La Città di Torino ricorderà con una targa le due vittime della drammatica serata della finale di Champions del 3 giugno 2017, in piazza San Carlo, Erika Pioletti e Marisa Amato. Lo ha deciso la Commissione comunale toponomastica. La targa sarà collocata nella piazza teatro del panico scatenato dalla banda di ragazzi che con lo spray al peperoncino volevano rubare catenine e portafogli. 1.500 le persone che rimasero ferite. La 38enne Erika Pioletti morì in ospedale alcuni giorni dopo, mentre Marisa Amato, gravemente ferita, è morta lo scorso febbraio.
(foto: il Torinese)
UN DENUNCIATO E UN ARRESTATO A BARRIERA MILANO
Nell’ambito dei servizi ordinari di presidio e controllo del territorio in aree ad alta concentrazione criminale, caratterizzate da condizioni di degrado, continua l’attività della Polizia di Stato tesa a prevenire episodi di illegalità.
In tale contesto, ieri, nel quartiere Barriera Milano, è stato individuato e denunciato dagli agenti del Commissariato di zona, un cittadino gambiano di 19 anni.Lo straniero, dopo aver dato in escandescenza nei pressi di una tabaccheria in corso Palermo, si dirigeva verso la zona mercatale di piazza Montanaro, ove poneva in essere un comportamento aggressivo nei confronti delle persone presenti. Tempestivamente giungevano sul posto operatori del Commissariato Barriera Milano in servizio di Volante, nei confronti dei quali l’uomo, in evidente stato di alterazione psico fisica dovuta all’assunzione di alcool e verosimilmente di sostanze stupefacenti, opponeva una violenta resistenza, anche fisica. Lo straniero veniva tradotto negli uffici di polizia per procedere alla su identificazione; in seguito ad alcuni tentativi autolesionistici, gli operatori richiedevano l’intervento del 118 che lo trasportava in ospedale per una valutazione psichiatrica. L’uomo è stato denunciato per resistenza a P.U. Nella mattinata odierna, inoltre, un cittadino nigeriano con precedenti di polizia, nel corso di un controllo in via Montanaro angolo Scarlatti, ha tentato di aggredire gli operatori del Comm.to Barriera Milano, dove proseguiva nei suoi comportamenti violenti proferendo frasi oltraggiose nei confronti delle Istituzioni. Su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, l’uomo è stato tradotto in carcere per resistenza a P.U. e denunciato per vilipendio. Verrà applicato nei suoi confronti il protocollo già previsto dalla circolare “Caselli” e recentemente richiamato nell’incontro tra il Procuratore Reggente Borgna e il Questore di Torino.
DALLA LIGURIA
Una bambina di due mesi è stata trovata morta stamane nella sua abitazione nel centro storico di Genova. Dovrebbe trattarsi di una morte naturale. Sul posto sono accorsi i medici del 118 e la polizia, dopo che i genitori, una coppia di cittadini ecuadoriani, hanno chiamato i soccorsi. I sanitari hanno contattato l’ospedale Gaslini per il protocollo sulle morti in culla.
