redazione il torinese

Da Londra atterra a Caselle Wh Smith

Primo punto vendita nel mercato italiano per WHSmith, il più importante operatore britannico del retail presente in tutto il mondo con oltre 1300 negozi, che ha aperto all’Aeroporto di Torino. Il negozio, situato nell’Area Partenze oltre i controlli di sicurezza, è stato inaugurato venerdì 28 luglio

WHSmith offre ai passeggeri tutto ciò che può servire per il viaggio: accessori elettronici, souvenir, giornali, libri e riviste italiani e internazionali, dolciumi e snack, bibite, oltre all’esclusiva linea di articoli da viaggio firmata WHSmith.

Il punto vendita rispecchia lo stile della sala d’imbarco dell’Aeroporto di Torino, recentemente rinnovata, andando a completare la vivace atmosfera dell’aeroporto.

Il Presidente di WHSmith, Louis de Bourgoing afferma “Chiudere il contratto del punto vendita all’Aeroporto di Torino rappresenta una vittoria chiave e un eccezionale inizio per il nostro nuovo business in Italia. Siamo entusiasti dell’opportunità di iniziare una relazione continuativa con l’Aeroporto di Torino e ci impegneremo ad assicurare che il nostro negozio fornisca ai passeggeri un’offerta sempre interessante”.

“Siamo soddisfatti di poter dare il benvenuto a WHSmith nel nostro aeroporto” – dichiara l’Amministratore Delegato dell’Aeroporto di Torino, Roberto Barbieri – “la nuova apertura amplia ulteriormente l’offerta commerciale dello scalo, che è stata completamente rivisitata ed è in continua espansione: ad oggi conta infatti oltre 34 tra negozi, punti bar e ristoro, cresciuti del 70% nell’arco di 3 anni”.

 

WHSmith

Con più di 600 negozi nei centri città e oltre 750 punti vendita in aeroporti, stazioni, ospedali e stazioni di servizio, WHSmith è il maggiore operatore del retail specializzato nella vendita di giornali, libri e prodotti di largo consumo. L’azienda vanta una crescente presenza internazionale con oltre 200 negozi in più di 60 aeroporti in tutto il mondo, tra cui: London Heathrow, Copenhagen, Stockholm, Helsinki, Dusseldorf, Alicante, Athens, Malta, Doha, Abu Dhabi, Delhi, Kuala Lumpur, Shanghai, Sydney, Melbourne. L’azienda impiega oltre 14.000 persone.

La rivista Buduàr riscopre Enzo Tortora scrittore

La rivista di umorismo e satira “Buduàr”, mensile online che si sfoglia come un giornale, riscopre e ripropone Enzo Tortora nella sua veste di scrittore pubblicando a puntate il suo libro “Le forche caudine”, premiato con la Palma D’Oro per la Letteratura Umoristica al XX Salone Internazionale dell’Umorismo di Bordighera del 1967. Quello di Tortora è un libro ormai reperibile soltanto su qualche bancarella, ma che viene ripresentato, cinquant’anni dopo la sua uscita, in tutta la sua freschezza e inaspettata attualità dai curatori della rivista, che hanno ottenuto la gentile ed entusiastica autorizzazione della figlia Silvia Tortora.

Pochi ricordano che Enzo Tortora, oltre ad essere giornalista, autore, conduttore televisivo e radiofonico di programmi di successo, è stato anche un fine scrittore umorista. Il suo libro “Le forche caudine”, edito da Bietti, è infatti una raccolta di racconti e appunti sul mondo dello spettacolo di quegli anni, racconti realistici, ironici, spietati, cinici: una panoramica di situazioni e personaggi, visti attraverso l’occhio critico del giornalista e dell’umorista, che conosceva bene quell’ambiente sul palcoscenico e dietro le quinte.

La rivista “Buduàr, almanacco dell’arte leggera” (www.buduar.it) è una rivista online che pubblica vignette, strisce, racconti, articoli d’informazione e storici sull’umorismo, giunta al suo sesto anno di vita e al n.45 e premiata nel 2014 a Forte dei Marmi con il “Premio Zac” come migliore rivista umoristica dell’anno.

Anche nell’ambito del noto premio letterario “Racconti nella Rete” della rassegna “LuccAutori”, viene assegnato un Premio Buduàr per il miglior racconto umoristico.

Il mensile online “Buduàr” dal fascino vintage e le cui 120 pagine si sfogliano come un normale giornale, è curato da Dino Aloi, Alessandro Prevosto e Marco De Angelis e vanta la collaborazione di molte delle migliori firme italiane e straniere, tra cui i disegnatori Giuliano, Staino, Bozzetto, Contemori, Silver, Lunari, Carnevali, Magnasciutti, Natali, Nardi, Trojano, Squillante, Ballouhey, Khiari, e gli scrittori Lico, Belluardo, Rinaldi, Mellana, Suarez.

