la Paura del Futuro. Questo sentimento lo proviamo, bene o male, tutti perché ciò che non conosciamo, il più delle volte, ci spaventa
di Antonio DE CAROLIS
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Quando si arriva a questo punto dell’anno, le affermazioni che più comunemente ci capita di sentire sono: “Il 2016 è volato via e non me ne sono neanche accorto” oppure “Meno male che il 2016 è finito perché è stato un anno molto difficile” o ancora “Questo è stato un anno molto importante per me, spero continui così“.Ovviamente non sono che alcuni esempi, ma queste e altre forme similari tendono a esprimere un unico concetto ancestrale: la Paura del Futuro. Questo sentimento lo proviamo, bene o male, tutti perché ciò che non conosciamo, il più delle volte, ci spaventa. Esempi tangibili possono essere l’attesa di un esame per il quale, pur essendo preparati, non sappiamo come sarà impostato, oppure il pensiero di incontrare qualcuno che può o deve, esprimere una valutazione su di noi…Dovessimo presentare il concetto con un’immagine e una relativa didascalia, probabilmente sarebbe quella di due dita incrociate completate da un pensiero augurale del tipo “Speriamo vada tutto bene“, proprio per superare lo stato di disagio.
L’arrivo del Natale, invece, è sempre “fantastico”. Sin da bambini, infatti, aspettavamo questo momento ricco di calore, amore e bontà verso gli altri. Personalmente, nella mia infanzia vivevo il giorno dell’Anniversario della “Nascita del Bambino Gesù” con una grande gioia e speranza nel cuore. Rappresentava per me il simbolo del bene al quale tutti s’inchinavano e dal quale tutti, grandi e piccini, erano stimolati ad aprirsi agli altri con bontà, per ricevere il meritato dono che Babbo Natale, in qualità di “postino del mondo dei Buoni”, alla guida di una meravigliosa slitta volante trainata da renne parlanti, ci recapitava a casa. Una sorta di e-commerce ante litteram, dove qualcuno comprava un oggetto e te lo faceva recapitare a casa passando attraverso il camino, in fascia oraria 23.30 – 03.30 . Ricordo una volta di avere lasciato, con forte disappunto di mio padre, la porta di casa aperta; quando mi chiese perché lo avevo fatto mi giustificai dicendo che non era colpa mia se non avevamo un camino…
La preoccupazione però, era sempre forte fino al giorno di Natale perché non sapevo ancora come “Il grande Valutatore” avesse valutato la mia prestazione di bambino al parametro ” Obbedienza e Disciplina”. Era qualcosa di molto simile a un MBO aziendale (Management by objectives) perché mi avrebbe premiato con un bel dono in caso di raggiungimento dell’obiettivo qualitativo o, viceversa, punito con un pezzo di carbone, nero come la pece, consegnatomi dalla Befana che, probabilmente per il ruolo che ricopriva, non consideravo simpatica e neppure, con tutta la sincerità di un bambino, “una bella signora”. Questa visione fantastica è ancor oggi valida per molti bambini, ma cosa è rimasto per noi adulti? Crediamo di poter dire: Quello che il marketing utilizza per farci rivivere quella bellissima esperienza. Film al cinema e in televisione ambientati in posti fantastici con distese di neve e elfi sorridenti, abeti avvolti da migliaia di luci, luminarie artistiche nelle nostre città, vetrine colorate e scintillanti, musiche e cori di Natale per le vie cittadine, concerti di Natale organizzati da aziende, privati, istituzioni e associazioni, radio con stazioni dedicate alle musiche natalizie e molto altro ancora… Nonostante le brutte notizie che, attraverso quotidiani e telegiornali, ci arrivano ogni giorno, ovunque ci siano persone durante il periodo natalizio si respira aria di Festa e di speranza, e poco importa se qualcuno dice: “Sono solo Feste commerciali che hanno l’unico scopo di farti spendere soldi”. Un saggio diceva “Se vuoi vivere bene, devi vedere il mondo con gli occhi del bambino” e siamone certi, il suo spirito è sempre vivo in noi, anche se talvolta facciamo di tutto per reprimerlo.
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Il Buon Marketing fa bene! Ci aiuta a riscoprire situazioni e sentimenti che sono sopiti in noi. Ci aiuta a rivivere situazioni belle che abbiamo già vissuto o magari solo e sempre desiderato. Lasciamoci trasportare da questo clima così “perfetto” da risultare irreale. Usiamo la nostra immaginazione e trasformiamoci in generatori di relazioni umane. Facciamo sì che il marketing faccia il suo effetto stimolandoci a fantasticare per qualche giorno e lasciandoci vivere sensazioni positive.Potremmo scoprire che, talvolta, basta davvero poco per vivere meglio.
Buon NATALE a tutti da Marketing People.
Antonio DE CAROLIS
Presidente CDVM – Club Dirigenti Vendite e Marketing
presso Unione Industriale di Torino
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