Confagricoltura ricorda che il 22 aprile si celebra la Giornata Mondiale della Terra. Tra gli obiettivi indicati dall’ONU per lo sviluppo sostenibile, insieme all’efficientamento delle reti di distribuzione di acqua potabile, al trattamento in modo sicuro delle acque reflue, alla raccolta differenziata di rifiuti urbani, alla protezione delle aree terrestri e marine, vi è l’incremento della produzione di energia da fonti rinnovabili.
Pur considerando l’aumento dei costi per quanto riguarda la manodopera e i trasporti che si è registrato negli ultimi mesi, le spese per la realizzazione dei parchi solari – i pannelli fotovoltaici installati a terra – sono in calo da diversi anni.
Nell’ultimo decennio si è registrato un calo dell’80% dei prezzi dei moduli FOB (Free on board) dalla Cina, su base dollaro per watt, da oltre 1 dollaro per watt del 2011 a 0,22 dollari degli ultimi mesi. Esiste perciò un rinnovato interesse da parte di numerosi operatori, anche in Piemonte, verso la produzione di energia rinnovabile mediante la realizzazione di impianti fotovoltaici a terra su suolo agricolo.
Per Confagricoltura la materia dei parchi solari, regolata anche dalla Regione Piemonte con una deliberazione della giunta regionale del 14 dicembre 2010, deve essere ridiscussa alla luce dell’evoluzione del quadro generale di riferimento.
“Attualmente nella nostra regione – chiarisce il direttore di Confagricoltura Piemonte Ercole Zuccaro – non è possibile realizzare impianti fotovoltaici a terra soltanto sui terreni che, in aree classificate agricole dai Piani Regolatori comunali, ricadano nella prima e seconda classe di capacità d’uso del suolo”.
Il presidente di Confagricoltura Piemonte Enrico Allasia ha scritto una lettera al presidente della Regione Alberto Cirio e agli assessori all’Agricoltura Marco Protopapa e all’Ambiente Andrea Marnati per sottolineare che è necessario “contemperare l’esigenza di diffusione degli impianti per la produzione di energia rinnovabile, sostenuta dalle politiche europee e nazionali, con la salvaguardia degli interessi agricoli, ambientali e paesaggistici. Per questi motivi – ha affermato Allasia – occorre promuovere un confronto per individuare le iniziative da adottare per assicurare la transizione verso un nuovo modello energetico sostenibile, nell’interesse del territorio e della società piemontese”.
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