Il nome di Enzo Tortora, autore di “Le forche caudine”, si identifica con programmi come Il festival di Sanremo, la Domenica Sportiva, Bada come parli, Il Gambero, Portobello e innumerevoli altri legati alla sua poliedrica attività, prima di attore e poi di giornalista e conduttore di successo. Ma purtroppo il suo ricordo è soprattutto segnato dal clamoroso caso di malagiustizia di cui fu vittima, con un errore giudiziario che ne segnò profondamente la vita, gli fece subire sette mesi di reclusione, una dolorosa e contraddittoria campagna mediatica e a una dura condanna seguita dalla sua completa e definitiva assoluzione nel 1987, dopo complesse indagini che ne confermarono l’assoluta innocenza. In questi anni Tortora s’impegnò nella difesa dei diritti umani e civili come eurodeputato e poi presidente del Partito Radicale e riuscì anche a tornare allo spettacolo, conducendo ancora Portobello e Giallo, fino al 1988, anno della sua scomparsa.

Questo libro ce lo fa riscoprire nella sua veste più autentica, quella di un obiettivo professionista dell’informazione, che guardava e giudicava con divertita ironia e critica pungente i personaggi e le situazioni del mondo dello spettacolo degli sfavillanti anni ’60.

 

Film Commission, campagna social sulle produzioni made in Torino

Da oggi Film Commission Torino Piemonte lancia #FCTPClassic, una campagna social dedicata alle produzioni realizzate a Torino e in Piemonte,  dando lavoro a gente del posto e visibilità, in Italia e all’estero, a palazzi storici, luoghi e paesaggi. Così ogni mese, sulla pagina Facebook della Fondazione, sarà  raccontato un film, una serie tv, un cortometraggio, un cartone animato, grazie a  video, fotografie, interviste realizzati per l’occasione o ripescati dagli archivi di Fctp. Il progetto dura  un anno e nasce per raccontare il lavoro di Fctp attraverso le produzioni sostenute e per coinvolgere cineasti e grande pubblico in un percorso di narrazione collettiva di cinema.

Zooprofilattico e Banco Alimentare contro lo spreco

L’Istituto Zooprofilattico dice basta allo smaltimento come rifiuti di alimenti controllati

e risultati idonei al consumo umano. Siglato l’accordo con il Banco Alimentare:

dopo le analisi, le confezioni intatte saranno devolute per i pasti di beneficenza

 

L’Istituto Zooprofilattico e il Banco alimentare del Piemonte hanno siglato un accordo per il riutilizzo delle porzioni di campioni di alimento integre e sane che giacciono nei laboratori dopo l’esecuzione delle analisi. Ogni campione ufficiale prelevato nelle imprese alimentari, nei punti vendita o nei locali di ristorazione, è costituito da tre o quattro confezioni gemelle che vengono consegnate al laboratorio di via Bologna. In caso di risultati che indicano la presenza di qualche pericolo per il consumatore, si possono ripetere le analisi di laboratorio sui campioni gemelli, da parte del medesimo laboratorio, di un laboratorio terzo o da parte di un laboratorio individuato dall’impresa stessa. Quando, invece, dalla prima analisi si ottengono risultati soddisfacenti, i campioni gemelli non vengono utilizzati ma eliminati come rifiuti speciali. L’accordo siglato prevede che i cosiddetti campioni gemelli vengano consegnati al Banco Alimentare del Piemonte che, con personale e mezzi idonei lo distribuirà alle associazioni caritative del territorio piemontese. “Ogni giorno il nostro laboratorio di Torino analizza oltre 50 campioni di alimenti di varia natura: per ognuno dei quali sono necessarie tre o quattro confezioni dello stesso alimento, così come prevede la legge. Nel caso sulla prima confezione si riscontrino delle irregolarità, vengono ripetute le analisi utilizzando le altre; in caso contrario le confezioni rimanenti non vengono più esaminate rimanendo inutilizzate “spiega Lucia Decastelli responsabile del Laboratorio Controllo Alimenti. La Direttrice dell’Istituto Maria Caramelli si dice soddisfatta dell’iniziativa che ridà valore ai prodotti che, altrimenti, andrebbero distrutti ed inutilizzati: “Il vantaggio di questo accordo è duplice: destiniamo le eccedenze di cibo alle realtà caritative e riduciamo l’impatto ambientale, diminuendo la produzione di rifiuti grazie al recupero di prodotti ancora integri che, altrimenti, andrebbero eliminati come rifiuti speciali”. Soddisfatto anche il presidente del Banco Alimentare del Piemonte, Salvatore Collarino“Un accordo importante che dice del senso di responsabilità dell’Istituto sui temi della solidarietà e dell’ambiente, per noi una collaborazione preziosa vista l’indubbia autorevolezza e competenza dell’Istituto”. Secondo le stime fatte dall’Istituto Zooprofilattico, circa 9 quintali di prodotti alimentari saranno recuperate ogni anno in questo circuito di redistribuzione sociale. La maggior parte degli alimenti che potrà essere recuperata è rappresentata da alimenti confezionati come prodotti da forno, farine o snack, seguiti da prodotti refrigerati (come carne e formaggi), bevande, prodotti congelati e non mancheranno anche i prodotti per la prima infanzia.

