto Operativo, consentono di documentare che il fermato nascondeva persino un cambio d’abito completo e alcune tute da imbianchino in un cassonetto all’angolo della strada. Erano i suoi abiti da scena che verosimilmente utilizzava per camuffarsi prima delle rapine. Sono così scattate le manette per l’autore del colpo, un romeno di 26 anni, in Italia senza fissa dimora, che dovrà ora rispondere di rapina a mano armata e detenzione e porto illegale di arma clandestina. Le indagini dei carabinieri non si fermano, ma proseguono per verificare se l’arrestato si sia reso protagonista di altri gravi episodi delittuosi.

Eugenio Bolley: il gioco dell’arte e della montagna

La storia di Eugenio Bolley è la storia di un artista anticonvenzionale e generoso che sogna in grande. Nato nel 1935 a Gap, in Francia, lavora a Torino come dirigente industriale sino al 1973, quando decide di trasferirsi a Bardonecchia. Tra le montagne della Valle di Susa adotta uno stile di vita rigoroso, scandito dai tempi della natura, dalla lettura della Bibbia e dal lavoro artistico. Bolley realizza sculture, dipinti, disegni e litografie sin dagli anni Cinquanta del Novecento. Nelle sue opere colorate, l’artista descrive il mondo che lo circonda con la fantasia e l’ingenuità proprie dei bambini.  Stupore e meraviglia rappresentano il denominatore comune degli oltre 1300 lavori che portano la sua firma. Si tratta di opere che Bolley sogna di vendere con l’obiettivo di destinare la totalità dei ricavi a iniziative di solidarietà. L’ambizioso progetto di Bolley ha incontrato il sostegno di Reale Mutua. La compagnia assicurativa ha decido di offrire all’artista l’aiuto necessario affinché il suo sogno possa completamente compiersi. Per tale ragione, dopo aver fortemente voluto la pubblicazione di un volume monografico dedicato all’artista, Reale Mutua ha deciso di organizzare una mostra.  «Reale Foundation ha proposto al Museo della Montagna di esporre le opere dell’artista — spiega il direttore generale di Reale Mutua, Luca Filippone — per compiere un ulteriore passo verso la realizzazione del sogno di Bolley». La mostra, intitolata «Eugenio Bolley: il gioco dell’arte e della montagna – opere 1950-2019», verrà inaugurata alle 18.30 di questo pomeriggio e sarà visitabile sino al prossimo 23 giugno. Nelle sale del Museo della Montagna saranno esposti circa 80 lavori dell’artista. Già nel 2006 il museo aveva dedicato alle opere di Bolley una mostra al Forte di Exilles, dimostrando di apprezzare l’attenzione dell’artista nei confronti della salvaguardia dell’ambiente e della sicurezza in montagna. «Accogliamo ora con piacere le opere di Eugenio Bolley — dichiara Daniela Berta, direttore del Museo della Montagna — e condividiamo con Reale Mutua lo scopo benefico dell’iniziativa». In effetti, al termine della mostra si terrà un’asta benefica a favore di Dynamo Camp Onlus. L’associazione gestisce l’unica struttura italiana di terapia ricreativa, nata per regalare a bambini affetti da malattie gravi o croniche momenti di divertimento, socializzazione e spensieratezza. Alla Onlus verrano consegnati i ricavi derivanti dalla vendita delle creazioni di Bolley, artista outsider dal cuore grande.  
 
