“ I sindaci e gli operatori turistici e della ristorazione piemontesi hanno ragione: non ci possono essere regole e restrizioni per l’escursionismo differenti tra Liguria e Piemonte.
La giusta attività di controllo e contenimento della diffusione della peste suina non può seguire i confini amministrativi, ma devono esserci comportamenti omogenei e coerenti nell’area infetta.
Siamo stati tra i primi a chiedere la nomina di un commissario straordinario proprio per coordinare i molteplici enti coinvolti ed evitare decisioni divergenti.
Occorre dare una risposta rapida alla richiesta di poter avere anche in Piemonte le deroghe previste per analoghi territori confinanti della regione Liguria.
La battaglia per eradicare la peste suina sarà inevitabilmente lunga e non si può partire con il piede sbagliato con decisioni che rischiano solo di esacerbare gli animi e non di creare un clima di collaborazione per raggiungere l’obiettivo comune di superare al più presto l’emergenza.
Anche sulla questione della riduzione della popolazione dei cinghiali nell’area infetta, alimentare da parte di qualcuno a scopo di propaganda politica strumentale una «guerra di religione» tra ambientalisti e cacciatori non serve a niente e soprattutto rischia di ritardare l’inizio degli abbattimenti come previsto dal decreto approvato in via definitiva dal Parlamento”.
Lo scrive in una nota il capogruppo di Liberi e Uguali alla Camera, Federico Fornaro.
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