CATEGORIA ALIMENTI %
Prodotti da forno, farine e snack 60%
Prodotti refrigerati 20%
Bibite e bevande 7%
Prodotti congelati 5%
Alimenti in scatola 5%
Olio, alimenti infanzia 3%

 

La nuova legge

In Italia, è stata da poco emanata la legge n.166 del 19 agosto 2016 (legge Gadda): questa normativa è orientata alla riduzione degli sprechi in ogni fase della filiera alimentare. Essa intende favorire il recupero e la donazione delle eccedenze alimentari e promuovere la riduzione della produzione di rifiuti e delle pratiche di riuso e di riciclo che consentono di allungare il ciclo di vita dei prodotti.

La legge 166/2016 regolamenta la cessione gratuita di prodotti alimentari, a fini di solidarietà sociale: gli operatori del settore alimentare o altri Enti ed Istituzioni possono finalmente cedere gratuitamente, e senza imbattersi in lunghe procedure burocratiche o amministrative, le eccedenze a finalità sociali.

Chi riceve questi alimenti deve destinare a titolo gratuito le eccedenze ricevute e idonee al consumo umano a favore di persone indigenti: tali attività di cessione devono avvenire nel rispetto delle norme in materia di igiene e di sicurezza alimentare.

I progetti dell’Istituto Zooprofilattico contro lo spreco

L’accordo con il Banco Alimentare del Piemonte non è il primo passo che l’Istituto fa nella lotta allo spreco alimentare: le sue precedenti iniziative sono state, infatti, rivolte ai bambini e ai ragazzi per insegnare loro a non sprecare il cibo e a conservare correttamente gli alimenti.

CIBOSALVANDO è un gioco da tavolo con finalità educative, pensato per i bambini delle scuole elementari e medie. Scopo del gioco è quello di utilizzare senza spreco gli ingredienti a propria disposizione o scartati dagli avversari, completando così il maggior numero di ricette e raggiungendo per primi il traguardo.

SAVE THE FOOD è una app-gioco multipiattaforma per smartphone e tablet che viene distribuita nei negozi online “Apple Store” e “Play Store”. L’app-gioco insegna agli utenti a posizionare correttamente il cibo nel frigorifero, primo passo per una corretta conservazione e conseguente riduzione dello spreco alimentare. L’app si configura come l’interno di un frigorifero (inizialmente vuoto) in cui sono presenti 5 ripiani che dovranno contenere gli alimenti correttamente posizionati dall’utente.

L’Istituto Zooprofilattico ha anche altro in mente: lo scorso mese di maggio ha richiesto al Ministero della Salute un finanziamento per sostenere la lotta allo spreco alimentare attraverso due azioni:

– fornire una base scientifica, supportata da analisi di laboratorio e da studi sulla probabilità (microbiologia predittiva) per definire le reali tempistiche di consumo/utilizzo delle principali tipologie di alimenti e per definire quali prodotti possono essere consumati anche dopo il superamento della data del “consumare preferibilmente entro” e soprattutto per ancora quanto tempo.

