redazione il torinese

Dall’arte rinasce la cultura politica di opposizione

Il titolo della mostra PolisGraphics è una dichiarazione di intenti: si vogliono infatti documentare alcuni lavori realizzati a partire dagli inizi del XXI secolo da ventisette grafici, artisti, artieri, illustratori, architetti, designer italiani di varie generazioni sul tema della polis intesa nell’ accezione ampia del termine: città, comunità, democrazia, autonomia, e come radice etimologica del termine politica. Politique d’abord e Art without Boundaries quindi, citando l’intestazione del seminale libro di Gerard Woods, Philip Thompson e John Williams (Thames and Hudson, 1972).

PolisGraphics però non è un’esposizione nostalgica di situazioni storiche precedenti di art engagé, e un po’ dépassé. È un florilegio più spregiudicato, irriverente e attuale, che vuole contraddire il luogo comune per cui oggi latiterebbe l’opposizione, soprattutto giovanile. Le installazioni e gli artefatti esposti, quasi tutti autoprodotti, sono espressioni di un pensiero eccentrico, davvero “laterale”. A esempio la coppia, formatasi per l’occasione, composta da Mauro Bubbico e Mario Cresci, invita a considerare “la tradizione come rivoluzione”, in una lettura diversa, persino “avanguardista” della cultura popolare, e del Sud come terra eletta per un nuovo tipo di progettazione, anche esistenziale. Claudio Calia invece celebra il Nord come terreno di coltura di nuove forme di contestazione, pratica e teorica, illustrando a fumetti le lotte contro la TAV, le ultime riflessioni di un “buon maestro” come Toni Negri e tracciando, a livello nazionale, una mappa dei centri sociali presentata da Zerocalcare. Accuse alla mercificazione dell’arte e del design sono avanzate da Ugo La Pietra che rende omaggio all’ Ezra Pound di Contro l’Usura e, in più “comiche” modalità, da Undesign. Tommaso Tozzi, tra i promotori delle culture cyberpunk in Italia, difensore dei diritti digitali, creatore di centri sociali virtuali, propone un quadro sinottico di suoi lavori riuniti sotto il titolo emblematico Hacker Art. Un trio formatosi per l’occasione, composto da Marco Calabrese, Alessandro Scali, Mauro Gottardo illustra prove di passaggio dal digitale all’analogico e al “pensiero manuale”, attraverso un apparecchio steampunk come il Giphoscope creato e fabbricato dai primi due e gli stupefacenti disegni a penna a sfera di Gottardo: per loro la polis è quella sovrappopolata e degradata, così come si è configurata dagli anni ’60, ed è destinata a essere occupata da nuove comunità di mosche, piccioni e topi. E ancora Mary Tremonte, attivista lesbica discepola della studiosa femminista Silvia Federici, turba e delizia con le sue risografie e serigrafie per Queer Scouts; Franco Ferrero ironizza su certo immaginario maschile e Andrea Vecera denuncia vere violenze sulle donne. Quattro autori rialzano bandiere: in quella rossa di Leandro Agostini della falce e del martello restano solo i manici, e l’inno diventa Avanti pop; nella stampa lenticolare di Jorrit Tornquist la vista del nostro stellone è turbata da un’ambigua percezione di emblemi rosso-neri; negli stendardi di Nicolò Tomaini e Andrea Mariscotti i simboli dei “nuovi regimi” social del web interferiscono con quelli totalitari di un tempo, del comunismo e del nazismo. Una simile direzione di ricerca è imboccata anche da Massimiliano Zoggia con un assemblage “omografico”. La FIAT poi, in una esposizione di questa natura allestita a Torino, non poteva mancare: così Mario Benvenuto celebra la vecchia cosiddetta Officina Stella Rossa nella quale erano concentrati i “sovversivi”, mentre i Diversi Associati ridisegnano la pianta, e indicano una futura e insieme antica destinazione a parco di Mirafiori. Di altri artieri si affiggeranno manifesti per partiti d’invenzione e polemici verso le politiche urbane e culturali correnti con i loro slogan, a partire dal non identificato “Banksy di Torino” che tra gli altri ha preso di mira la Sindaca Appendino con Pugn e mes, d’après Armando Testa; Sergio Cascavilla con Né a destra né a sinistra ma con i vincitori; Guerrilla Spam con Shit art fair, dedicato alla fiera Artissima e a Maurizio Cattelan; ed Elio Varuna con Per il ritorno delle barriere estetiche. Ecco, il rischio è forse, rinviando al Giorgio Bárberi Squarotti di Poesia e ideologia borghese (Liguori 1976), di confondere l’ingiustizia economica e sociale con l’insufficienza estetica e progettuale del mondo. Ma per i curatori della mostra, e per molti invitati più “disciplinati” principiando dalla giovane talentuosa Silvia Virgillo, dal rigoroso, architetturale artista e designer in bianconero Marcello Morandini e dal policromo, sofisticato “artiste décorateur” Alessandro Moreschini, si può teoricamente sostenere, in un ludo verbale maccheronico, che estetica etica est. La mostra PolisGraphics è stata concepita e organizzata nel contesto del programma culturale collaterale ai Torino Graphic Days, di Torino Design of the City, settimana di incontri, esposizioni e workshop dedicati al design e all’assemblea della World Design Organisation (WDO)™.

