Le antiche arti tra tradizione e innovazione

Accoglienza e convivialità sono le parole chiave che nell’Atelier torinese di Lorella Greco, orafa e designer di bijoux, respiri entrando.

Ad aprire la porta di un mondo magico, sospeso tra tradizione e innovazione, è il sorriso di Lorella che, insieme ad un buon caffè, fa dell’arte del ricevimento un vero e proprio rito irrinunciabile.

L’Atelier di via Vasco 2 è uno scrigno che contiene creazioni uniche, che racchiudono la sapienza di mani artigiane e il gusto per l’imperfetto: un cerchio, una linea, una geometria che, proprio perché imprecise, caratterizzano il concept dell’artista.

La passione di Lorella Greco nasce per caso: impiegata della Telecom a Torino, a quarant’anni si rende conto di avere una creatività dirompente e di non riuscire ad esprimerla con quel lavoro. Decide, così, di buttarsi a capofitto nel progetto che aveva a cuore: riuscire a creare una propria linea di gioielli.

Nel 2013 compra un bancone da orafo e comincia a studiare e produrre pezzi per la storica gioielleria sabauda  Cane, un paio di anni dopo apre un laboratorio in piazza Monastero, a Torino, fino ad arrivare all’Atelier artigianale di lavorazioni in bronzo e ottone di via Vasco, nel centro storico del capoluogo piemontese.

L’esposizione, a due passi dalla Cavallerizza reale, è allestita in un vecchio magazzino di fine Ottocento, probabilmente adibito alla sosta dei cavalli, che conserva un fascino retrò. Il pavimento originale in cementine e gli arredi, scovati nei mercatini che Lorella ama frequentare, sono un vero e proprio esempio di elegante commistione di stili che si sposa armonicamente con creazioni  raffinate ma al tempo stesso facili da indossare.

La cassettiera da tipografo che luccica come fosse nuova ospita la collezione “Antiche arti”, gioielli creati artigianalmente a telaio, proprio come si faceva un tempo. L’idea nasce nel corso di un soggiorno a Longobucco, nella sua amata Calabria, che vanta una tradizione secolare di tessitura a telaio di legno. Unire le vecchie tradizioni all’innovazione nel concetto moderno di gioiello: è questo l’obiettivo dell’artigiana torineseche, con grande passione, ha dato vita a monili davvero straordinari.

L’oro lavorato in minuscole catenelle si sposa perfettamente con la filatura di pregiato cachemire, scintillante lurex o semplice cotone, con un risultato di straordinaria eleganza e raffinatezza. La collezione comprende collane, anelli e bracciali che non possono non essere indossati uno accanto all’altro nei più originali accostamenti cromatici e tessili.

Le borse realizzate in macramè sono un altro assaggio di tradizioni del nostro passato. Pizzo antichissimo, era usato nel Medioevo principalmente per le bordure da corredo e viene lavorato con soli nodi e intrecci. Queste tecniche sono state riprese nelle borse che vanno a braccetto con i gioielli esposti in Atelier: pochi pezzi dai colori neutri e dalle fogge che sembrano senza tempo, un accessorio chic che non può certo mancare nell’armadio di ogni donna.

La gioielleria

Le prime creazioni di Lorella Greco sono state leFedone Materia”, anelli in bronzo, pensati in origine come fedi nuziali, per celebrare i 25 anni di unione con Roberto e diventate poi un vero e proprio must-have.

L’artista si ispira al concetto di “testa-cera”, ovvero l’idea nasce da un’intuizione che viene immediatamente modellata nel cosiddetto processo di “cera persa”. “Le idee migliori – spiega Lorella – nascono proprio quando sto lavorando la cera grezza. Prediligo le linee sinuose, i cerchi, le curve, ma che tutto sia assolutamente imperfetto, perché è un po’ come  con le persone: un difetto è tale se lo si rapporta a un’idea di perfezione, ma sotto un’altra luce questa mancanza può diventare una grande risorsa, una grande bellezza. Un gioiello perfetto non mi parla, un prodotto che appare non ancora finito lascia invece spazio al divenire e può essere tutto ciò che immaginiamo e che più ci affascina”.

Il rapporto umano è un lavoro…

Ciò che colpisce di più di Lorella Greco, oltre alla grande passione che guida le sue creazioni, è il rapporto con le clienti, che spesso diventano amiche, compagne di chiacchiere e di caffè. Lei è pronta a tendere un orecchio e ascoltare la storia di ogni donna che varca la soglia del piccolo cammeo di via Vasco, ognuna porta con sé una storia, un’emozione, un difetto che lei, con la pazienza di chi mette l’anima in quel che fa, sa trasformare in leggerezza, in orpello, in dono. Sì perché basta indossare un orecchino o mettere al dito uno dei suoi anelli per sentirsi una principessa, bella perché imperfetta.

In effetti il gioiello serve proprio ad attirare gli sguardi e le sue creazioni delicate e raffinate non eccedono mai, ma segnano un tocco di originalità in ognuno, un tocco speciale, che difficilmente si ritrova in un mondo così globalizzato, dove il lavoro dell’artigiano viene spesso sovrastato dalle produzioni di massa a basso costo e scarsa qualità.

“Con il lockdown legato al Covid la mia parte creativa – spiega Lorella – ha avuto un blocco. La mancanza di contatto con le persone non mi ha permesso di esprimermi, di socializzare, di condividere qualche momento di confidenza o semplicemente di confronto. Mi ha tolto la continuità. Oggi poter raccontare i miei bijoux a chi passa a trovarmi mi ricarica di energie, mi nutro soprattutto del rapporto con le clienti: la soddisfazione  di vedere una persona affascinata dalle mie creazioni è stimolante e appagante per chi fa questo mestiere. Anche per questo ho deciso di allestire un piccolo gazebo fuori dall’Atelier, per accogliere, tra un caffè e due chiacchiere, chi desidera entrare nel mio piccolo mondo”.

E tra gli ultimi e ricercati arrivi che Lorella ha deciso di ospitare nel suo spazio, si rimane affascinati dalle sete delle sciarpe dell’artigiano siciliano Eugenio Vazzano e dai secchielli in pelle di Red Whale: non resta che fare un salto a curiosare, per rifornire il guardaroba dell’estate!

Daniela Roselli

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