redazione il torinese

GTT TORINO/RADICALI E SIAMO TORINO: Le ‘sindacasse’ a 5 Stelle hanno perso il tram

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Come per la capitale, anche il trasporto pubblico locale di Torino sembra arrivato al capolinea. Notizie di stampa paventano addirittura lo stop dei mezzi entro agosto. I dati recentemente pubblicati sullo stato delle casse e dei mezzi di GTT (Gruppo Torinese Trasporti, l’azienda di trasporti pubblici il cui azionista unico è il Comune di Torino) sono i seguenti:

– Età media dei mezzi: 12 anni su un ciclo di vita di 15.

– 4.800 dipendenti, 2.800 autisti, molti alle soglie della pensione.

– Il bilancio al 31/12/2016 rileva debiti per 542 milioni a fronte di un fatturato di 440.

– Su 40 milioni di chilometri percorsi dai bus solo 3 milioni sono affidati ad altre ditte, quando il contratto di servizio ne consentirebbe quasi 15.

Per Silvja Manzi (Direzione nazionale Radicali Italiani) e Laura Botti (Coordinatrice Associazione radicale Adelaide Aglietta) «La situazione complessiva di GTT non è grave come quella che si rileva all’ATAC di Roma, ma certamente i problemi sono gli stessi, anche se a oggi hanno un impatto meno devastante ancorché assai preoccupante dato che i numeri prospettano difficoltà di bilancio e di cassa molto rilevanti. Si è scoperto che si tratta di un’azienda che spende troppo in manutenzione e non ha denaro per acquistare nuovi mezzi e rinnovare un parco ormai vetusto; che, soprattutto, non è in grado di investire come dovrebbe per garantire un servizio adeguato alle necessità.

Non vi è dubbio che sulla falsa riga di quanto Radicali Italiani sta proponendo a Roma, la consultazione dei torinesi per chiedere se intraprendere la via della messa a gara del servizio, o di una parte di esso, affidandolo a più soggetti, rompendo così il monopolio e aprendo alla concorrenza (in poche parole, liberalizzando il servizio, non necessariamente privatizzandolo), sia un’opportunità concreta da praticare. 

Per questo proponiamo, anche a Torino, che il Consiglio comunale, secondo quanto previsto dallo Statuto cittadino, indica un referendum consultivo per mettere a gara il servizio di trasporto pubblico. 

Resta il fatto che le situazioni di ATAC a Roma e GTT a Torino siano paradigmatiche del problema rappresentato, più in generale, dalla gran parte delle società partecipate e di come sia sempre più evidente e necessario dover risolvere la contraddizione di uno Stato incapace di stare sul mercato. Sul tema “partecipate” i radicali propongono di:

– liquidare o vendere le società partecipate che non erogano servizi pubblici essenziali di interesse generale (ai quali le norme non garantiscono valenza pubblicistica), così come le quote di partecipazione di minoranza detenute in qualsiasi società;

– liberalizzare i servizi essenziali profittevoli, come la raccolta dei rifiuti, consentendo davvero la partecipazione di più soggetti e la diversificazione dell’offerta;

– mettere a gara, anche a livello internazionale, i servizi essenziali non profittevoli (in assenza di mercati redditizi) – che saranno quindi sussidiati – lasciando pubbliche reti e strutture, concentrando le risorse pubbliche sul nucleo essenziale del servizio universale;

– liquidare le società in house alle quali sono stati affidati direttamente, senza gara, servizi disponibili in concorrenza sul mercato;

– prevedere forme di azionariato popolare per i servizi essenziali che non si ritiene di liberalizzare o affidare a gara, dando priorità, nell’acquisto di quote, ai cittadini residenti nel territorio dove operano queste società.

Intanto a Roma i radicali sono impegnati negli ultimi giorni di raccolta firme per arrivare al traguardo dell’indizione del referendum, tutte le info su: MobilitiamoRoma.it».

Secondo Guglielmo Del Pero e Andrea Peinetti di SiAmoTorino «La strada da percorrere per eliminare inefficienze, costi elevati e clientelismi delle società partecipate è una sana concorrenza nel rispetto delle regole fissate dallo Stato nell’interesse dei cittadini.

Lo stato comatoso di GTT lo dimostra senza equivoci.

Per questo al fianco dei radicali sosteniamo la proposta di un referendum comunale consultivo per mettere a gara il servizio di trasporto pubblico anche a Torino».