Artieri di tutto il mondo unitevi!

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Scheda di Mostra

PolisGraphics. Nuove arti applicate “impegnate”

Curatela: Enzo Biffi Gentili con Michele Bortolami, Tommaso Delmastro

e Lorenza Bessone per il Seminario Superiore di Arti Applicate/MIAAO

della Congregazione dell’Oratorio di Torino

con un apporto critico di Carlo Branzaglia

Sede: Galleria Sottana del MIAAO Museo Internazionale delle Arti Applicate Oggi

via Maria Vittoria 5. 10123 Torino Italia

Periodo di svolgimento: dal mercoledì 11 al martedì 31 ottobre 2017

Inaugurazione: mercoledì 11 ottobre ore 18. Finissage: martedì 31 ottobre, Halloween.

Giorni di apertura: dal martedì alla domenica, lunedì chiuso. Ore 15-20

INGRESSO LIBERO

Info: T +39 (0)11 561 11 61(ore 9-13) M miaao.museo@gmail.com S https://miaao.jimdo.com/

Proiettile nella busta indirizzata al pm

C’era un un proiettile da fucile, calibro 7.62, nella busta sequestrata dalla polizia in uno degli uffici di smistamento delle Poste, a Torino. La missiva era per Andrea Padalino, pm della Procura, titolare di numerose indagini sulle attività di anarchici e autonomi e sui No Tav. Nel plico non sono stati trovati biglietti e per ora non sono giunte rivendicazioni. Padalino ha già ricevuto minacce, come  lo scorso dicembre, dopo le notifiche delle misure restrittive a un gruppo di anarchici che impedirono uno sfratto in via Baltea.

 

(foto: il Torinese)

