Al Forte di Bard Gino Cecchettin presenta il libro dedicato alla figlia

“Cara Giulia …”, ennesima vittima di femminicidio

Domenica 18 agosto, ore 21

Il viso dolce, sorridente e spensierato, ancora piacevolmente “segnato” dai tratti freschi e genuini dell’adolescenza; il berretto un po’ “a sghimbescio”, larga breccia a capelli scuri lasciati liberi d’incorniciarle il bel viso. Negli occhi la voglia, tanta voglia di vita, la generosità ben chiara di un’anima semplice e buona, affacciata a un mondo in cui riversare mille speranze e mille sogni. Tanti sogni. E’ questa l’immagine di Giulia Cecchettin, cristallizzata nel tempo dalle cronache (di quelle in cui non vorremmo mai più imbatterci) arrivata a noi, ai nostri occhi e ai nostri cuori per restarci a vita. Ed è questa anche l’immagine di copertina del libro a lei amorevolmente dedicato da papà Gino per ricordare l’unicità di quella figlia e il dolore (mai trasformato in odio e impenetrabile rancore) lasciato in eredità dalla scomparsa della piccola grande Giulia, vittima nel novembre scorso dell’amore “malato” del suo ex fidanzato, Filippo Turetta. Dal titolo “Cara Giulia. Quello che ho imparato da mia figlia” (ed. Rizzoli), il libro (realizzato insieme allo scrittore padovano Marco Franzoso) sarà presentato domenica 18 agosto (ore 21) dallo stesso Gino Cecchettin, nell’ambito della rassegna “Incontri” – in collaborazione con la “Libreria Mondadori” di Ivrea – al valdostano “Forte di Bard”, nel corso di una serata guidata dal libraio Davide Gamba e dalla giornalista Cristina Mastrandrea.

“Con questo appuntamento il ‘Forte’ – sottolineano gli organizzatori – intende presentare, nell’ambito delle proprie iniziative culturali, una riflessione su una vera e propria piaga sociale nel tentativo di contribuire a costruire una società libera dalla violenza sulle donne, compiendo un passo verso quella necessaria rivoluzione culturale che può produrre un cambiamento reale”.

Giulia aveva solo 22 anni, era una studentessa di “Ingegneria Biomedica” dell’Università di Padova, prossima alla laurea, con discussione della tesi già fissata per il 16 novembre 2023. Sennonché, due giorni dopo, il 18 novembre, un sabato mattina poco prima di mezzogiorno, il suo corpo privo di vita (colpito da numerose coltellate alla testa e al collo) viene ritrovato dalla squadra cinofila della “Protezione Civile” del Friuli Venezia-Giulia in un anfratto roccioso nei pressi del lago di Barcis, nel Pordenonese. Di lei non si avevano più notizie dall’11 novembre. Da una settimana esatta, quando Giulia insieme all’ex fidanzato Filippo (oggi in carcere a Verona), si era recata in un “Centro Commerciale” di Marghera per acquistare un paio di scarpe in vista dell’ormai imminente cerimonia di laurea. L’ultima uscita con quel ragazzo che diceva di amarla e il cui amore era diventato ossessione. Ossessione senza limiti. Ossessione omicida. Orfana da soli pochi mesi della mamma Monica, Giulia lasciava in un oceano di disperazione papà Gino, la sorella Elena ed il fratello Davide e il suo caso, l’efferatezza del suo omicidio, turbò a tal punto le coscienze da diventare simbolo “in assoluto” del femminicidio, trasformando la manifestazione del 25 novembre contro la violenza sulle donne (contro i “figli sani del patriarcato e della cultura dello stupro”, come gridò ad alta voce la sorella Elena) in un’assordante “onda di rumore”.

Il libro, presentato a Bard, è parte di un progetto più ampio a sostegno delle vittime di violenza di genere (compresa la realizzazione in corso di una specifica “Fondazione” in memoria di Giulia) e contiene le parole di un padre che ha scelto di non restare in silenzio. Un appello potente alle famiglie, alle scuole e alle Istituzioni. Dal giorno dei funerali della figlia, Gino Cecchettin ha scelto di condividere il proprio dolore cercando di affrontarlo e renderlo costruttivo perché possa essere di aiuto alle giovani e ai giovani del nostro Paese. In questo libro, attraverso la storia di Giulia, si interroga sulle radici profonde della “cultura patriarcale” della nostra società.

“Giulia era una portatrice di valore aggiunto – ebbe occasione di dire papà Gino, presentando il libro nel maggio scorso al ‘Salone del Libro’ di Torino – ed io mi sono ispirato a lei per tutto quello che è venuto dopo. Lei negava la violenza sotto qualsiasi forma … Ho vissuto il suo valore per 22 anni e penso che gli italiani in una sola settimana abbiano capito chi sia stata e chi sia Giulia”.

L’ingresso all’incontro è gratuito.

Per info: tel. 0125/833811 – prenotazioni@fortedibard.it

Gianni Milani

Nelle foto di Laura Panno: Cover libro e Gino Cecchettin

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