L'isola del libro

Rubrica settimanale  dedicata alle novità in libreria
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Heddi Goodrich “Perduti nei quartieri spagnoli” –Scrittori Giunti- euro 19,00
 
L’autrice è di lingua inglese ma ha riscritto in italiano, e in modo splendido, questo suo primo romanzo, diventato un caso letterario. Heddi Goodrich è nata a Washington nel 1971, arrivata a Napoli nel 1987 per uno scambio culturale ci è rimasta (a parte brevi periodi) fino al 1998. Si è laureata in Lingue e letterature straniere all’Istituto Universitario Orientale ed oggi vive in Nuova Zelanda, ad Auckland, con il marito e i 2 figli di 10 e 6 anni. Una bella giramondo che ha fatto sua la lingua italiana…di più… padroneggia pure il dialetto napoletano . Il libro, quasi un diario postumo degli anni giovanili, non è esattamente autobiografico, ma la biografia della scrittrice qualcosa spiega. Anche lei, come la protagonista Eddi,   ha fatto parte della schiera degli studenti fuori sede ed è planata nella città partenopea dove ha vissuto per un decennio. Eddi abita nei Quartieri Spagnoli, un dedalo di vicoli tra il suggestivo e il delabré, dove le case antiche sono affittabili a buon prezzo e l’umanità è varia quanto colorita. Poi c’è la storia d’amore con Pietro, studente di geologia, che ha alle spalle una famiglia contadina dell’Irpinia ben ancorata alle radici e alla sua terra. Due mondi, quelli di Eddi e Pietro, che guardano in direzioni diverse. Lei cittadina del mondo, lui attaccato alle sue origini anche se sognatore e velleitario. E spicca prepotente e chiarificatore il ritratto della madre di lui, Lidia. E’ lei l’antagonista di Eddi, (che si ostina a chiamare Edda). Contadina solo in apparenza dimessa e fragile, chiusa nei suoi silenzi, inospitale e fredda. In realtà è una gran lavoratrice e risparmiatrice che per tutta la vita è stata la vigile custode dell’ordine familiare. Ed è lei la catena che terrà legato Pietro. A Napoli i due giovani si amano e sognano di volare in un futuro più alto; ma è nell’atavico entroterra che tutto si schianta.
 
 
Enrico Pandiani “Ragione da vendere” – Rizzoli- euro 18,00
 
Tornano le avventure del commissario Mordenti e della sua squadra di flic chiamata “Les italiens”, nate dalla creatività dello scrittore torinese Enrico Pandiani, che esordì nel 2009 con la prima puntata della serie poliziesca. Da allora i lettori attendono il seguito delle rocambolesche vicende della brigata criminale parigina del Commissario Mordenti: una squadra di poliziotti che di fatto è una famiglia. Uno dei punti di forza dei suoi romanzi è l’umanità dei personaggi. Il commissario Mordenti è un antieroe con un debole per le donne che lo porta a fare sciocchezze….come non affezionarsi a lui? In “Ragione da vendere” ricompare a sorpresa anche l’investigatrice Zara Bosdaves, protagonista di un precedente libro di Pandiani, che aveva voluto creare anche un’intrigante protagonista femminile dei suoi noir. Era “La donna di troppo” (Rizzoli) del 2013, ambientato a Torino. Lì la poliziotta bella, alta, sottile, bionda, “tosta”, un po’sciupata dalla vita, madre separata che si era rifatta una vita, nostalgica della figlia studentessa all’estero, pur facendo un lavoro da “dura”, aveva delle fragilità. Qui la ritroviamo oltralpe alla disperata ricerca della figlia scomparsa nel nulla, invischiata più che mai nella storia che inizia un’afosa notte di agosto con un inaspettato spettacolo pirotecnico. Sottocasa di Servandoni, (uno dei flic dei “Les italiens”) scoppia una sparatoria, viene assalito un furgone a mano armata, due uomini scaricano una grossa cassa dal suo retro, mentre un terzo bandito apre la portiera del passeggero e con violenza tira fuori una donna che scalcia ed urla e la sequestra. Sul campo resta un morto, un cittadino inglese, George Stubbs, broker nel campo dell’arte e con la passione per l’antiquariato. Ed ecco, inizia la caccia per ritrovare una preziosa opera. Ci saranno incursioni nel non sempre limpido mondo dei mercanti, la comparsa di un ricettatore vietnamita e di una femme fatale pericolosa e manipolatrice. In tutto questo si avvita anche la storia d’amore tra Mordenti e la figlia del suo capo, Tristane Le Normand; perché Pandiani non dimentica mai che i suoi personaggi hanno anima e cuore e come noi…una vita non sempre facile.
 
 
Vera Giaconi “Persone care” – SUR – euro 15,00
 
10 racconti che sondano sentimenti complessi come amore, amicizia, rapporti familiari e dissapori vari. Sono racchiusi nel libro della scrittrice uruguaiana Vera Giaconi, nata a Montevideo nel 1974, che ha trascorso la sua giovane vita a Buenos Aires in Argentina. Da circa 13 anni lavora come editor e redattrice freelance per svariate case editrici e riviste. Insegna anche scrittura creativa e il   suo primo libro è stato “Carne viva” pubblicato nel 2011. Ora, con “Persone care”, sua seconda opera, è stata finalista al prestigioso Premio Internacional de Narrativa Breve Ribera del Duero.
Nello spazio compreso tra Montevideo, Punta del Este, Buenos Aires e Mar del Plata, ambienta i suoi 10 racconti e spalanca finestre sul vissuto quotidiano di tanti personaggi diversi tra loro, scandagliando la ferocia e la fragilità che a volte sono il cardine di relazioni ed affetti. Nelle pagine troviamo tanti capitoli di vita. Dall’uomo che nell’Argentina dei desaparecidos cerca di proteggere la nipotina, alla giovane donna che -pur amando sua sorella- gongola quando le cose le vanno male. Dall’ansia di un figlio che deve fare i conti con la vecchiaia della madre e non sa bene dove collocarla, alla morte della più giovane di tre sorelle che scatena ricordi e qualche sgarbo del passato. Insomma un microcosmo di persone con le loro lacune, gli affetti non sempre lineari, le debolezze e i punti di forza che corrispondono semplicemente alla vita. E ci porta ad interrogarci, a farci ammettere che anche noi, magari solo per qualche istante, possiamo aver odiato la madre, essere stati gelosi di un fratello o una sorella, esserci trovati disarmati di fronte al declino di un anziano… o che almeno una volta abbiamo amato qualcuno che ci ha umiliato e ferito a morte. Sentimenti comuni che appartengono all’esistenza, a qualunque latitudine del globo, e la Giaconi sa narrarli benissimo.

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