Riprende a Torino la stagione delle mostre d’autore

Mirò da oggi, 4 ottobre,è protagonista a Torino con la mostra di Palazzo Chiablese “ Mirò! Sogno e colore” e domani, 5 ottobre, alla Galleria Salomon con le sue litografie originali. La Galleria di via Torquato Tasso porta all’attenzione del pubblico un’altra produzione artistica del maestro catalano, proponendo, fino al 24 dicembre, una selezione di sue litografie originali : una quarantina circa, tutte realizzate nel periodo compreso tra gli Anni Cinquanta e gli Anni Ottanta, gli anni di Maiorca, gli stessi rappresentati nella mostra di Palazzo Chiablese attraverso le sue tele e sculture. Vi si ritrova infatti lo stesso linguaggio espressivo, vivace, colorato, surreale, visionario. I soggetti delle litografie sono soli, lune, stelle, occhi, figure femminili, uccelli. Figure stilizzate che però nascondono, come spiegano alla Galleria, “ dietro un’apparente semplicità e leggerezza, un’essenza più complessa, espressione di riflessioni profonde e costantemente in ricerca della dimensione surreale”. A questo proposito ci sovviene la frase di André Breton : “ Mirò è “ il più surreale di noi tutti”. E il rapporto con i suoi contemporanei è testimoniato ad esempio dall’influenza che esercitò su di lui Gaudì. Ma non solo l’arte contemporanea lo affascinò : basti pensare alla passione per la grandiosità delle manifestazioni artistiche delle culture preistoriche; per la pittura rupestre; per l’arte pre-colombiana; per gli affreschi romanici della Catalogna… I decenni conclusivi della sua attività rivelano collegamenti con la pittura astratta americana e il potere su di lui esercitato dall’estetica e dalla filosofia orientale ( nel 1966 è in Giappone, a Tokyo e a Kyoto) . Gli ultimi anni ( 1956-1981) sono gli anni della revisione e del rinnovamento, in cui intensifica il grado di espressività, approdando a nuove forme di scrittura , attraverso l’utilizzo della ceramica, del disegno, della realizzazione di arazzi, dell’illustrazione di libri. E’ in questa fase – quella rappresentata nella sezione della mostra di Palazzo Chiablese intitolata “ Metamorfosi plastica” che si rivela un Mirò ribelle e anticonformista, un Mirò sperimentatore e innovatore al di là degli schemi.  I visitatori della mostra potranno anche addentrarsi nel suo atelier, ricostruito scenograficamente con gli oggetti originali in una parte degli spazi di Palazzo Chiablese, introdotti dallo stesso artista, che rivive in un pannello sagomato. Proprio quell’atelier che rappresentò uno spazio tutto suo, dove lavorare protetto dal silenzio e dalla pace che solo la natura poteva offrirgli nel periodo dei suoi ultimi anni trascorsi nella sua amata Maiorca.

Mauro Reverberi

(foto di Elena Patria, in alto  con la direttrice del Polo Museale del Piemonte, Dalia Radeglia)

Salone del Libro: “Continuare il successo dell’anno scorso”

Assemblea Soci Fondazione: “Allo studio le forme migliori per l’edizione 2018”

 

I Soci e i componenti del Consiglio d’Amministrazione della Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura si sono riuniti oggi, mercoledì 4 ottobre 2017, a Torino presso la Sala Giunta della Regione Piemonte. Hanno discusso la situazione economico-finanziaria della Fondazione al fine di salvaguardare e valorizzare le finalità e gli obiettivi editoriali e culturali del Salone Internazionale del Libro di Torino e le ricadute economiche e sociali che questo ha sul territorio. L’importanza di garantire la discontinuità con il passato porta i Soci a valutare la scelta di distinguere le attività culturali ed editoriali da quelle gestionali. Per garantire la migliore coerenza tra le due, si è deciso di istituire una cabina di regia di cui faranno parte anche gli editori Amici del Salone. La cabina di regia studierà le forme migliori e più efficaci per dar vita a un’edizione 2018 del Salone che continui il successo di quella precedente; a questo fine potrà avvalersi anche delle competenze del Circolo dei lettori e della Fondazione per la cultura. L’iter definito sarà valutato e sottoposto all’Assemblea dei Soci in seguito al lavoro effettuato in tavoli tecnici che saranno avviati sin da subito. Erano presenti, per i Soci, il Presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino, la Sindaca della Città di Torino Chiara Appendino, il rappresentante di Intesa Sanpaolo Michele Coppola, l’Assessora alla Cultura della Regione Piemonte Antonella Parigi; il Presidente della FondazioneMassimo Bray in collegamento Skype da Roma; il Vice-Presidente Mario Montalcini; i Consiglieri d’Amministrazione Luciano Conterno e Piero Gastaldo; il Segretario GeneraleGiuseppe Ferrari.

