Da mercoledì 12 giugno una mostra fotografica sulla Banca del Sangue e Immunoematologia della Città della Salute di Torino, presso il COES dell’ospedale Molinette. Si tratta di un vero e proprio percorso della donazione del sangue immortalato in una trentina di scatti. Una mostra organizzata per far vedere cosa succede nei numerosi passaggi “dietro le quinte” per poter trasfondere un paziente. Sono foto che nella maggior parte dei casi non contengono volti, ma sono le mani che compaiono come testimoni di quanto donato e del lavoro svolto. Si parte dalla donazione passando per i test, la produzione dell’emicomponente e la sua trasfusione ad un paziente. Le mani sono anonime come i donatori e chi lavora per la trasfusione. Particolarmente significativa la foto nella quale due mani reggono una donazione come se fosse un bambino. Una mostra per sensibilizzare alla donazione di sangue e plasma. In Piemonte nel 2023 la popolazione registrata di donatori di sangue è di circa 120.000 donatori. Nel 2023 i nuovi donatori sono stati 18.000 ed i donatori periodici (intendendo quelli che avevano donato almeno una volta negli ultimi 5 anni) sono stati 52.000. Al Centro di Produzione e Validazione Emocomponenti della Città della Salute di Torino arrivano le donazioni raccolte dai SIMT (servizi trasfusionali) dell’area torinese e dalle Unità di Raccolta dell’AVIS e della FIDAS e dai donatori associati a queste ed altre organizzazioni. Nel 2023 in Piemonte sono state raccolte quasi 240.000 donazioni, dalle quali sono stati prodotti più di 450.000 emocomponenti. Nel CPVE (Centro produzione e validazione emocomponenti) della Banca del Sangue (diretta dal dottor Marco Lorenzi) sono stati prodotti 255.000 emocomponenti in parte usati per la produzione di farmaci salvavita (ad esempio Immunoglobuline) ed in parte utilizzati principalmente dai SIMT della provincia di Torino (Città della Salute, Città di Torino, Ivrea, Pinerolo, San Luigi di Orbassano) e da cliniche ed ospedali collegati. Gli emocomponenti vanno a pazienti oncoematologici, per interventi chirurgici, traumi, pazienti con anemie croniche come ad esempio i talassemici, per i trapianti di organo. C’è un paziente che ha trasfuso nella sua vita quasi 2000 unità. E un paziente per cui in un giorno, quest’anno, sono state distribuite in poche ore 160 unità. Ma i donatori stanno diventando anziani (il 70% dei donatori piemontesi ha più di 36 anni), c’è bisogno di giovani donatori. E non solo di globuli rossi, ma anche di plasma. Tante persone sono coinvolte in questa filiera anche se non si conosceranno mai. Tutto parte da un donatore ed una donazione che passa di mano in mano fino ad una persona che ne ha bisogno.
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