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Ecco perché Torino da anni cresce poco. E’ ora di una svolta

Caro Direttore,

Torino stava ancora “godendo” della splendida settimana delle ATP finals ma tutto strozzato bruscamente perché i dati di Unioncamere ci dicono, come riporta stamane il Corriere della sera, “profondo rosso in Piemonte”, la crisi dell’industria trascina l’economia in recessione. Così l’industria in crisi vale di più di turismo, eventi, attività culturali messi insieme.
Io ho studiato di sera ma sono stato il primo a dirlo nel 2009 quando ero Sottosegretario di Stato ai trasporti alla Bresso e Chiamparino mi mandano a stendere. Così Torino è il Piemonte hanno continuato a crescere meno della media nazionale e la metà della Città che sta male , secondo la frase di Mons. Nosiglia, oggi sta peggio.  Da quindici anni dico che solo turismo, cultura e eventi non bastano a tenere Torino e il Piemonte ai livelli del passato . Ecco perché nel 2018 non ci pensai troppo a organizzare quella grande Piazza Castello SITAV per salvare l’opera più importante per il futuro dei nostri figli e nipoti.
A questa situazione si è aggiunta la vendita della Fiat, con  le decisioni di Tavares che hanno tartassato l’indotto torinese e due anni fa la decisione europea (votata dal PD e appoggiata da Lorusso) che puntando tutto sull’auto elettrica ha di fatto bloccato o rallentato le vendite delle auto tradizionali.
Gli amministratori del PD non si erano accorti che nella ultima Legge di Bilancio di Draghi non vi era una lira per il settore auto così hanno snobbato lo stanziamento del fondo Giorgetti, nato da una mia proposta fatta propria dall’on. Molinari, e oggi due anni e mezzo dopo capiscono che quei soldi  sono importanti.
Caro Direttore purtroppo la gente che va a votare non ha capito che come è meglio scegliere il medico che capisce prima la malattia, così e’ meglio votare il politico che capisce prima e che non se ne sta con le mani in mano per cui tre anni fa Torino ha rivotato il PD.
L’ho fatta lunga perché occorre riflettere bene sui dati usciti ieri da Unioncamere e correggere la strategia come fa il medico bravo quando corregge la terapia.
Occorre assolutamente difendere il settore auto e indotto, occorre accelerare i lavori della TAV e della Linea 2 della Metro e affrontare il tema della tangenziale sia per quanto riguarda la quarta corsia che per quanto riguarda il collegamento del Chierese alla bretella tra la Autostrada per Piacenza e la Tangenziale di Torino oltre ad accelerare l’investimento al Ponte Preti prima che accada una nuova tragedia tipo Ponte Morandi.
Ecco perché con l’on. Giorgio Merlo abbiamo pensato agli STATI GENERALI della Economia o a un Consiglio regionale aperto in cui i torinesi di buona volontà dicano cosa occorre fare di più per rilanciare economia e lavoro nella Città in cui Cavour e i suoi amici illuminati costruirono l’Unita d’Italia ma diedero il via alla costruzione delle ferrovie e del primo Traforo alpino al mondo e costruirono il canale Cavour oltre a far nascere l’industria ferroviaria che sarà strategica anche per il futuro .
Torinesi e piemontesi che  quando persero la Capitale si tirarono su le maniche e investirono i propri capitali nel far nascere l’industria italiana , costruendo la Autostrada per Milano, quella per Savona e i trafori autostradali.
Mino GIACHINO 
(grafica: Corriere della Sera)
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