Chiamparino replica alla sindaca: “In questi 30 anni la trasformazione della città”

Il presidente della Giunta regionale, Sergio Chiamparino, replica alla sindaca Chiara Appendino, secondo la quale i conti “sballati” del Comune dipendono dalla gestione degli ultimi decenni (nel corso dei quali lo stesso Chiamparino è stato per due volte sindaco di Torino): “I  trent’anni richiamati dalla sindaca, in cui si sarebbero generato squilibri  finanziari strutturali, sono i trent’anni anni che hanno visto la trasformazione della città che conosciamo, e i cui effetti vorremmo continuare a vedere e a sviluppare, con le necessarie innovazioni. Dal piano regolatore Gregotti-Cagnardi, approvato ancora dalle giunte di pentapartito, alle progettazioni realizzate dalla giunta Castellani e alle realizzazioni delle giunte a guida mia e poi di Fassino”.  
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Prosegue Chiamparino: “In questo periodo, fra l’altro, si sono realizzate le seguenti cose: la prima e attuale unica linea di metropolitana funzionante a Torino; il Passante Ferroviario e la relativa copertura; il raddoppio del Politecnico; la riqualificazione del Quadrilatero romano e di larga parte dei mercati rionali della città; nuovi parcheggi, come Piazza Vittorio e Piazza San Carlo che hanno consentito la pedonalizzazione del centro storico con i benefici che tutti possono constatare e di cui tutti possono usufruire; abbiamo avviato il recupero delle OGR; abbiamo riaperto musei che erano chiusi da tempo immemore, come Palazzo Madama; contribuito alla trasformazione di musei come il Museo Egizio e il Museo del Cinema; abbiamo aperto musei nuovi come il MAO; abbiamo realizzato il termovalorizzatore, senza il quale Torino forse avrebbe conosciuto qualche turbolenza dal punto di vista della gestione dei rifiuti”.
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Ironizza infine il presidente: “In più si è realizzato un evento, le Olimpiadi, che forse ha dato un certo contributo alla proiezione internazionale e alla crescita del turismo della nostra città.  Oltretutto è probabile che senza questo massiccio impegno di risorse pubbliche sarebbero stati ben più pesanti gli effetti della crisi industriale che abbiamo subito, e da cui non siamo ancora completamente usciti.  Quindi, come ho sempre avuto modo di dire alle opposizioni di allora, chiedo anche alla sindaca di oggi e all’attuale maggioranza che governa la città, a quali di queste opere si sarebbe dovuto rinunziare per non generare “squilibri strutturali”.

Conti comunali, Appendino vara i tagli: “Fassino ha nascosto la verità ai torinesi”

Piano di rientro da 80 milioni di euro in 4 anni per salvarsi dal pre-dissesto finanziario. La sindaca Chiara Appendino predispone azioni di taglio alla spesa corrente, dismissioni delle  aziende partecipate e degli immobili municipali. “Partiamo da un grandissimo disequilibrio strutturale – afferma la prima cittadina e la responsabilità è di 30 anni di governo. Al mio predecessore imputo di aver nascosto la verità ai torinesi e di non avere affrontato i problemi. La scelta del pre-dissesto sarebbe stata più semplice perché avrebbe scaricato dalla responsabilità di decidere dove intervenire. Abbiamo invece fatto questa scelta coraggiosa per dare avvio a una grande operazione verità”. Il piano dovrà passare al vaglio  del Consiglio comunale. Sono previsti  interventi per ridurre l’indebitamento, senza ricorrere a nuovi mutui, e per contenere la spesa corrente, con uno standard adeguato dei servizi, senza aumentare le tasse municipali  né sopprimere le agevolazioni previste. Alle accuse di Appendino replica con un post su Facebook il capogruppo Pd Stefano Lo Russo. “Insomma, Appendino fa come quei giocatori brocchi che non fanno mai gol perché a detta loro, una volta la palla è sgonfia, un’altra la porta è piccola oppure perché le scarpe fanno male.  Il giudizio sulla qualità della trasformazione della grigia Torino di 30 anni fa operato dal centrosinistra e di cui la Sindaca ha beneficiato e beneficia lo danno i torinesi e quelli che hanno visto la città trasformarsi e crescere. Il giudizio positivo sulle operazioni di risanamento dei conti operato tra il 2011 e il 2016 invece lo ha dato la Corte dei Conti. Abbiamo più o meno capito cosa non ha funzionato secondo Appendino nel passato. Non abbiano invece ancora capito dopo quasi un anno e mezzo cosa ha fatto davvero lei e soprattutto quale idea ha di città”.

