Sindacati Rai: “Centro produzione di Torino in stato di difficoltà e abbandono”

“Ancora una volta ci troviamo a denunciare lo stato di difficoltà e abbandono in cui versa la Rai di Torino e la forte preoccupazione per la sorte degli insediamenti produttivi e direzionali nel nostro capoluogo”. Lo hanno ribadito le organizzazioni sindacali nel corso dell’audizione in seconda e sesta Commissione congiunte del Consiglio regionale (a presiedere Mauro Fava) per un approfondimento sugli insediamenti piemontesi.

Per Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil siamo davanti ad un evidente disinvestimento produttivo nella città di Torino, dove sono impiegati circa mille dipendenti, secondo polo a livello nazionale.

Jacopo Ricca vicesegretario della Stampa Subalpina ha espresso la soddisfazione di vedere unità da parte di tutti i sindacati.

Nello specifico, per Alberto Revel (Slc Cigil) è necessaria una pressione forte sul Governo per il rilancio, ha poi sottolineato anche il ruolo culturale della Rai. Stefano Pappaletto (Fistel Cisl) e Federica Balestri (Uilcom Uil) si sono soffermati sul patrimonio immobiliare e sulla logistica. Marco Procopio (Usigrai e Comitato di redazione del Tgr Piemonte) ha invece puntualizzato la carenza di organico, spiegando che allo stato attuale sono impegnati 41 giornalisti e per il momento non sono contemplati concorsi pubblici per nuove assunzioni.

“Nonostante l’interesse dimostrato dalle istituzioni, nulla è cambiato, e chiediamo che il tavolo permanente di confronto promesso dalla Regione Piemonte sia attivato. Chiediamo anche che il Comune di Torino prema in maniera determinante su una dirigenza Rai che continua a relegare Torino ai margini del proprio progetto produttivo e industriale”, hanno sottolineato le sigle sindacali.

A tale tema, estremamente preoccupante e importante per Torino e il Piemonte, si affiancano i recenti temi nazionali: “Dall’assenza di un contratto adeguato, all’incertezza delle risorse e dei proventi del canone, da un piano industriale solo prospettato dove sembra che il pezzo forte sia ancora la vendita di ulteriori quote di Rai Way, a una gestione organizzativa che deprime le professionalità”.

Le organizzazioni sindacali infine hanno auspicato una riforma della governance che sottragga la Rai dal controllo partitico e in grado di garantire un rinnovato ruolo di fornitore del servizio pubblico.

Per delucidazioni sono intervenuti nell’ordine: Paola Antonetto (presidente della sesta), Nadia Conticelli (Pd), Monica Canalis (in qualità di vicepresidente della terza, che si occupa di lavoro), Emanuela Verzella (Pd), Sarah Disabato (M5s), Laura Pompeo (Pd), Alice Ravinale (Avs).

Uffico stampa CrP

 

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