A sei anni dalla scomparsa del grande chansonnier torinese
Sarà accesa al civico 6 di via Cuneo a Torino. Giovedì 19 dicembre, ore 18, fino al 6 gennaio 2020
“Ël 6 ëd via Coni, l’é na cà veja / che gnanca na vòlta, l’era nen bela…”: così con quella sottile vena di ironica malinconia, caratteristica pressoché costante di molti suoi brani dedicati all’anima più profonda di Torino, quella delle periferie – le banlieu parigine, le barriere sotto la Mole – il grande Gipo Farassino (Torino 1934 – 2013) descriveva quella vecchia casa al civico 6 di via Cuneo, in Borgo Aurora a pochi passi dalla sua tanto amata Barriera di Milano, dove nacque e visse buona parte della sua infanzia e della giovinezza. E proprio lì, sulla facciata di quell’edificio e in quella via compresa fra i corsi Vercelli e Giulio Cesare, per ricordare il celebre cantautore torinese (scomparso l’11 dicembre del 2013), si inaugurerà giovedì prossimo 19 dicembre, alle 18, l’installazione “Questa mia città – Luce e Musica per Gipo Farassino” che sarà poi visibile fino a lunedì 6 gennaio. Voluto dalla Circoscrizione 7, insieme alla Fondazione Caterina Farassino e al Comitato Arci Torino, il progetto è curato dal team artistico Dewrec e prevede un’installazione realizzata attraverso proiezioni sulla facciata della casa resa immortale dalla canzone, fra le più struggenti e poetiche, di Gipo “Ël 6 ëd via Coni”. La realizzazione dell’opera si deve a Vittorio Campanella, che ha tracciato a mano frasi significative delle più note canzoni di Farassino, selezionate dalla figlia Valentina. “La scelta di utilizzare un proiettore per diapositive analogico – spiega Campanella – nasce dalla volontà di dare una forma vibrante e vera alle parole di Gipo, che non vengono scritte con un font preimpostato bensì dipinte una a una sulle diapositive. Questa modalità non è, quindi, un ripiego tecnico ma un valore aggiunto che vuole dare la giusta dignità estetica ai versi delle canzoni di un importantissimo artista della nostra città”.
La festa inaugurale, in programma, come detto, giovedì 19 dicembre dalle 18 alle 20, coinvolgerà anche il cortile di via Cuneo 6, con la distribuzione di vin brulé e la possibilità di assistere al concerto in formato busker del cantautore Pietro Giay. Sarà anche aperto l’adiacente Revenge Pub, mentre la via Cuneo sarà chiusa al traffico (solo per l’inaugurazione) nel tratto compreso fra i corsi Giulio Cesare e Vercelli.Nei giorni successivi, fino al 6 gennaio, le proiezioni si potranno ammirare dalle 18 alle 6 di mattina. “Dewrec è una realtà di giovani under30, affiliata alla nostra rete – spiega Luca Bosonetto, responsabile Cultura di Arci Torino – che da tempo lavora sulle arti visive come strumento per la rigenerazione delle periferie. Durante gli allestimenti, realizzati col nostro sostegno, gli operatori sono stati accolti dai residenti con una disponibilità commovente. E’ l’immagine di una città che sa ancora vivere con curiosità ed entusiasmo i progetti di sperimentazione culturale. In questo caso, la sinergia tra le istituzioni, i cittadini e le associazioni, ha reso l’omaggio a Gipo un’operazione corale che ha coinvolto una comunità”. “Ci sembrava doveroso ricordare uno dei più importanti cantautori torinesi, che ha sempre dato lustro alle periferie della nostra città, dove pulsa lo spirito della vera Torino» spiegano ancora Luca Deri e Silvio Sabatino, presidente e Coordinatore Cultura della Circoscrizione 7. Contenta anche Valentina Farassino, figlia di Gipo e amministratore delegato della Fondazione Caterina Farassino, che ricorda le parole che suo padre ripeteva spesso: “I riconoscimenti più grandi li ho avuti dalla mia gente”. Gente amica. E “avere un amico vuol dire sentirsi qualcuno”, recitava proprio un celebre testo di Gipo, ricordato in una delle diapositive (un’ottantina in tutto) proiettate da Campanella sui muri al 6 di via Cuneo.
g. m.