“L’imam Shahin deve essere espulso e per questo presenterò un esposto in procura sulla moschea Omar e il suo Imam Shanin, già destinatario di un provvedimento di espulsione del Viminale. Le motivazioni dell’ordinanza della Corte d’appello con cui l’imam è tornato in libertà già presentavano lacune, non avendo profili di novità, e risultando totalmente carenti circa le aderenze con la fratellanza mussulmana: ora sono totalmente superate alla luce di ulteriori elementi. L’intercettazione nell’ambito dell’inchiesta di Genova che vede coinvolto, anche se non indagato, l’imam della moschea di Via Saluzzo getta infatti ombre inquietanti che rafforzano le motivazioni dell’espulsione, da chiarire anche sul profilo penale, e danno contezza dei rapporti del soggetto apprezzabili alla luce di elementi di pericolosità per la nostra sicurezza nazionale. Il ruolo di guida della moschea e le attività da quest’ultima intrattenute sono oggetto degli elementi che sottopongo all’attenzione dell’autorità giudiziaria nell’esposto, affinché verifichi in maniera più approfondita i contatti con tutti i soggetti indagati ed in particolare con Hannoun, principale soggetto sottoposto alla misura cautelare per la rete di finanziamenti ed il sostegno ad Hamas. Ciò che è certo è che a seguito di questa inchiesta chi invocava attività di beneficienza a sostegno della liberazione di Shahin non potrà più farlo ed anzi deve delle spiegazioni: ora vogliamo i nomi di coloro che hanno effettuato i bonifici alle associazioni coinvolte nell’ambito dell’inchiesta di Genova nonché un chiarimento del ruolo della moschea guidata dal sedicente Imam Shahin nella rete di finanziamenti che partivano dall’Italia”.
Così Augusta Montaruli, vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera.
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