Omegna, la città più importante del lago d’Orta, andrà al voto tra qualche mese.
Nel frattempo la realtà che diede i natali a Gianni Rodari sta vivendo una fase difficile. Ha perso ruolo e funzioni nello scenario provinciale per responsabilità di un’amministrazione povera di idee e di progettualità, dilaniata da divisioni e rotture. Unica nota apprezzabile sono le scelte e le iniziative legate alla cultura, grazie all’impegno personale e alla capacità di chi in giunta ha questa delega. Per queste ragioni si avverte in molti ambienti la necessità di una scossa positiva, di una svolta e di un grande impegno per riconoscere i temi, approfondirli e affrontarli con il massimo di
decisione, competenza, esperienza e dinamismo. Le prossime elezioni saranno decisive. Omegna può e deve ritrovare la sua anima, l’identità della città che ha legato il suo nome all’industria del casalingo,
dalle pentole alle caffettiere, e al più grande scrittore per l’infanzia che l’Italia abbia mai avuto, svolgendo la funzione di capoluogo del Cusio, offrendo nuove occasioni di sviluppo e benessere a coloro che vivono in questa comunità che ha sempre saputo fare la storia. Occorre uno sforzo di immaginazione e di futuro che si spinga ad immaginare la città di domani e lavorare perché questo diventi, nel tempo, una realtà. Conosco bene la realtà omegnese per esservi vissuto per oltre trent’anni, ricoprendo cariche pubbliche e
responsabilità politiche. La larga coalizione di centrosinistra che si presenterà alle amministrative con lo slogan “Omegna riparte. Soressi sindaco” la considero un concreto, tangibile segno di novità e di
speranza. Renderà interessante e stimolante il confronto delle idee. Personalmente conosco Alberto Soressi da una vita. E’ una persona
perbene. Appassionato e competente, attento ai problemi concreti e disponibile all’ascolto. Qualità, quest’ultima, importante perché è dall’ascolto della città e dei suoi problemi che si individuano le priorità, chiedendo anche ai cittadini di offrire il loro punto di vista e fissare gli obiettivi per il futuro. Mi auguro che la generosità del suo impegno venga riconosciuta e apprezzata con il consenso che merita.
Marco Travaglini
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