E vi è chi guarda con sempre maggiore attenzione a modelli quali il Controllo del Vicinato come sistemi di desistenza passiva e di collaborazione con le forze dell’ordine. In quest’ottica si è recentemente costituito un gruppo spontaneo a Riva di Pinerolo
Si fa sentire anche nella zona del Pinerolese il problema della microcriminalità, con reati come furti nelle abitazioni o le truffe agli anziani, che diminuiscono il senso di sicurezza dei cittadini. Per questo c’è sempre maggiore attenzione a tali tematiche e la consapevolezza che il problema è di tutti e non solo di chi ha eventualmente subito un reato. E vi è chi guarda con sempre maggiore attenzione a modelli quali il Controllo del Vicinato come sistemi di desistenza passiva e di collaborazione con le forze dell’ordine. In quest’ottica si è recentemente costituito un gruppo spontaneo a Riva di Pinerolo che guarda con attenzione alle modalità organizzative ed alle finalità del Controllo di Vicinato.
Per questo nei giorni scorsi si è svolto un incontro al Centro Sociale di via Stazione con il refente regionale dell’Associazione Controllo del Vicinato, Massimo Iaretti nel corso del quale sono state approfondite le tematiche relative a questo sistema che, meglio conosciuto come “Neighbourhood watch” nasce negli anni Sessanta – Settanta, nei Paesi anglo – sassoni, Gran Bretagna, Stati Uniti, ma anche Canada, Australia, Nuova Zelanda e in Italia inizia ad avere una diffusione a partire dal 2008 in Lombardia. “L’importatore” ed ideatore in Italia è Gianfrancesco Caccia di Caronno Pertusella (Varese) che ha via via diffuso, con altri volontari, le tecniche sino alla creazione di una associazione, che si chiama appunto Controllo di Vicinato, che ha tra i suoi coordinatori, oltre allo stesso Caccia, anche Leonardo Campanale di Rodano (Milano). Il Controllo di Vicinato, che nulla ha a che vedere con il fenomeno delle “Ronde Padane” o pattugliamenti di cittadini sul territorio o la videosorveglianza (che è una scelta dell’amministrazione comunale d’intesa con le forze dell’ordine), è un progetto che tende a fare crescere, da un lato, la solidarietà tra i cittadini e a crescere una forma di osservazione “passiva” del territorio e delle persone che vi transitano. Il tutto, ovviamente, deve avvenire in stretta collaborazione – elemento imprescindibile – con le forze dell’ordine.
Primo comune ad adottarlo in Piemonte è stato nel 2013 Casorzo in Provincia di Asti, mentre nella Città Metropolitana di Torino, grazie all’impegno del consigliere Ferdinando Raffero, è San Mauro Torinese, che lo ha approvato in consiglio comunale a marzo e ha dato il via al primo gruppo di controllo del vicinato che ha avuto anche una parte significativa nell’evitare la spaccata in una parafarmacia da parte dei soliti ignoti. La serata di Riva di Pinerolo, introdotta dal Graziano Tecco, coordinatore del gruppo che si sta strutturando, ha visto una buona presenza di persone della frazione, con numerose domande e contributi da parte dei presenti il tutto per oltre due ore di discussione.
(Foto: il Torinese)
PG Minazzi
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