12.300.000 EURO A TASSO ZERO PER LE IMPRESE DEL COMMERCIO
Dal 25 ottobre è aperto il bando del Fondo Unico Competitività Sezione Commercio che assegna da 25.000 euro fino a 1.500.000 a tasso zero per il rinnovamento di micro, piccole e medie imprese: l’avviso sulla piattaforma di Finpiemonte resterà attivo fino ad esaurimento delle risorse
Torna il Fondo Unico Competitività – Sezione Commercio, lo strumento finanziario della Regione Piemonte che periodicamente mette a disposizione fondi pubblici a rotazione per finanziare progetti di rinnovamento delle imprese che potranno ottenere finanziamenti da 25.000 euro (micro e piccole imprese) o 250.0000 euro (medie imprese). La quota massima delle risorse regionali erogabile è differenziata in base alla tipologia di impresa: 500.000 euro per le micro, 1.000.000 per le piccole e 1.500.000 per le medie imprese.
La quota di finanziamento pubblico fino al 70% dell’investimento è a tasso zero e il restante 30% dei fondi prestati dagli istituti bancari convenzionati con Finpiemonte attraverso il sistema degli intermediari cofinanziatori è a tasso di mercato. A questa misura si aggiungono poi una serie di quote variabili a fondo perduto concesse in percentuale rispetto al finanziamento regionale ottenuto: 10% per le microimprese, 8% per le piccole imprese, 4% per le medie.
«Con la riattivazione del Fondo Unico della Competitività immettiamo risorse importanti nei portafogli delle imprese colpite dalle impennate del costo del denaro – ha sottolineato l’assessore al Commercio, Vittoria Poggio – I soggetti più piccoli, in questo momento, soffrono del divario con i grandi gruppi che hanno un accesso al credito facilitato. Grazie a questa misura una parte dei prestiti è a costo zero, un’altra avrà costi di mercato mentre l’ultima sarà a fondo perduto, un segnale di attenzione nei confronti di un segmento economico importante per la nostra regione».
Le imprese potranno farsi finanziare diversi progetti, tra i quali il rinnovo di macchinari e impianti di servizio, attrezzature hardware e software, arredi, opere edili, acquisto o costruzione di immobili, avviamento commerciale, scorte, certificazioni e servizi, ma anche l’acquisito di automezzi per il trasporto di cose e alimentati a combustibili tradizionali o a combustibili alternativi. Una misura quasi omnicomprensiva che per il 2023 è di 10.970.000 euro per la parte di finanziamenti agevolati e di 1.330.000 euro destinati all’erogazione del contributo a fondo perduto per un totale di 12.300.000 euro.
I progetti potranno essere presentati telematicamente, previo ottenimento della delibera positiva di uno tra gli intermediari cofinanziatori, su piattaforma:
FinDomhttps://servizi.regione.piemonte.it/catalogo/bandi-piemonte-finanziamenti-domande a partire dalle ore 10 del 25 ottobre 2023 e fino a eventuale comunicazione di chiusura dello sportello da parte di Finpiemonte.
Dal 2020, in pieno periodo pandemico, il fondo ha contribuito a sostenere 94 imprese commerciali, di cui 88 micro e piccole imprese, con un intervento regionale di 15.293.475 euro sulla linea del finanziamento agevolato e 1.029.094 sotto forma di contributo a fondo perduto.
Tra questi progetti, due interventi nella provincia di Cuneo hanno riguardato la ristrutturazione nell’ambito della ristorazione e del commercio all’ingrosso, con esempi di innovazione tecnologica, nonché l’inserimento di un e-commerce. Nella provincia di Torino, uno ha riguardato la riqualificazione di una sede storica nel centro della città e altri due casi l’ammodernamento delle attrezzature e il rinnovo degli arredi delle proprie sedi.
Il commento di Mario Alparone, Direttore Generale di Finpiemonte, soggetto gestore della Misura «Il contesto economico, incerto e rapidamente mutevole ha bruscamente fermato la dinamica dei prestiti bancari alle PMI in Italia e innalzato il costo del credito, destinato a salire ancora e ad accrescere il peso degli oneri finanziari, pesando sul flusso di nuovi investimenti e peggiorando quindi la situazione finanziaria generale delle imprese. La riapertura dello sportello di questa Misura, dedicata a micro, piccole e medie imprese commerciali, che già nel 2020, in concomitanza con la pandemia Covid aveva riscosso un’ampia adesione, ci permette di rispondere ai bisogni delle imprese espresse anche tramite il nostro sportello informativo, che manifestano la necessità di poter accedere più agevolmente al credito, per sostenere nuovi investimenti, sviluppare e consolidare la propria attività».
Il commento di Maria Luisa Coppa, presidente di Ascom Confcommercio: «Oggi osserviamo un crescente interesse da parte delle imprese del terziario per strumenti finanziari semplificati volti a investire nell’ammodernamento delle attività e nella digitalizzazione degli acquisti e dei processi. Il Fondo Unico per il Commercio risponde bene a questa richiesta, soprattutto perché mette i fondi direttamente a disposizione delle imprese, semplificando le procedure di finanziamento più tradizionali. Inoltre, riteniamo particolarmente utile la quota di risorse completamente a fondo perduto, con una specifica attenzione rivolta alle microimprese. Questo rappresenta un segnale di grande sostegno alle realtà economiche più fragili, soprattutto in questo periodo storico contrassegnato da una diminuzione dei consumi e da un significativo aumento dei tassi di interesse bancari».
Il commento di Giancarlo Banchieri, presidente di Confesercenti: «Confesercenti ha accolto con soddisfazione il rilancio del fondo unico per il commercio. Si tratta di una misura ben strutturata che costituisce senza dubbio un’opportunità per le piccole imprese del nostro settore. Imprese che devono fronteggiare due ordini di problemi: da una parte l’inflazione che aggrava una crisi dei consumi in atto da tempo; d’altra l’incremento dei tassi, che rende sempre più proibitivo l’accesso al credito, aggravando peraltro difficoltà che su questo piano le piccole imprese hanno sempre dovuto affrontare. Dunque, ben venga un provvedimento calibrato su esigenze specifiche del mondo del commercio, troppo spesso trascurato e che, invece, ha un ruolo fondamentale nell’economia del territorio».
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