 

 

Ottobre con le Torino Fashion Bloggers

Siamo tornate, più in grinta che mai, per consigliarvi anche per il mese di Ottobre, i 5 eventi più cool e imperdibili del mese 😉

 


 

 

7 Ottobre: 1 anno di Righe à Pois
Il 7 Ottobre grande festa per il primo compleanno di Righe à Pois! Il negozio di San Salvario spegnerà infatti la prima candelina. Ad attendervi la nuova capsule collection di U Never Know, il marchio creato da Diego, proprietario insieme a Carlotta del negozio in Via Principe Tommaso. Durante la serata musica dal vivo, spettacoli, un ricco buffet e… la compagnia di noi Torino Fashion Bloggers! Per l’occasione indosseremo abiti creati su misura per noi. Vi aspettiamo per festeggiare insieme, a partire dalle 17!
Dove? Via Principe Tommaso 27 bis A, Torino
Quando? 7 Ottobre dalle 17.00

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6 ottobre: Apertura HUMANA Vintage
Il 6 Ottobre aprirà il terzo HUMANA Vintage d’Italia, nel centro di Torino (via Pietro Micca angolo via dei Mercanti)  città in cui, dal 2015, è già presente in Corso Vittorio Emanuele II 41, il negozio HUMANA Second Hand.
HUMANA,organizzazione umanitaria, politicamente indipendente e laica, sostiene progetti di sviluppo nel Sud del mondo e azioni sociali e di sensibilizzazione in Italia. Un negozio vintage, con un ampio numero di abiti e accessori anni ’60, ’70, ’80, ’90, per uomo e donna selezionati con cura, perchè fare del bene con lo shopping si può.
Ogni settimana saranno più di 500 i nuovi arrivi, un paradiso per chi desidera un look inimitabile.

Dove? via Pietro Micca angolo via dei Mercanti
Quando? 6 Ottobre a partire dalle 10 del mattino

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7 Ottobre – 8 Ottobre: Merenda Reale
Cioccolato, dolci, biscotti e cioccolatini tipici Piemontesi. La Merenda Reale sarà disponibile nelle varianti ‘700 e ‘800. Potrete degustare le leccorniedel ‘700  al Caffè Madama, al Caffè di Palazzo Reale, alla Caffetteria del Castello di Rivoli e alla Caffetteria degli Argenti alla Reggia di Venaria, quelle dell’800 alla Gelateria Pepino, alla Torrefazione Moderna (chiuso la domenica), al Caffè San Carlo e al Caffè Elena
Dove? Torino
Quando? 7 ottobre 2017 – 8 ottobre 2017 dalle 10:00 alle 18:00

 

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8 Ottobre: San Salvario Emporium
Ritorna il San Salvario Emporium e piazza Madama Cristina si prepara ad ospitare 100 maker provenienti da tutta Italia. Stilisti, artigiani, designer, illustratori ed editori indipendenti, tutti insieme appassionatamente per la prima domenica di Ottobre.
E tra stand ed espositori torna anche Zida, che trasformerà la piazza in tanti piccoli angoli accoglienti e domestici.