Mendicante aizza il cane contro i carabinieri

Un mendicante ha aizzato il cane contro i carabinieri, che gli chiedevano di allontanarsi da una vetrina sotto i portici di via Po. L’uomo, un senza-tetto 51enne è stato arrestato e il cane portato al canile municipale. Chiedeva l’elemosina ai passanti in maniera insistente e violenta. Quando sono arrivati i militari dell’Arma, ha tolto il guinzaglio all’animale e si è scagliato contro i carabinieri e i medici del 118 giunti per eseguire il tso.

Estate al Museo del Risorgimento

METTI IN GIOCO LA STORIA

Torna anche questa settimana al Museo Nazionale del Risorgimento l’appuntamento con  METTI IN GIOCO LA STORIA, l’iniziativa che si realizza in collaborazione con le associazioni LudiChieri, GiocaTorino, Una Mole di Dadi ed altre presenti sul territorio metropolitano di Torino. Si tratta di una proposta che abbina alla visita al museo la possibilità di giocare a giochi da tavolo in diversi punti del percorso. L’obiettivo è di valorizzare la concezione del gioco come elemento di attrazione per le famiglie, ma anche come veicolo di diffusione culturale e attività che permette di unire divertimento e formazione. Sabato prossimo 5 agosto 2017 dalle ore 14 alle ore 18, i visitatori potranno dunque scegliere di misurarsi insieme ai componenti delle associazioni in attività ludiche di simulazione storica e scoprire che il gioco è non solo una fonte di divertimento fruibile per ogni fascia di età, ma anche uno strumento per lo sviluppo culturale e delle  capacità intellettive e sensoriali.Ci si potrà sfidare a Torinopoli, Carcassonne, Diplomacy, ma anche con giochi che richiamano il periodo storico raccontato dal Museo: Risorgimento 1859 (che è la simulazione di tre battaglie dell’epoca: Magenta, Solferino e San Martino), Battle Cry, There must be a victory e Garibaldi (quest’ultimo un gioco “asimmetrico e deduttivo” durante il quale una persona finge di essere l’eroe dei due mondi che deve sfuggire ai nemici, mentre tutti gli altri giocatori al tavolo, non sapendo dove si nasconde, cercheranno di incastrarlo e catturarlo attraverso vari indizi). Da non perdere poi il tavolo con la riproduzione del Gioco dell’Oca edito dalComitato patronesse della assistenza pubblica milanese nel 1916. Una copia originale è esposta nella sala 29 del Museo: si tratta di un esempio della capillare opera di mobilitazione e assistenza della popolazione verso il fronte, nel corso della Prima guerra mondiale. Conosciuto come “Gioco dell’aquila sotto mentita veste”, con esplicito riferimento all’aquila a due teste austriaca, nell’illustrazione riporta l’invito a devolvere i soldi guadagnati nel gioco alla raccolta di lana per i soldati al fronte.

L’iniziativa è gratuita per tutti i visitatori che avranno pagato il normale biglietto di ingresso secondo le consuete tariffe e riduzioni. Segnaliamo in particolare il biglietto famiglia che consente l’ingresso a soli 18 euro ai gruppi di max cinque persone, di cui due adulti e tre bambini o ragazzi. Non occorre prenotazione.

Estate al Museo del Risorgimento  – REALI SENSI: L’OLFATTO

Nell’ambito dell’iniziativa Reali Sensi,  domenica 6 agosto alle ore 15.30 il Museo propone la visita tematica multimediale “Profumo di libertà: popoli in cerca di futuro”: la conquista della libertà in Europa dalla Rivoluzione francese ai processi di nazionalità che si compirono nella seconda metà dell’Ottocento. Un viaggio nella storia di chi allora, esattamente come accade oggi, cercava un riscatto personale e collettivo. Info e prenotazioni su www.residenzereali.it

Per ulteriori informazioni e aggiornamenti sui giorni e gli orari delle varie iniziative in programma si consiglia di consultare il sito www.museorisorgimentotorino.it.

“Parella – Storia per immagini”

“Parella – Storia per immagini” è un libro di prossima uscita che racconta la storia di un paese della Pedanea nei suoi vari aspetti. L’opera si articola su trecento pagine con un ricchissimo corredo fotografico di circa seicento fotografie in bianco e nero ed a colori. E’ realizzato da Gino Vernetto, storico del paese con diverse pubblicazioni al suo attivo, Gianni Marta e Silvano Bollettino che è stato sino alla fine della scorsa legislatura vice sindaco ed assessore al bilancio. Il libro descrive ed illustra il paese, le sue trasformazioni urbanistiche, la sua storia, i personaggi, la vita sociale, civile e religiosa dalla fine dell’Ottocento sino ai giorni attuali. Per prenotarsi occorre rivolgersi a Farmacia Parella, Market Pedanea Parella, Alimentari di piazza del Rosario ed altri autori. La pubblicazione verrà presentata ufficialmente nel corso di una serata.

