IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni

Un’immensa bandiera palestinese ha aperto il corteo torinese del Pride di ieri. Ciascuno sfila come ritiene e con chi vuole, in assoluta libertà. Il diritto di sfilare pacificamente è un diritto costituzionale intangibile. E’ certo però che quella bandiera cozza in modo vistoso con Angelo Pezzana, fondatore del Fuori e anima dell’Associazione Italia- Israele. Pezzana è il teorico vivente dell’orgoglio omosessuale manifestato in tempi in cui dichiararsi gay era difficilissimo. Sanno quelli del Pride che la Palestina è stata alleata di Hitler e soprattutto sanno come vengono trattati i gay nella striscia di Gaza? Il primo Pride della storia fu promosso in Israele. E’ stato scritto che c’è “gente che si comporta alla stregua delle mucche che si recano da McDonald ‘s per uno spuntino” . Un’osservazione non priva di fondamento. Sono il primo a capire il dramma che vivono i civili palestinesi, ma non posso dimenticare che Hamas è un’organizzazione terroristica sanguinaria. Sul “Foglio”, giornale che non ho mai amato, è stato dimostrato che Torino è storicamente la capitale dell’antisemitismo e del fanatismo politico. Bobbio definì l’antisemitismo una forma di nazismo, una affermazione che anche il signor Rossi avrebbe potuto formulare senza difficoltà. Oggi quella frase di Bobbio non è così scontata. Che tristezza.
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