LA 6^ EDIZIONE DI "UNA VITA DA SOCIAL"
2 studenti su 3 sono vittima di bullismo -1 teenager su 4 posta sui social almeno un selfie al giorno
E’ partita da Matera, capitale europea della cultura ed arrivata questa mattina ad Ivrea in Piazza Ottinetti la 6^ edizione di “Una Vita da Social”, la campagna educativa itinerante, in 47 tappe, sui temi dei social network e del cyberbullismo, realizzata dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e del Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, nell’ambito delle iniziative di sensibilizzazione e prevenzione dei rischi e pericoli della Rete per i minori. Ancora una volta al fianco della Polizia Postale Aziende come Baci Perugina, Facebook, Euronics, FireEye, Google, Instagram, Nexi, Karpesky lab, Skuola.net, Vodafone, WindTre, Youtube. I social network sono ormai uno strumento di comunicazione del tutto integrato nella quotidianità dei teenager ed in virtù del numero sempre maggiore degli adolescenti presenti sul web hanno determinato una crescita esponenziale dei minori vittime di reati contro la persona che negli anni è raddoppiato: dai 104 casi registrati nel 2016 si è passati a 177 nel 2017 e 208 casi trattati nel 2018, le vittime hanno tutte un’età compresa tra i 14 e i 17 anni. Ancora oggi i ragazzi si esprimono e sembrano pensare che il web sia un po’ “una terra di nessuno”, dove si scambiano messaggi e post senza pensarci troppo e le azioni online vengono valutate spesso come un gioco privo di conseguenze. Tra i giovani è ormai acclarata la selfie-mania. È questa una delle evidenze di una ricerca condotta da Skuola.net, Università di Roma ‘Sapienza’ e Università Cattolica di Milano per conto della Polizia di Stato – intervistando 6.671 giovani tra gli 11 e i 25 anni. Il selfie è sempre più caposaldo della propria identità per le nuove generazioni. La metà del campione ne scatta almeno 4 prima di pubblicarlo sui social, cosa che avviene con frequenza almeno settimanale in 9 casi su 10. Il web è letteralmente inondato di immagini che li ritraggono, raccontando molto di sé, della propria identità e magari dei luoghi frequentati, con tutti i rischi del caso. L’attrazione per il selfie alle volte è tale da spingere i giovani a mettersi deliberatamente in una situazione di pericolo. Il 35% dichiara di aver provato a farsi un autoscatto in condizioni potenzialmente pericolose, prevalentemente alla guida del motorino o della macchina. Attraverso il progetto “Una vita da social”, gli operatori della Polizia Postale e delle Comunicazioni Piemonte e Valle d’Aosta hanno incontrato 25.857 studenti sia nelle piazze che nelle scuole, 6.806 genitori, 1.717 insegnanti per un totale di 203 Istituti scolastici. Il truck allestito con un’aula didattica multimediale partito da Matera e concluderà il suo tour a Roma, toccando le principali città italiane, dove gli operatori della Polizia Postale incontreranno studenti, genitori e insegnanti sui temi della sicurezza online con un linguaggio semplice ma chiaro adatto a tutte le fasce di età. Inoltre, quest’anno gli studenti attraverso il diario di bordo “https://www.facebook.com /unavitadasocial” potranno lanciare il loro messaggio positivo contro il cyberbullismo. “Capire i ragazzi oggi non è sempre per gli adulti compito agevole, soprattutto quando si tratta di comprenderne i bisogni, i modelli di riferimento, gli schemi cognitivi inerenti i diversi gruppi di riferimento che compongono il variegato universo giovanile. “Il fascino della rete e la sottile suggestione del messaggio virtuale, così come l’idea di sentirsi anonimi e il senso di deresponsabilizzazione rispetto ai comportamenti tenuti online, stanno dilagando così da determinare serie preoccupazioni. Per fare della Rete un luogo più sicuro crediamo tuttavia che occorra continuare a diffondere una cultura della sicurezza in rete e in questo contesto si inserisce il concorso #ZEROBULLISMO per un uso corretto e consapevole del web. Il concorso ha l’obiettivo di raccogliere proprio dai ragazzi il loro contributo per parlare del bullismo e come affrontarlo. I ragazzi potranno proporre video, sceneggiature, poesie e canzoni per raccontare il loro punto di vista, direttamente sul sito zerobullismo.com. Tutto il materiale verrà valorizzato e messo a disposizione delle scuole per trattare il tema durante il prossimo anno scolastico”. Il 16 maggio “Una Vita da Social” sarà a Torino in Piazza Castello.
Durante il fine settimana la Polizia Locale di Novara ha predisposto un servizio serale di controllo del territorio con l’impiego di cinque squadre
Le zone monitorate sono state quella della Stazione ferroviaria, il quartiere di Sant’Agabio e la zona centrale della movida. “Nel corso del servizio – spiega il comandante della Polizia locale Pietro Di Troia – in piazza Garibaldi è stata notata una donna intenta a vendere abusivamente generi alimentari e oggetti nei pressi di un negozio etnico. Gli alimentari erano cibi cotti e crudi contenuti in buste di plastica. La donna è stata quindi sanzionata per commercio abusivo. Inoltre gli agenti hanno sanzionato anche due prostitute ai sensi del Regolamento di Polizia urbana. Nella zona della movida sono stati sanzionati due giovani per aver consumato alcool in violazione a quanto prevede il Regolamento di polizia urbana nei loro confronti è stata applicata la misura del daspo urbano”.