Massimo Iaretti

Allarme smog, dall’autunno nuove misure contro l’inquinamento

Il Comune ha programmato per l’autunno  in caso di “primo livello di emergenza” provocato dallo smog il blocco diurno dei veicoli diesel fino all’Euro 4, ampliato ai motori Euro 5 se raggiunto  il secondo livello

 

La Procura della Repubblica di Torino ha acquisito le  procedure della Commissione europea contro l’Italia per quanto riguarda gli sforamenti delle polveri sottili Pm 10 nelle regioni del Nord.  I pm Gianfranco Colace e Cristina Bianconi hanno aperto due fascicoli  contro ignoti: il primo dopo un uno esposto presentato da un cittadino preoccupato per la propria salute, il secondo per iniziativa diretta dei   magistrati che hanno commissionato uno studio epidemiologico sulla salute pubblica in relazione al fenomeno delle polveri sottili. L’obiettivo è verificare se le amministrazioni pubbliche  amministratori, dal 2015 fino ad oggi, abbiano fatto il possibile per ridurre l’inquinamento.  Intanto il Comune di Torino ha programmato per l’autunno  in caso di “primo livello di emergenza” provocato dallo smog il blocco diurno dei veicoli diesel fino all’Euro 4, ampliato ai motori Euro 5 se raggiunto  il secondo livello. Sarà valida comunque una apertura pomeridiana per i veicoli commerciali. Le  limitazioni applicate ogni giorno ai veicoli diesel Euro 0, 1 e 2 saranno attuate anche nei weekend. 

 

(foto: il Torinese)

 

L’ennesima occasione persa

Il 2 agosto scorso il Senato della Repubblica Italiana ha approvato definitivamente la prima, storica “Legge annuale per il mercato e la concorrenza“.


Occasione unica per il nostro Paese, come si evince dal primo comma del testo, ispirato agli ideali del più puro Liberalismo: “La presente legge reca disposizioni finalizzate a rimuovere ostacoli regolatori all’apertura dei mercati, a promuovere lo sviluppo della concorrenza e a garantire la tutela dei consumatori, anche in applicazione dei princìpi del diritto dell’Unione europea in materia di libera circolazione, concorrenza e apertura dei mercati, nonché delle politiche europee in materia di concorrenza“. Una sinfonia di note per le orecchie di chi crede nell’applicazione rigorosa del metodo liberale in ambito economico, produttivo e del consumo. Fatto sta che queste bellissime parole sono state non sfumate, ma irrimediabilmente corrotte da un contenuto privo delle auspicate liberalizzazioni.L’allarme era stato già dato dal Presidente dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, Giovanni Pitruzzella, in occasione della presentazione in Parlamento, a marzo di quest’anno, della Relazione annuale sull’attività svolta nel 2016. Pitruzzella, senza giri di parole, aveva concluso che la prima esperienza applicativa dello strumento del “ddl concorrenza” non era apparsa “del tutto soddisfacente“. Ciò in ragione sia dei lunghi tempi dell’iter parlamentare sia del complicarsi dell’articolato, modificato e “smussato” durante i lavori nelle varie Commissioni, su “temi eterogenei di non immediata rilevanza concorrenziale“.

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Giova ricordare che l’adozione della Legge sulla concorrenza nasce con l’art. 47 della Legge n. 99/2009, contenente “Disposizioni per lo sviluppo e l’internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia“, al fine di normare sulla base delle segnalazioni e delle indicazioni fornite dalla stessa Antitrust, proprio per fare l’indispensabile passo in avanti in tema di liberalizzazioni, di rimozione degli ostacoli economici e delle barriere al mercato, di tutela dei consumatori. I Parlamentari avrebbero dovuto discutere del disegno di legge con uno spirito favorevole al convincimento che la concorrenza mantiene la sua centralità nella crescita economica, nell’innovazione, nella riduzione efficace delle diseguaglianze, nell’efficienza dell’economia, nel benessere e nella soddisfazione dei consumatori. In un Paese come l’Italia, dove si fa fatica a rimuovere le storiche rendite monopoliste e oligopoliste di molti settori, l’unica vera lotta al terrificante “crony capitalism” ha successo solo con una sostanziale apertura dei mercati, a regole perfettamente concorrenziali, con un controllo valido e tempestivo da parte degli organi pubblici contro le forme di illegalità. Ebbene, niente di tutto questo! Camera e Senato sono riusciti a devastare ogni buon intendimento, impiegando ben due anni nell’approvazione di una legge che di rivoluzionario ha solo il primo comma.