– promuovere una campagna di informazione/educazione rivolta agli operatori del settore alimentare, alle catene della Grande Distribuzione, alle organizzazioni caritative e soprattutto anche ai consumatori, sul corretto significato delle indicazioni fornite dall’etichetta e sul consumo di alimenti superato le date

Parla straniero quasi la metà dei detenuti nelle carceri (sovraffollate) piemontesi

Tra i detenuti in Piemonte gli  stranieri rappresentano una percentuale molto più alta della media nazionale. Sui circa 4.000 detenuti oggi presenti nelle 13 carceri regionali, infatti, circa il 45% sono stranieri mentre la media nazionale è del 34%. Alcuni istituti sono molto al di sopra di questa percentuale: il 66% a Cuneo, il 63% a Biella, il 57% ad Alessandria Don Soria, il 55% a Vercelli e il 52% a Fossano. “Intervenire sulla legge Bossi-Fini è dunque necessario e urgente anche nella vita quotidiana delle comunità carcerarie anche perché è proprio sulle questioni penitenziarie e sulla gestione degli stranieri che si è concentrata l’attenzione critica della Corte europea dei Diritti umani di Strasburgo in riferimento al nostro Paese”, sostiene  il garante regionale dei detenuti Bruno Mellano ha aperto, lunedì 31 luglio a Palazzo Lascaris, la conferenza stampa di presentazione del XIII rapporto nazionale dell’Associazione Antigone, sulle condizioni di detenzione nelle carceri con particolare attenzione ai dati che riguardano il Piemonte. All’incontro – organizzato e moderato da Mellano – sono intervenuti il coordinatore e l’osservatrice dell’Associazione Michele Miravalle e Perla Allegri, ricercatori universitari e i garanti dei detenuti del Comune di Alessandria Davide Petrini, professore all’Università del Piemonte Orientale, e della Città di Torino Monica Cristina Gallo. “Il sistema delle carceri piemontesi è saturo e non vi sono posti disponibili per ospitare nuove persone – ha sottolineato Miravalle -. Il sovraffollamento piemontese (intorno al 101%) è leggermente inferiore al dato nazionale che è del 113%. Ma si tratta di numeri in crescita, che potrebbero aggravare la situazione nel prossimi mesi. Tra le maggiori criticità la situazione di Alba, dove sono ospitate 54 persone a fronte di 30 posti regolamentari, in una struttura ancora in parte inagibile e con enormi problemi strutturali”. “A livello regionale colpisce la cronica mancanza di educatori e di operatori che si occupano del reinserimento delle persone detenute – ha aggiunto Allegri -. Nella casa circondariale di Torino ogni educatore deve seguire una media di 108 persone, numeri che pregiudicano il successo di qualsiasi percorso educativo”. I garanti Petrini e Gallo hanno sottolineato la necessità di progetti di educazione, istruzione e formazione professionale e di personale e fondi per sostenerli affinché l’esperienza del carcere possa essere un’occasione di rieducazione e reinserimento sociale. Con la vicepresidente del Consiglio regionale Daniela Ruffino hanno partecipato all’evento i consiglieri Gian Paolo AndrissiStefania Batzella e Francesca Frediani, i garanti comunali di Alba e d’Ivrea Sandro Prandi e Armando Michelizza e il direttore del carcere di Torino Domenico Minervini.

www.cr.piemonte.it

M5S: applicare in Regione la legge sui vitalizi

“Speriamo che la legge sui vitalizi sia una priorità per Chiamparino e Laus”: così il consigliere regionale del M5S Davide Bono che ha presentato con il deputato Alberto Airola, la deputata Laura Castelli,i consiglieri Giorgio Bertola e Francesca Frediani, l’iniziativa grillina di recepire in Piemonte la stessa legge passata dalla Camera,  risparmio stimato oltre il 50%. “Si può ancora fare molto per ridurre i costi della politica, noi Consiglieri regionali M5S lo facciamo da sempre, restituendo parte della nostra retribuzione, con cui abbiamo finanziato il microcredito regionale e l’edilizia scolastica”, devolvendo in circa due anni e mezzo oltre 750mila euro.”

VITALIZI. BOETI (PD): “DAI GRILLINI SOLO PROPAGANDA

“CI ATTIVEREMO PER APPLICARE LE NUOVE REGOLE NON APPENA DIVERRANNO LEGGE”

 

Le leggi dello Stato si rispettano e quando il provvedimento sui vitalizi, presentato dal Partito Democratico, verrà approvato anche dal Senato, mi attiverò affinché il Consiglio regionale del Piemonte si adegui alla nuova normativa.

L’iniziativa del M5S è la solita azione di mera propaganda: affronteremo in maggioranza la questione del recepimento delle nuove norme nazionali e confrontandoci con l’associazione che raggruppa gli ex consiglieri regionali.

