Una telefonata al Case Manager salva la vita del paziente

L’uomo aveva chiamato la “linea dedicata” lamentando una serie di dolori: l’infermiere Stefano Gianolio, Case Manager della Chirurgia Generale e Oncologica, si è reso conto del pericolo ed ha avviato il percorso che ha permesso al paziente di essere sottoposto in urgenza e con successo a Coronarografia
Una telefonata ricevuta sulla linea dedicata ai pazienti “Help line” ha consentito al “Case Manager” della Chirurgia Generale e Oncologica dell’Ospedale Mauriziano di Torino di individuare una situazione di pericolo e di salvare la vita ad un paziente. È accaduto poche settimane fa, quando l’infermiere Stefano Gianolio, Case Manager della Chirurgia Generale e Oncologica (diretta dal professor Alessandro Ferrero), ha risposto alla chiamata di un paziente di 66 anni, reduce da colecistectomia. Dopo qualche giorno dal rientro a casa, il paziente, a seguito di un episodio di dolore addominale e toracico con nausea, ritenendo che potesse essere collegato con il recente intervento, ha utilizzato la help line.
«Mi ha riferito di aver avuto una serie di dolori, non collegabili all’intervento chirurgico eseguito pochi giorni prima – spiega Gianolio -. Mi ha detto di essere stato “piegato in due” da un dolore che interessava addome e torace e si irradiava anche alla mandibola». Abbastanza per far sospettare all’infermiere una problematica cardiaca e per suggerire, dopo consultazione con l’équipe medica, a chi stava all’altro capo del telefono di recarsi in Pronto soccorso per approfondire il disturbo accusato qualche ora prima. Sospetto prontamente confermato dalla visita cardiologica e dal riscontro di stenosi coronarica critica, che ha portato il paziente ad essere sottoposto in urgenza e con successo a coronarografia, presso la Cardiologia dell’ospedale Mauriziano (diretta dal dottor Giuseppe Musumeci).
«Appare evidente che senza il modello personalizzato di presa in carico previsto dal Case Management e senza quella fatidica telefonata, i sintomi avrebbero potuto essere sottovalutati con conseguenze che avrebbero potuto mettere a grave rischio la vita del paziente», osserva Alessio Rizzo, infermiere del Dipsa (Direzione delle Professioni Sanitarie) dell’ospedale Mauriziano. «Oltre alla linea telefonica dedicata – aggiunge –, a fare la differenza è stata la risposta, fornita da un professionista altamente e specificatamente formato e con una profonda conoscenza e relazione di cura e fiducia del paziente».
Il modello di Case Management della Chirurgia Generale e Oncologica dell’ospedale Mauriziano è un modello di presa in cura personalizzato e prevede la presa in carico continuativa del paziente complesso che va incontro a chirurgia addominale maggiore. Una nuova figura sanitaria. Se ne occupa un infermiere con formazione avanzata che segue il percorso clinico – assistenziale in tutte le sue fasi: da quella pre-operatoria, che ricopre i giorni compresi tra la diagnosi ed il ricovero, fino a quella di ricovero ed a quella successiva alle dimissioni dall’ospedale, gestita attraverso un monitoraggio a distanza, organizzato in base alle specifiche esigenze della persona assistita ed alle evidenze scientifiche. A tutto ciò provvede un infermiere dedicato, il cosiddetto Case Manager, che fornisce supporto continuativo e personalizzato lungo tutto il percorso di diagnosi e cura.
«Nel nostro ospedale – precisa Graziella Costamagna (Direttrice del Dipsa del Mauriziano) –, oltre che in Chirurgia Generale e Oncologica, la figura del Case Manager è oggi attiva in Cardiologia, in Ortopedia e nel Pronto soccorso. A breve lo sarà anche in Oncoematologia». Il modello sperimentato con successo al Mauriziano è stato recentemente inserito all’interno del Database delle “buone pratiche” nazionali di Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali che ha inserito l’ospedale sul podio nazionale nel suo prestigioso “Report 2023”. Ha tra i suoi elementi caratteristici anche la presenza di una “Help line” dedicata, ossia una linea telefonica a disposizione dei pazienti, alla quale essi possono rivolgersi in caso di dubbi o problemi legati alla propria condizione clinica, trovando risposte dirette.
«Questo episodio, probabilmente più eclatante di altri, è solo uno dei tanti esempi di quanto la personalizzazione delle cure infermieristiche e la presenza costante di personale dedicato di riferimento, siano elementi che, inseriti in una realtà virtuosa come la Chirurgia Generale e Oncologica del Mauriziano, possono aumentare la qualità delle cure rivolte ai pazienti», confermano Alessio Rizzo e Stefano Gianolio. Quest’ultimo conclude: «Seguo circa 500 pazienti l’anno e con ciascuno di loro cerco di instaurare un rapporto di fiducia profondo e duraturo. Quella telefonata ha permesso di completare il circolo virtuoso che sta alla base di questo modello organizzativo».
Leggi qui le ultime notizie: IL TORINESE

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Articolo Precedente

Inseguimento da film in centro: tampona vettura, devasta dehors, dà calci alla polizia

Articolo Successivo

Un anno dopo. Ricordando Mihajlovich, campione di umanità

Recenti:

IL METEO E' OFFERTO DA

Auto Crocetta