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La mastodontica, peraltro non propriamente legittima – come non dimenticare che i Deputati e i Senatori in carica sono stati eletti con un sistema dichiaro illegittimo dalla Corte Costituzionale? – montagna parlamentare ha prodotto un misero, scheletrico topolino, capace di rosicchiare la parte meno rilevante dei privilegi peraltro di pochi settori, come quello assicurativo, delle comunicazioni, delle poste, dell’energia, delle banche, delle farmacie, dei trasporti e degli ordini professionali.Un testo che, pertanto, assume un mero “valore simbolico“, per citare la stessa Antitrust nel comunicato emanato successivamente all’approvazione del testo, tanto da indurre a una riflessione sull’opportunità di ripetere questa drammatica esperienza. Ottimisticamente, l’AGCM auspica che in futuro vi siano “interventi più rapidi e incisivi“, non tramite leggi omnibus, ma con misure settoriali. Il problema, però, non sta nel metodo da adottare, quanto nelle intenzioni. Da subito è stato chiaro come il legislatore, al di là delle dichiarazioni di facciata, non avesse la benché minima volontà di seguire il mandato della Legge n. 99/1999, mentre l’obiettivo è stato il mantenimento dello status quo e la salvaguardia delle rendite garantite dal morbo del capitalismo clientelare di cui l’Italia soffre da sempre. E’ evidente che il nostro Parlamento non ha un numero sufficiente di delegati di ispirazione liberale. La Legge sulla Concorrenza dovrebbe far gridare di orrore i veri liberali italiani, i quali, oltre che di sdegno, dovrebbero turbare i propri sonni di preoccupazione per l’ennesima occasione persa. Mai come questa volta avremmo potuto godere di una possibile rivoluzione liberale! Probabilmente, abbiamo assistito alla prima e unica esperienza di un testo unico di liberalizzazione dei mercati. Difficile dire quando si ripeterà un altro tentativo di questa portata. Nel frattempo, il sistema clientelare politico-economico è salvo, a discapito della libertà di impresa e della difesa dei consumatori; ma nessuno sembra essersene accorto.

 

Massimiliano Giannocco

Il caldo sole di Torino

I raggi del caldo sole torinese spuntano dai tetti di piazza Vittorio e si riflettono sulle acque del Po ai Murazzi. La suggestiva foto è di Florin Galan

Alle Molinette più ingressi al pronto soccorso. E’ colpa di Lucifero

Nella giornata di ieri gli ingressi al pronto soccorso delle Molinette sono aumentati del 5%. Nell’ospedale più grande del Piemonte gli accessi sono cresciuti  per patologie collegate all’emergenza caldo. In particolare hanno chiesto di ricorrere all’assistenza medica anziani e persone con problemi di salute pregressi, come malati oncologici o  con problemi cardio-respiratori. Si  prevede che i numeri aumentino nei prossimi giorni con la persistenza del caldo afoso. Le previsioni dell’Arpa-Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale indicano che l’anticiclone nord-africano manterrà il tempo stabile fino a sabato. Domenica un rapido passaggio di una bassa pressione atlantica sul nord-Italia provocherà rovesci e temporali sparsi, con un calo delle temperature massime.

IREN: RISULTATI ANCORA IN CRESCITA NEI PRIMI SEI MESI DEL 2017

Nel primo semestre allacciati ulteriori 350 condomini alla rete di teleriscaldamento di Torino. Dall’autunno al via il servizio di raccolta porta a porta a San Salvario con il coinvolgimento di 30.000 persone

Il Consiglio di Amministrazione di Iren ha approvato i risultati dei primi 6 mesi del 2017 che registrano un miglioramento delle performance economiche e una riduzione dell’indebitamento. Il primo semestre del 2017 ha confermato i risultati positivi ottenuti dalla multiutility nei primi tre mesi dell’anno: i ricavi si sono attestati a 1,8 miliardi di euro, in crescita del 17% grazie a diversi fattori tra cui il rilevante aumento delle vendite di energia elettrica a clienti finali (+40%) e della produzione della stessa (+19%), il Margine Operativo Lordo (Ebitda) registra un incremento di circa il 6% a 442,3 milioni di euro mentre l’utile utile fa segnare +19,5% a 145,1 milioni di euro.

