L’agire ed il fare politico di questi ultimi anni di Piero Fassino , sconfitto seccamente da una modesta e sconosciuta Chiara Appendino , mi ha fatto venire alla mente il comportamento che ebbe Giuliano Ferrara. Dopo avere abbandonato il Partito Comunista Italiano del quale era capogruppo in Consiglio comunale a Torino ed il cui segretario provinciale era Piero Fassino, divenne un acritico ed integralista cantore del “craxismo” come tutti gli “spretati”. Per giustificare le proprie scelte , allo stesso modo fece poi con Berlusconi ed in maniera più moderata con Renzi, arrivò a sostenere l’insostenibile . Alla domanda di un giornalista che gli chiedeva quanto era d’accordo con quello che diceva Bettino Craxi, allora Presidente del Consiglio, rispose che lo era al cento per cento. Alla stessa domanda , allora, Craxi rispose che a causa del ruolo a volte gli toccava fare e dire cose che non sempre condivideva. Il commento dell’osservatore fu : Ferrara è più Craxi di Craxi. Recentemente un ex parlamentare che fu collega di Fassino mi raccontò , avendo lui dubbi sulla nascita del Partito Democratico, che alla sua richiesta di rassicurazioni riguardo all’Unione con gli ex democristiani, gli rispose : tranquillo comanderemo sempre noi. Per certi versi la risposta si potrebbe ascrivere alle sue famose ” profezie” ma invece è utile per capire la metamorfosi ed i comportamenti recenti , i suoi interventi pubblici e nelle sedi di Partito. Il sostenere i grandi risultati delle riforme renziane, come la finta eliminazione delle provincie , salvo poi ammetterne in privato il fallimento della stessa. L’ultima missione, impossibile, a cui si è prestato per ingraziarsi il “Principe” , quella di convincere gli alleati di destra , Alfano , e di sinistra , Bersani , Speranza e Pisapia a sostenere in qualche modo alle prossime elezioni il Partito Democratico. A parte il risultato , fallimentare, viene spontaneo affermare : Fassino è più renziano di Renzi.
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