Il Consiglio regionale per la ricerca sul cancro
“Solo grazie alla generosità delle persone possiamo andare avanti nella ricerca a Candiolo. Abbiamo bisogno di voi per sconfiggere il cancro”
Queste le parole di Gianmarco Sala, direttore della Fondazione dell’Istituto piemontese per la ricerca sul cancro di Candiolo, nel corso della presentazione al Salone del libro al Lingotto di Torino, della “Partita del Cuore”, in programma il 27 maggio a Torino, all’Allianz Stadium, dove la Nazionale italiana cantanti sfiderà i Campioni per la ricerca.Sul prato dello Juventus Stadium, prima del calcio d’inizio del cinque volte “Pallone d’oro” Cristiano Ronaldo, si esibiranno Niccolò Cataldo e Gennaro Castaldo. I due cantanti, sono i vincitori della terza edizione del concorso “Un cuore rap”, il concorso rivolto a tutti gli studenti delle classi medie e superiori del Piemonte bandito dal Consiglio regionale attraverso gli Stati generali dello sport e del benessere e la Consulta giovani. Nicolò della classe II B dell’istituto Maggiora Vergano di Refancore (Asti) ha vinto nella sezione dedicata alle medie inferiori. Per le scuole superiori ha invece prevalso Gennaro Castaldo della classe 5M dell’istituto di secondo grado I.I.S. S.Grandis di Cuneo. I due artisti hanno presentato i video che hanno consentito loro di affermarsi nel concorso. Sono circa 100 gli studenti che quest’anno hanno partecipato al bando che, come per le precedenti edizioni, chiedeva ai ragazzi di comporre una canzone rap inedita per testo e musica e di riprodurla con un video amatoriale della durata massima di tre minuti. Nel video/canzone dovevano inderogabilmente essere inserite alcune parole chiave: partita del cuore, solidarietà, donare, ricerca, sport, salute, corretti stili di vita, sana alimentazione, benessere. I video sono stati valutati da una giuria presieduta da un funzionario regionale e composta da cantanti della Partita del Cuore e da rappresentanti del mondo della ricerca scientifica. A tutti gli studenti e alle studentesse partecipanti al concorso (per ogni ordine e grado di istituto) nonché alle insegnanti e agli insegnanti che hanno curato la loro preparazione, l’Assemblea regionale donerà due biglietti omaggio per assistere alla Partita del Cuore. All’incontro svoltosi all’Arena Piemonte hanno partecipato Daniele Incicco (frontman de La Rua), Oscar, frontman degli Statuto e il famosissimo rapper Moreno; moderatori, Luciano Borghesan e Giulio Graglia.
L’ incasso della partita sarà devoluto alla Fondazione piemontese per la Ricerca sul cancro e alla Fondazione Telethon. Il salone sarà inoltre l’occasione per presentare in anteprima le due canzoni vincitrici del concorso “Un Cuore rap”. Fino al 9 luglio è possibile attraverso un sms al numero telefonico 45527 donare due euro per la ricerca.