Performance che, secondo quanto affermato dal Presidente Paolo Peveraro, “confermano il trend positivo di crescita del nostro Gruppo e la sua capacità di affrontare da protagonista le sfide che il mercato propone. L’attenzione ai nostri Clienti, all’impiego responsabile delle risorse, al rispetto dell’ambiente e allo sviluppo sostenibile, rappresentano gli elementi tipici e caratterizzanti di IREN e consentono di guardare con grande fiducia al futuro del nostro Gruppo e a investire in soluzioni innovative e sostenibili con ricadute positive a favore dei nostri stakeholder e dei territori in cui operiamo”.

A tali positive performance economiche si somma una diminuzione del debito netto di 54 milioni di euro in linea col trend decrescente, a perimetro costante, registrato negli ultimi 24 mesi dal Gruppo. Tale dato beneficia della robusta generazione di cassa che ha coperto agevolmente gli investimenti del periodo, pari a 103 milioni di euro, e il pagamento dei dividendi relativi al 2016, in crescita del 14% e pari a circa 89 milioni di euro.

Risultati commentati con soddisfazione dall’Amministratore Delegato Massimiliano Bianco, secondo cui “le performance realizzate nel semestre da poco concluso pongono in evidenza anzitutto la resilienza e l’ottimo bilanciamento del portafoglio di business del Gruppo. Alla crescita del 6% dell’EBITDA concorrono, infatti, in maniera paritetica sia le attività non regolate, rappresentate anzitutto dalla filiera energetica, sia quelle regolate e quasi regolate, come le reti di distribuzione energetiche e idriche e la gestione della filiera ambientale integrata (raccolta e smaltimento), che rappresentano il 70% del margine operativo lordo. Gli ottimi risultati realizzati a livello di EBITDA sono riflessi e amplificati nell’utile netto di Gruppo che si incrementa di circa il 19,5% dopo aver registrato già una crescita di circa il 71% nel 2015 e di circa il 47% nel 2016″.

Per quanto riguarda i diversi settori di attività, il quadro congiunturale derivante dalla chiusura temporanea di alcune centrali nucleari in Francia ha consentito al Gruppo di cogliere significative opzioni di crescita grazie alla capacità di agire sulla leva della flessibilità impiantistica. Particolarmente significativa inoltre la crescita dei clienti finali, cresciuti di 120.000 unità negli ultimi 6 mesi e di 200.000 unità negli ultimi 18 mesi attestandosi a 1,7 milioni grazie anche all’entrata nel perimetro di consolidamento di Salerno Energia Vendite. Infine, positivi i risultati derivanti dal settore Ambiente, grazie principalmente a una miglior saturazione degli impianti di smaltimento che hanno consentito un maggior recupero energetico.

Risultati che continuano a essere particolarmente apprezzati dal mercato, dove il titolo Iren, che già offre un’elevata politica di remunerazione, viaggia sui massimi storici sopra i 2,1 euro per azione.Nel corso del 2017 è proseguito, in linea con le previsioni, lo sviluppo delle reti di teleriscaldamento. In particolare nell’area torinese sono in corso di allacciamento quasi 350 condomini, corrispondenti a 2,7 milioni di metri cubi di volumetria. Per la nuova stagione termica 2017/2018 Iren porterà quindi il teleriscaldamento a complessivi 85 milioni di metri cubi, consolidando così ulteriormente la propria posizione di leadership.

Prosegue inoltre l’impegno del Gruppo nell’incrementare il servizio di raccolta differenziata in città. A partire dall’autunno è infatti previsto l’avvio della raccolta porta a porta a San Salvario che coinvolgerà 30.000 persone, mentre nel 2018 è prevista l’estensione del servizio ad altri quartieri.

 

Morta giovane mamma operata per riduzione dello stomaco

E’ morta in una clinica di Ponte San Pietro nel Bergamasco, la giovane mamma originaria di Ciriè, che aveva subìto un intervento  chirurgico di riduzione dello stomaco. Erika Colombatto aveva 23 anni e una figlia di appena 9 mesi, Il papà della piccola, Younes, ha scritto su Facebook :”Non sono riuscito a fare nulla, ma ti amo tanto”. Ieri i funerali della ragazza, sposatasi un anno fa. Il referto medico recita:  arresto cardiaco in sala operatoria.