Giulia Amedeo

Qui Alessandro Magno sconfisse Dario

FOCUS INTERNAZIONALE / STORIA di Filippo Re

Un team di archeologi italiani ha scoperto il mitico luogo in cui oltre 2300 anni fa Alessandro Magno sconfisse Dario, il re persiano. Chi ha visto anni fa il film kolossal “Alexander” di Oliver Stone ricorda certamente Colin Farrell nei panni di Alessandro Magno e Raz Degan in quelli di Dario III di Persia mentre si affrontano nella battaglia decisiva di Gaugamela, il 1 ottobre del 331 avanti Cristo. La potente cavalleria del re persiano con i famosi e veloci carri da combattimento si scontrò duramente contro le Falangi del Macedone, numericamente molto inferiori, mentre 15 elefanti da combattimento furono schierati a protezione di Dario e dei suoi generali da eventuali incursioni nemiche. Quel giorno il re persiano, sconfitto, perse l’Impero mentre Alessandro divenne Magno. Per secoli si è cercato il luogo della battaglia senza trovarlo con precisione. Oggi invece si sa che quella vasta area desertica, pianeggiante e terribilmente polverosa in cui avvenne il leggendario scontro tra 40.000 fanti macedoni e 400.000 persiani si trova tra il fiume Tigri e i monti Zagros, nell’Iraq nord-orientale. È stata identificata da un’equipe di archeologi dell’Università di Udine con il sostegno del Ministero degli Esteri il cui lavoro è stato assai complicato, reso difficile non solo dalle scarse fonti storiche disponibili ma dalla presenza dei miliziani dell’Isis. L’area in questione infatti si trova a poca distanza dalle rovine dell’antica Ninive, l’odierna Mosul, che fino a due anni fa era la “capitale” irachena del sedicente Stato islamico. Ora gli studiosi italiani hanno scoperto che il villaggio agricolo di Tel Gomel era chiamato dagli assiri Gammagara o Gamgamara, poi ribattezzato Gaugamela dagli storici greci. Non solo ma in paese sono stati trovati alcuni rilievi rocciosi in onore di Alessandro. Pertanto, non ad Erbil nel Kurdistan iracheno come si pensava inizialmente ma nella piana attorno al villaggio di Gaugamela avvenne il gigantesco urto tra l’esercito macedone e la cavalleria persiana. La terra di Ninive si trasformò in un immenso cimitero con 1200 morti macedoni e oltre 50.000 persiani. In questo angolo del Medio Oriente i soldati greci videro per la prima volta enormi elefanti corazzati, pronti a battersi contro cavalli e giavellotti, rimanendo impressionati e stupefatti del loro impiego in guerra. Alessandro li incontrò per la prima volta proprio a Gaugamela ma si trattava solo di 15 pachidermi. Ne vide molti di più alcuni anni dopo nella battaglia del fiume Idaspe (326 a. C). Nel tentativo di invadere l’India il conquistatore macedone si scontrò con il re indiano Poro che schierò ben 200 elefanti in prima linea e questa volta, diversamente da quel che accadde a Gaugamela, i macedoni subirono una spaventosa carica di elefanti, alti come torri d’assedio, che terrorizzarono i soldati di Alessandro schiacciandone un gran numero. Nonostante le alte perdite di combattenti e del suo amato cavallo Bucefalo colpito da una lancia scagliata dalla sommità di un elefante, lo scontro fu vinto da Alessandro che risparmiò la vita all’eroico re Poro e ai suoi 200 poderosi animali, tutti sopravvissuti alla battaglia.

Guglielmo al tramonto in piazza Maria Teresa

guglielmo pepeImmagine d’altri tempi, grazie anche alla luce calda e morbida del tramonto. Ritrae il monumento dedicato al patriota e generale Guglielmo Pepe. E’ stata scattata in una delle più suggestive ed eleganti “location” di Torino, piazza Maria Teresa, da Silvia Tortello.

Emilio Isgrò: i 35 libri dei Promessi Sposi ‘cancellati’

In mostra al Castello Gamba di Chatillon l’opera, fra le più emblematiche, dell’artista gran “cancellatore”
 