Un poker di classici per cantare tutti insieme
Un concerto imperdibile venerdì 17 maggio, alle ore 10.30, al Teatro Regio, protagonisti gli Artisti del Coro del Teatro Regio e i ragazzi del Coro di voci bianche del Teatro Regio e del Conservatorio “G. Verdi”, diretti da Andrea Secchi, che uniranno le forze e le voci in un concerto interamente dedicato al piacere del canto, in un percorso storico e stilistico attraverso le più belle melodie d’opera: La traviata, Il trovatore e Nabucco di Giuseppe Verdi, Turandot di Giacomo Puccini, Carmen di Georges Bizet eCarmina Burana di Carl Orff. Il Coro di voci bianche è istruito da Claudio Fenoglio.Cosa significa cantare insieme? Cosa possono creare voci diverse per altezza, timbro e colore unendosi in un’armonia precisa? L’emozione che si può creare in teatro attraverso l’assieme delle voci è unica. Attraverso questo concerto speciale, il pubblico potrà scoprirlo ascoltando i due cori del Regio, quello degli “adulti” e quello delle voci bianche, che intoneranno alcune tra le più conosciute e apprezzate pagine del repertorio lirico e corale tratte da capolavori di Verdi, Puccini, Bizet e Orff. Un concerto in cui gli spettatori in sala saranno chiamati non solo ad assistere, ma a partecipare attivamente: numerosi ragazzi di scuole medie e scuole superiori, a cui lo spettacolo è dedicato, si sono preparati a cantare insieme agli artisti sul palcoscenico attraverso il progetto Lezioni di coro, a cura de La Scuola all’Opera, un ciclo di incontri presso le scuole finalizzato a imparare a intonare insieme alcune melodie ma soprattutto a scoprire le possibilità dello strumento-voce. Biglietti in vendita al costo di € 10 presso la Biglietteria del Teatro Regio, piazza Castello 215 – Tel. 011.8815.241/242, presso Infopiemonte-Torinocultura, on line su www.vivaticket.it e telefonicamente con carta di credito al n. 011.8815.270. Mezz’ora prima del concerto, eventuale vendita di biglietti ancora disponibili. Info: tel. 011.8815.557 e www.teatroregio.torino.it. Per le prenotazioni da parte delle scuole, contattare l’Ufficio Attività Scuola al numero 011.8815.209. Per ulteriori informazioni e approfondimenti, è attivo il blog La Scuola all’Opera. Le attività rivolte alle scuole sono realizzate in collaborazione con la Fondazione Cosso, gli Amici del Regio e la Fondazione Banca Popolare di Novara.
Gigante di vetro e acciaio
“Ultima cena“ è il titolo emblematico della mostra che il Museo Diocesano di Torino, in piazza San Giovanni 4, ospita dalla scorsa Santa Pasqua fino a domenica 9 giugno prossimo
L’esposizione raccoglie tredici opere d’arte contemporanea ispirate al tema dell’Ultima Cena, realizzate da tredici artisti di respiro nazionale, proprio come tredici erano i commensali intorno a Gesù. Gli artisti presenti sono Armenia, Cavegnago, Consiglio, Costanzo, Frazzi, Gajoni, Love, Monta, Pesce, Prevenuto, Rota Candiani, Sikie Todaro. L’Ultima Cena costituisce una delle scene bibliche più rappresentate nella storia dell’arte. Coglie un istante drammatico che si legge negli atteggiamenti e nel volto dei protagonisti, con Cristo rappresentatoal centro, nella sera precedente il giorno in cui sapeva che sarebbe stato crocifisso e quando già conosceva le intenzioni degli Apostoli, di Giuda che lo avrebbe tradito per pochi denari, e di Pietro, che lo avrebbe rinnegato per ben tre volte. Se l’Ultima cena più celebre è quella dipinta da Leonardo da Vinci, oggi conservata nel refettorio di Santa Maria delle Grazie a Milano, molti altri artisti sono riusciti, come quelli le cui opere sono ora in mostra al Museo Diocesano, arappresentare questo soggetto in dipinti carichi di mistero e misticismo. L’evento è realizzato in collaborazione con il Parco d’arte Quarelli di Roccaverano nell’Astigiano, che espone en plein air molte opere di artisti di fama e talenti emergenti. L’ingresso ha il costo di 5 euro comprensivo della visita al Museo, gratuito con la tessera Torino Musei.
Mara Martellotta
Si è conclusa ieri l’avventura, almeno sul campo, di una squadra di basket di Torino in serie A
I tifosi, come me, hanno vissuto una serata triste e senza allegria e piena di commozione per momenti di basket che non si sa se torneranno. Il livello della serie A è un livello alto, anche se in Italia il livello non è sicuramente il migliore,… ma non è paragonabile a quello delle serie inferiori. Ci si era abituati, e adesso sarà dura, se tutto verrà confermato o peggio.
