“All’Ill.mo Sig. Tempia” al Conservatorio Verdi

Giovedì 4 dicembre si terrà al Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino “All’Ill.mo Sig. Tempia”, per il 150⁰ anniversario della prima esecuzione moderna di alcune composizioni sacre sinfoniche trovate trascritte. L’ultimo concerto del 2025 della Stefano Tempia rappresenta un ritorno alle origini, con “All’Ill.mo Sig. Tempia”, il concerto dedicato al fondatore dell’Accademia Tempia, con la prima esecuzione moderna di alcune sue composizioni sacre sinfonich, ritrovate e trascritte dal Fondo Tempia del Conservatorio di Torino, quali la Sinfonia n.1, che mostra l’ampiezza orchestrale e la sensibilità tematica del giovane Tempia, i “Magnificat” e “Messa Breve”, che rivelano la profondità del suo linguaggio liturgico e ne dimostrano l’evoluzione umana e artistica. Partecipano l’Orchestra e il Coro dell’Accademia Stefano Tempia e il quartetto di cantanti solisti selezionati “come nuove voci Tempia”: il soprano Francesca Idini, il mezzosoprano Elisa Barbero, il tenore Bekir Serbest, il basso Andrea Goglio, il maestro concertato e direttore Luigi Cociglio.

La Sinfonia n.1 op.23 rappresenta un lavoro giovanile, ma già sorprendente per maturità e chiarezza. Composta in prima versione nel 1948, a 16 anni, e rielaborata nel 1852, mostra un giovane autore immerso nella Torino preunitaria, ma con legami internazionali testimoniato dalla dedica all’amico Clemente Castagneri, direttore d’orchestra del Teatro Italiano di Parigi. Il “Magnificat” op.49 nasce circa vent’anni dopo, tra il 1868 e il 1869, alle soglie della Fondazione dell’Accademia Corale. In questo brano il Coro è visto come strumento d’unità civile e spirituale: un Magnificat che non è soltanto preghiera, am celebrazione d’armonia fra fede e ragione, individuo e collettività. Nella “Messa Breve” op.107, scrita tra il 1870 e il 1871 su commissione della Corte del Portogallo, la scrittura di Tempia raggiunge la piena maturità: sobria, equilibrata, intensamente lirica ma anche magnificenza, quando occorre. La forma “breve” non indica povertà, ma concentrazione, la musica di un autore che ha compreso come la semplicità possa essere il volto più alto della devozione.

Riscoprire Stefano Tempia oggi non rappresenta un atto di gratitudine verso un  altro che, con rigore e dolcezza, ha insegnato a generazioni di musicisti che la musica si serve con umiltà e si vive insieme.

Info: giovedi 4 dicembre, ore 21, Conservatoriodi Musica Giuseppe Verdi, Piazza Bodoni – “All’Ill.mo Sig. Tempia” – 150 anni di arte e tradizione musicale a Torino

Orchestra e Coro dell’Accademia Stefano Tempia – biglietti: intero 15 euro – ridotto 10 euro

www.stefanotempia.it

Mara Martellotta

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