Parlare di file questa volta ha una connotazione positiva, vedere tante persone in coda per visitare un museo o un sito archeologico diventa un belvedere se pensiamo al rinato interesse per l’arte da parte degli italiani, ad un rinnovato amore in un’era in cui la tecnologia si è appropriata nelle nostre vite, spesso con prepotenza. Gli Italiani stanno rivalutando il loro patrimonio, le loro ricchezze artistiche e dedicano a queste ultime più tempo, molto più tempo. Non è una deduzione o una mera considerazione, sono i dati del Ministero dei Beni Culturali, la riorganizzazione, le domeniche gratuite infatti hanno dato i loro frutti e nel 2017 ci sono stati 50 milioni di visite con un trend del +15,5%. Respirare la cultura, conoscere e ammirare i nostri beni, quelli che ci invidiano in tutto il mondo, sta diventando una attività usuale, uscire di casa per immergersi nella storia, quella storia che ha fatto del nostro paese il luogo della cultura per eccellenza, è di nuovo una consuetudine a cui tanti, grandi e bambini, giovani e meno giovani stanno riservando il loro tempo libero. La tecnologia in questo caso dà il suo buon contributo perché online è possibile trovare musei, mostre, sapere delle giornate di promozione, prenotarsi e perfino pagare, i nostri cellulari, i tablet e i computer sono di supporto nella conoscenza di queste opportunità e nella diffusione di notizie relative agli eventi, quindi al successo delle iniziative. Una cosa non esclude l’altra quindi, modernità e passato sono compatibili e possono dare risultati straordinari, sapere però che gli italiani hanno speso il loro tempo libero persi nella bellezza e nel divino dell’arte mettendo da parte, almeno per un po’, i loro dispositivi ci fa tirare un sospiro di sollievo, e ci dà la speranza che un certo di tipo di cultura fatta di opere meravigliose, scultura, architettura, musica e tutta quella conoscenza che in alcuni momenti abbiamo percepito come superata, retrò, datata stia tornando al centro delle nostre vite Torino è una delle protagoniste di questa tendenza, il Museo Egizio, la Reggia di Venaria e i Musei Reali sono tra i luoghi più visitati della nostra penisola, la visita in musei come il Mao o la Gam a ferragosto costava solo 1 euro e i numeri sono stati da record. Felici di questo risultato e speranzosi che possa migliorare ancora ci auguriamo che i media dedichino sempre più spazio alla pubblicizzazione degli eventi dedicati alla cultura e che attraverso iniziative come le giornate a costo zero l’arte sia più accessibile a tutti.
Maria La Barbera
(foto: il Torinese)
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