Odi ed ovazioni a persone che ci hanno accompagnati fanno parte del rituale degli “sconfitti” gloriosi, di coloro che perdono ma vogliono trovare un motivo di consolazione tanto nel “dimenticare” le cose meno belle quanto nel demonizzare qualcuno e con questo sfogare rabbia e impotenza nei confronti di una situazione ineluttabile in cui ci si rende conto di non poter far nulla. Il mondo del basket torinese era rimasto addormentato per più di vent’anni e poi, d’improvviso (…) si è ritrovato catapultato in una realtà di vertice grazie ai soldi e al mecenatismo di qualcuno. Poi, dopo cori di immensa gratitudine, qualcosa si è rotto e frantumato in mille pezzi. La memoria è corta di chi non ricorda i cori dedicati a qualcuno di… “un presidente…c’è solo un presidente…ecc…”di soli pochi mesi fa…alla deposizione di una corona… e che ieri ha visto in cosa si sono mutati. Sono stati commessi errori più o meno gravi, ma di questo se ne occuperà qualcun altro, ormai. La memoria è corta dalle nostre parti e Torino è una città strana, così come l’Italia “sportiva” se così la si vuol chiamare: se vinci sei un eroe e siamo noi, se perdi sei da insultare e siete voi. In particolare, nel calcio, non sembra il caso di commentare su come sia in discussione chi da otto anni vince tutto… .
Ma Torino è anche questa: si fa portare via ogni cosa, non si unisce ma si blocca sulle sue posizioni. Non fa quadrato per difendersi ma mette mine all’interno del proprio recinto. Peccato. Si cercano eroi, si evocano santi, per non vedere la realtà, di cui in realtà poco ci interessiamo, visto che nel mondo dei social chi ha più contatti vince e influenza l’opinione, giusta o sbagliata che sia. Non crediamo giusto allora esaltare troppo ciò che sembra vero così come demonizzare l’esatto opposto. La verità sta nel mezzo, anche se per qualcuno il punto di mezzo è proprio dove lui si è collocato… . E’ stata una stagione triste, piena di sconfitte che hanno ragioni anche tecniche e non solo economiche o giudiziarie. La conduzione della squadra, al di là del cuore, ha realizzato 32 sconfitte, non proprio da esserne felici ed orgogliosi dal punto di vista tecnico.
Giocatori se ne sono visti tanti, in questi anni. Una squadra ideale?
Diante Garrett, Jerome Dyson, Dallas Moore come guardie.
Lamar Patterson, Sasha Vujacich tra le guardie – ali
Deron Washington, Dorington Hobson, Jamil Wilson (di quando gioca bene) e Stefano Mancinelli tra le ali.
Deejay White e Mam Jaiteh come pivot.
Discutiamo pure sugli altri da inserire, ma, in ogni modo, a Torino abbiamo visto tanti bei giocatori e simpatiche presenze quali Trevor Mbakwe (sfortunato come Chris Wright per gli infortuni), Ndudi Ebi per simpatia, Valerio Mazzola e Valerio Amoroso, storici ognuno a modo proprio, Poeta che come giocatore ha messo l’anima, e non ultimi anche pivot della nazionale in declino e astri nascenti al momento fermi per motivi di salute, quali David Okeke a cui auguriamo di poter riprendere a giocare. In ogni caso a Torino si è visto tanto, nel bene e nel male sportivo, perché è di questo che si parla e si dovrebbe parlare. Perché se si volesse entrare in ambito di conduzione aziendale il discorso cambierebbe, ma non è nelle corde dei tifosi. I tifosi dovrebbero ricordare. Ricordare, come un bambino, che a scuotere troppo il giocattolo va a finire che alla fine si rompe, e non sempre c’è qualcuno che ce lo ricompra. A Torino abbiamo avuto un bellissimo giocattolo. Nomi di chi è stato bravo o cattivo non ha senso farne quando si viaggia a simpatie o antipatie. L’unica cosa certa è che il giocattolo si è rotto. A tutti coloro che avessero la possibilità di regalarcene un altro facciamo un appello. Noi tifosi, quelli che piangono, non quelli che urlano, siamo molto tristi. Siamo disposti a tutto pur di tifare di nuovo da quegli spalti, anche a cambiare nuovamente colori da seguire. Da gialloblù della cintura torinese a gialloblù di parco Ruffini a rossi a pois verdi di qualsiasi altra zona della città o di nuova composizione. Il tifoso di basket a Torino ora sembra orfano. Ha bisogno di un qualcosa che lo renda felice, anche un piccolo regalo. Purché non perda la memoria, eventualmente tra qualche anno, di chi o coloro che magari costruiranno questo nuovo giocattolo.
Avanti Torino, noi siamo qua.
Paolo Michieletto