Dove? Piazza Madama Cristina

Quando? 8 ottobre 2017 dalle 11 alle 20

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7 Ottobre – 7 Gennaio: Peter Lindberg – A different vision on fashion photography
Dal 7 Ottobre la Reggia di Venaria ospita la mostra Peter Lindberg – A different vision on fashion photography in cui saranno esposte 220 fotografie di uno dei più importanti fotografi di moda contemporanei. Negli scatti ritroverete modelle del calibro di Cindy Crawford, Naomi Campbell e Linda Evangelista.
Dove? Reggia di Venaria
Quando? Dal 7 ottobre 2017 – 7 gennaio 2018

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Gemma Contini

 

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Aghi sparati sui passanti, paura a San Donato

Una pistola sparachiodi o una spara aghi a gas: una di queste potrebbe essere l’arma impiegata da un gruppo di sconosciuti (i testimoni hanno visto più persone) che hanno ferito cinque pedoni “sparando” aghi da un’automobile. La “Stampa” rende nota quella che potrebbe essere una moda preoccupante, dopo quella di prendere a pugni i passanti senza alcun motivo. I feriti a causa di questi lunghi aghi, di circa 10 cm –  come quelli per le iniezioni –  non sono gravi, ma sono andati all’ospedale temendo che le punture fossero infette. I medici li hanno rassicurati, ma se gli aghi avessero colpito gli occhi il guaio sarebbe stato grosso. La polizia sta cercando di capire chi siano gli irresponsabili che hanno dato vita a questo folle raid automobilistico nella zona di san Donato.

Cairo: “La var? Ottima. Ma ci ha tolto 4 punti”

“La Var è una buonissima innovazione, ci credo fortemente, ma siamo all’inizio e il Toro è una delle vittime della messa a punto.  Ci ha colpiti tre volte, togliendoci in pratica 4 punti. Il gol di Bologna era buono se l’arbitro non avesse fischiato, e prima c’era un rigore su Belotti e la Var non funzionava. Quindi domenica il gol del Verona in fuorigioco con un piede di Kean oltre la linea…” Il presidente del Torino, Urbano Cairo,  ai microfoni di Radio 24 difende la tecnologia, ma con un po’ di perplessità per come è stata utilizzata  nei confronti della sua squadra. Secondo Cairo, infatti, la Var ha penalizzato i Granata.

MDP, Valter Ottria: “no alla liberalizzazione totale degli orari di apertura dei negozi”

Il capogruppo di Art. 1: “diamo ai Comuni il potere di decidere”

 

Con un emendamento al DDL 253 (cosiddetto Omnibus) in discussione in Consiglio Regionale in questi giorni, il capogruppo di Art. Uno MDP chiede alla Regione di non recepire quella parte della legge Monti sulle liberalizzazioni degli orari di apertura dei negozi. “Chiunque faccia un giro nei centri cittadini piemontesi, non può fare a meno di notare il numero incredibile di locali destinati al commercio, completamenti sfitti e  abbandonati. Questo è un problema per diversi ordini di motivi tra cui, da un lato il degrado e il senso di abbandono che una città restituisce a chi la abita, con l’aumento tra l’altro della percezione di insicurezza” – dichiara Ottria.

 

“L’orario esteso dei centri commerciali ha dato un grosso contribuito alla chiusura dei piccoli negozi; una persona sola, come pure una famiglia, non può competere con i lunghi orari di apertura della grande distribuzione o con le loro settimane lunghe – prosegue – sapendo che si tratta di una posizione politica più che normativa e “senza chiedere di tornare indietro di 30 anni, rivendico un po’ di equilibrio!”

 

“Credo sia evidente a tutti che questo emendamento non rappresenta un mero affare tecnico ma tocca alcuni dei punti a fondamento di una politica progressista: l’attenzione ai piccoli capitali, ai piccoli lavoratori indipendenti, e quello dei dipendenti di grandi catene o della grande distribuzione.

In generale, il tema qui è lo squilibrio davvero molto marcato tra posizioni di forza imparagonabili: compito della politica è – come sempre – trovare il giusto equilibrio tra di esse” – chiosa il capogruppo Ottria in attesa del voto in aula nelle prossime sedute.