 

Nino BOETI

Vice Presidente Consiglio Regionale del Piemonte

Incidente sul Moncenisio: precipita ultraleggero

Quattro i feriti di cui due versano in condizioni gravissime

Poco dopo le ore 14 di questo pomeriggio un ultraleggero è precipitato sul Moncenisio, vicino alla diga, al confine tra Italia e Francia. Quattro sono le persone rimaste ferite nell’incidente di cui due versano in condizioni gravissime. I soccorritori, tra cui vigili del fuoco e gli uomini del Soccorso Alpino sia Italiano che Francese, sono giunti immediatamente sul luogo dell’impatto e sono ancora impegnati nelle operazioni di soccorso per liberare i passeggeri. Due delle quattro persone che viaggiavano a bordo del piccolo aereo, sono state trasportate d’urgenza all’ospedale più vicino perchè presentano ustioni gravi su tutto il corpo, mentre un altro sarebbe ancora incastrato tra le lamiere del velivolo ma sembrerebbe non versare in gravi condizioni.

Caso Piazza San Carlo, Lo Russo: “Agghiacciante sciatteria politica”

Dalla commissione comunale di indagine sui fatti di piazza San Carlo accaduti in quella drammatica notte del 3 giugno emerge una fotografia “agghiacciante, il peggior esempio di sciatteria politica e amministrativa”, secondo il capogruppo del Pd in Consiglio comunale di Torino, Stefano Lo Russo. L’ex assessore comunale attraverso  mozione firmata anche da Moderati e Direzione Italia chiede all’amministrazione che si provveda a ” una nuova riorganizzazione della macchina municipale degli uffici che si occupano dei grandi eventi”. Alla mozione è allegata la relazione di minoranza alla commissione di indagine, vi si chiede anche di predisporre in via prudenziale nel bilancio di previsione un opportuno stanziamento di risorse “per far fronte alle possibili richieste di risarcimento danni”. E di “provvedere a verificare e ad integrare le condizioni assicurative della Città e degli Enti strumentali”. Tra le richieste anche quella di pubblicizzare le modalità per acquisire gli atti della commissione e di effettuare una ricognizione annuale sugli eventi potenzialmente pericolosi. Intanto i Radicali chiedono a sindaca, presidente consiglio comunale e capigruppo di pubblicare la documentazione della commissione di indagine sul sito del Comune. Manfredi: “quello che è a disposizione di alcuni giornali deve essere a disposizione di tutti i cittadini”.

 

(foto: il Torinese)

Domenica “nera” per i motociclisti piemontesi: 5 le vittime in un solo giorno

L’ultimo incidente ieri nel tardo pomeriggio in prossimità di una curva tra Dego e Piana Crixia, provincia di Savona.

Terribile weekend sulle cosiddette “strade della domenica” per i motociclisti piemontesi. L’ultimo incidente è avvenuto ieri nel tardo pomeriggio e ha come vittima Giovanni Mannarino, 55 anni e residente a Nichelino. Giovanni stava tornando a casa da una domenica passata al mare quando, in prossimità di una curva nei pressi di Dego (provincia di Savona), ha perso il controllo della moto finendo a terra e sbattendo violentemente la testa sull’asfalto. A nulla è servito l’intervento degli operatori del 118, l’uomo è morto durante il trasporto in ospedale. Un incidente simile ha tolto la vita a Sebastiano Caruso, un parrucchiere di 55 anni, abitante a Vercelli. L’uomo avrebbe perso il controllo della sua due ruote in prossimità di una rotonda sulla strada per Trino, mentre rientrava a casa dopo essere stato ad un raduno di moto. L’incidente con il bilancio più grave è avvenuto invece a Borgo San Dalmazzo, nel Cunese, sulla statale che porta al Colle della Maddalena. Nel primo pomeriggio di ieri, Cesare Forneris di 55 anni e la sua compagna Maria Angela Tassoni, 59 anni, hanno perso la vita nel violento scontro avvenuto tra la loro Ducati e un’auto che viaggiava nella direzione opposta. L’impatto è stato talmente violento che entrambi sono morti sul colpo. Il primo incidente che purtroppo sembra aver dato via a questa macabra domenica di morte, è avvenuto invece nella tarda mattina di ieri sul tratto di strada tra Verbania e Canobbio, lungo la statale del Lago Maggiore. Per cause ancora da accertare, la Kawasaki guidata da Antonio Sancio e su cui era in sella anche la sua fidanzata ventiseienne, Alessandra Lupano, ha tamponato l’auto che la precedeva, fermatasi per dare la precedenza ad un furgone che stava svoltando. A causa dell’impatto, la moto è finita nell’altra corsia dove in quel preciso momento stava sopraggiungendo una vettura. Alessandra, prima di cadere sull’asfalto, ha sbattuto violentemente il corpo e la testa contro lo spigolo anteriore del veicolo. L’impatto è stato talmente violento che la ragazza è purtroppo morta poco prima che giungessero i soccorsi.

Simona Pili Stella