“I miei genitori,amici e parenti dicono di non conoscermi: quindi affermano di più la mia identità”. Parola di Emilio Isgrò. Classe ’37, origini siciliane e milanese d’adozione, Isgrò è artista (pittore, ma anche poeta, scrittore, drammaturgo e regista) fra i più rivoluzionari ed eccentrici delle cosiddette seconde Avanguardie degli anni Sessanta; anni in cui s’inventa, con profonde ragioni di causa, quel nuovo linguaggio passato alla storia come “linguaggio delle cancellature” che lo renderanno celebre a livello internazionale, aprendogli le porte di Musei fra i più prestigiosi al mondo (nel 2017, tre sue importanti opere sono state acquisite nella collezione permanente del “Centre Georges Pompidou” di Parigi), oltreché la strada a nuovi modi di intendere il “valore della parola e della comunicazione”. Ne sono un chiaro esempio “I Promessi Sposi cancellati per venticinque lettori e dieci appestati”, opera del 2016 (con chiaro riferimento all’ironia del Manzoni sul numero dei lettori che lo scrittore s’aspettava interessati alla lettura del suo romanzo) e primo appuntamento espositivo, a cura di Casa Testori, della rassegna Détails con cui il Castello Gamba – Museo d’Arte Moderna e Contemporanea della Regione Autonoma Valle d’Aosta intende valorizzare il proprio patrimonio legato al Contemporaneo. Partendo quindi da “Quel che è scritto”, opera realizzata da Isgrò nel ’91 e di certo fra le più significative di quelle già custodite nel Museo valdostano, prende corpo l’attuale allestimento incentrato sulla cancellatura con inchiostro nero o tempera bianca dei 35 volumi della “Quarantana”, l’edizione definitiva del romanzo manzoniano, illustrata da Francesco Gonin e pubblicata fra il 1840 e il 1842. Cancellatura da cui Isgrò salva, con personale filosofica lungimiranza, solo alcune parole-chiave. “L’opera che si sviluppa nello spazio con la sequenza di un film – scriveva Marco Bazzini, curando la stessa mostra nell’edizione meneghina di tre anni fa – rappresenta la più attuale riscrittura del romanzo”. E ancora: “Isgrò attraverso la cancellatura invita lo spettatore a riconsiderare il grande romanziere italiano sotto una nuova luce rispetto agli stereotipi trasmessi dal nozionismo scolastico”. Non dunque atto oltraggioso o azione nichilista, ma strumento attraverso cui far emergere la “dignità” e il valore portante di alcune parole e di alcune frasi su altre. E in questo senso, si può anche parlare di lavoro particolarmente impegnativo sul piano etico oltreché estetico per chi, come Isgrò, è arrivato negli anni a fare opera di cancellatura perfino sull’“Enciclopedia Britannica” e sulla “Costituzione”. Non meno che su pagine di giornali, carte geografiche, spartiti musicali o fotografie, declinando il tutto “in installazioni o in opere dall’originale sapore concettuale”. “La cancellatura – sottolinea l’artista – non è una banale negazione ma piuttosto l’affermazione di nuovi significati: è la trasformazione di un segno negativo in gesto positivo”. Un vero e proprio atto d’amore, di ricostruzione attraverso l’impeto distruttivo del segno, da cui spesso si salvano solo – nel caso dei “Promessi Sposi” e al di là di quello che avrebbe potuto pensarne lo stesso Manzoni – poche parole, come quelle portentose narranti la conversione dell’Innominato: “Io, Dio”. E non manca la concretezza del gesto pittorico, come nelle due anime della Monaca di Monza, contemporaneamente bianca e nera. O nei tracciati della scrittura, armoniosamente giocati sulla sinuosità del segno e sul contrasto di chiari e scuri, di pieni e vuoti. E’ la parola a portare Isgrò alla formulazione della composizione artistica, concettuale nell’esteriorità della forma e profondamente intima nel messaggio di emozionale singolarità. E proprio da qui deve partire l’atto di comprensione vera dell’opera in mostra nelle sale del novecentesco Castello Gamba della Vallée.

Gianni Milani

“Emilio Isgrò: i 35 libri dei Promessi Sposi ‘cancellati’”
Castello Gamba – Località Cret-de-Breil, Chatillon (Aosta); tel. 0166/563252 o www.castellogamba.vda.it
Fino al 16 giugno
Orari: tutti i giorni 9/19

Nelle foto

– “Io, l’Innominato”, tecnica mista, 2016
– “La sventurata rispose”, tecnica mista, 2016
– Castello Gamba di Chatillon

Caccia al ladro. Tre rapinatori braccati dai carabinieri

Una trentina di carabinieri sono impegnati in una vera e propria caccia all’uomo per assicurare alla giustizia i 3 delinquenti che alle 13 di mercoledì 8 maggio hanno effettuato una rapina alla filiale dell’UniCredit di Bussoleno. Il ‘commando’ era composto da 5 persone ma due sono state arrestate grazie al tempestivo intervento dei militari dell’Arma. Sono in corso posti di blocco in tutta la Città Metropolitana di Torino e si è levato in volo l’elicottero. Nel frattempo sono state recuperate due auto utilizzate dal malviventi, rubate, un coltello, una pistola giocattolo, pistole sceniche e maschere gettate dai rapinatori durante la fuga.
 

Un premio ai giovani appassionati di Europa

Il giorno della Festa dell’Europa, giovedì 9 maggio, alle 11, nell’aula consiliare di Palazzo Lascaris, si terrà la cerimonia di premiazione delle studentesse e degli studenti vincitori della 35esima edizione del concorso “Diventiamo cittadini europei. Per un’Europa più unita, più democratica e più solidale“, bandito dalla Consulta europea del Consiglio regionale, in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale per il Piemonte e l’Ufficio del Parlamento europeo a Milano e rivolto agli studenti delle scuole superiori piemontesi. Quest’anno sono stati 59 gli istituti che hanno partecipato con 734 temi.