Argentina, opportunità per le imprese del Piemonte

Riceviamo da una nostra lettrice e pubblichiamo

La mattina di lunedì 11 novembre il Circolo dei Lettori di Torino ha ospitato un business forum sulle relazioni tra Argentina e la regione Piemonte dal nome “Argentina: nuove opportunità per le imprese del Piemonte”.

Questo incontro ha avuto come obbiettivo quello di stimolare nuove opportunità nell’ambito imprenditoriale tra le aziende piemontesi e quelle argentine, in particolar modo nella provincia di Córdoba.

L’incontro si è aperto con la presentazione di Davide Gandolfi, dirigente del settore delle relazioni internazionali e cooperazione presso la regione Piemonte. Fin da subito è stato evidenziato quanto la provincia di Córdoba sia stata il fulcro dell’immigrazione piemontese (basti pensare alla città di San Francisco de Córdoba, dove ben il 90% della popolazione ha origine piemontese).

Questa provincia può essere denominata come provincia dal cuore piemontese, dove la storia della regione italiana è ben radicata e portata avanti tramite le tradizioni più classiche, come la bagna cauda, o attraverso l’istituzione di associazioni come la FAMA (Federazione delle Associazioni Piemontesi di Argentina).

Per proseguire e rafforzare il legame tra i due paesi vengono promosse dall’ Associazione Piemonte iniziative come quella di questo lunedì, in questo caso però resa ancora più importante dalla partecipazione diretta di un’intera delegazione istituzionale e imprenditoriale di Córdoba, i cui componenti sono intervenuti nel corso dell’intera mattinata.

A prendere per primo la parola è stato Pedro della Rosa, ministro della produzione, scienze e tecnologia di Córdoba, che ha definito il rapporto tra Italia e la provincia di Córdoba paragonandolo a qualcosa dalle “cadenas irrompibles”, ossia dalle catene indistruttibili, per sottolineare quanto sia stringente, ed elencando i vari prodotti che la provincia di Córdoba produce e che la contraddistingue nettamente come uno dei poli produttivi più importanti della Nazione. Settori in crescita sono quello agricolo, con la produzione di soia, maní, arachidi; per poi passare al settore dell’allevamento, con ingente produzione di carne bovina, fino all’ambito universitario, in netta crescita negli ultimi anni grazie a vari investimenti rivolti ad accrescere la cosiddetta “economia della conoscenza”.

La parola è poi passata a Guido Bolatto, segretario generale della camera di commercio di Torino, che ha ribadito la similarità tra i due paesi e ha ricordati i progetti comuni su cui poter investire e lavorare, in particolar modo concentrandosi sul settore aerospaziale e quello agricolo.

In un primo momento sono stati analizzati entrambi i settori focalizzandosi sulle aziende piemontesi grazie agli interventi rispettivamente di Stefano Nigro (direttore generale del Cei Piemonte) e di Erika Manis (Division Manager della Divisione Sviluppo strategico/areospace del Cei Piemonte). Quest’ultima ha presentato il settore piemontese aerospaziale, realtà in continua crescita che oggi giorno raccoglie circa 450 PMI, e quello agricolo, che produce un fatturato di 45 milioni annui e presenta un totale di 2500 dipendenti.

La realtà aziendale della provincia di Córdoba è stata introdotta invece dal segretario delle relazioni internazionali, Carlos Massei, ed Edoardo Fracanzani, presidente della camera di commercio italiana a Córdoba. Massei ha introdotto un concetto rilevante nell’amministrazione della provincia che la porta ad essere sempre efficiente e produttiva, ossia la partecipazione nell’attività del settore tanto della parte pubblica quanto di quella privata, per aggiungere infine anche quella accademica. Questa compartecipazione di tre diverse realtà comporta, secondo i delegati intervenuti al forum, un netto incentivo all’economia e alla produzione cordobese, che la induce a soddisfare così le richieste della maggioranza della popolazione.

In ambito agricolo la provincia di Córdoba conta infatti a oggi circa 39 milioni di ettari coltivati e 230.000 produttori. In grande espansione è anche il settore delle macchine agricole e quello aerospaziale, con l’ingente attività della CONAE (commissione nazionale delle attività spaziali), la cui stazione Teofilo Tabanera, situata a Córdoba, controlla e raccoglie dati di vari satelliti.

La presentazione più dettagliata delle varie aziende argentine è toccata ad altri tre delegati: Fernando Sibilla, presidente della FADEA (fabbrica argentina di aerei) , Santiago Sara, dirigente commerciale de INMEBA (impresa metallurgica dedicata al disegno e alla fabbricazione di celle robotiche e dispositivi di assemblaggio per varie industrie metalmeccaniche e automotrici) e Claudio Cozzi, presidente di NORTID (impresa che si occupa della vendita di driver, registratori e stampanti fiscali) che ,rispettivamente in ordine, hanno portato una panoramica delle varie imprese, mostrando i lori progetti e il loro interesse nell’aprirsi a nuove idee e collaborazioni estere.

La conferenza si è conclusa con un inquadramento sul rapporto tra i due paesi nella settore sanitario, con l’intervento di Juan Cras, presidente dell’ospedale italiano di Córdoba, seguito dall’intervento di Marcelo Quaglia, presidente dell’AFAPIECO (Associazione Famiglia Piemontese di Córdoba) e che si occupa di promuovere eventi volti al mantenimento di tradizioni piemontesi nella provincia.

Da ultimo si è portata una testimonianza diretta e concreta della creazione di un business italiano in Argentina, tramite l’esperienza di Cristiano Ferrero, amministratore delegato di G.E.I (Gruppo Essenziero Italiano) e presidente di Aromitalia. Ferrero ebbe l’iniziativa di espandere questa piccola realtà della produzione di gelato artigianale italiano in Argentina a partire dagli anni Ottanta, andando poi a divenire una delle filiali più importanti.

Questo piccolo esempio è servito a sancire l’effettiva possibilità della creazione di legami imprenditoriali italo-argentini, mostrando quanto questo rapporto di vicinanza sia concreto e proficuo e auspicando così a un rafforzamento di queste “catene indistruttibili” nel tempo a venire.

Rachele Donnini

 

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