Sanzioni per dieci milioni di euro sono state contestate dalla guardia di finanza agli amministratori di due società, una con sede a Settimo e l’altra a Castel Goffredo, nel Mantovano, nell’ambito dell’inchiesta che nei mesi scorsi ha portato al sequestro di 2 milioni e mezzo di capi di biancheria intima importati dalla Cina ma con marchio Made in Italy. Oltre alle sanzioni pecuniarie, gli amministratori delle due società rischiano ora la confisca del profitto, la revoca delle licenze e il divieto di contrattare con l’amministrazione pubblica.
Recenti:
Un nuovo spazio per l’abitare solidale nascerà nel quartiere di San Donato a Torino e sarà
Nello scontro con una Fiat Panda è morto un motociclista di 50 anni sulla Strada provinciale
Il progetto per portare la bici nei quartieri popolari Il progetto “Pedali Sociali” della Città
E’ intitolata a Maria Teresa Lavazza la nuova area giochi di piazza Polonia, di fronte all’ospedale
Ieri al Lingotto di Torino sono scesi in piazza i cercatori di tartufo per protestare contro la