IV Novembre: pari dignità per eroi e disertori?

Di Pier Franco Quaglieni
Le iniziative  rievocative per  il 4 novembre a Pino Torinese sono davvero sorprendenti. Dopo una mattinata di onori ai Caduti della Grande Guerra, alle 21 verrà proiettato il film “Non parliamo più di questa guerra”, dedicato ai disertori e agli ammutinati che , dice il manifesto, fa emergere una visione altra del primo conflitto mondiale. Noi siamo per le ricostruzioni storiche complete, non per le celebrazioni in cui c’ è spazio per la retorica e non per un ricordo storiografico adeguato, in cui emergano le riflessioni anche opposte . Le vulgate non sono mai storia, ma  semplici semplificazioni manichee . Tuttavia ci sembra incredibile che soprattutto l’Associazione Alpini accetti, nel giorno in cui si ricorda la Vittoria del 4 novembre, di patrocinare la proiezione di un film che non corrisponde affatto con le finalità dell’Ana. Nel corso di tutto il centenario della Grande Guerra si è tentato di riabilitare , se non di esaltare, i  disertori, proseguendo la strada  del libro di Emilio Lussu “Un anno sull’altipiano”, scritto durante il fascismo con il dichiarato intento di diffamare il nostro Esercito . Volevano perfino apporre una lapide in loro onore al Vittoriano, all’Altare della Patria . In pochi, ma con argomenti decisi, ci opponemmo con fermezza ad una  mistificazione storica. Certo si commisero anche degli eccessi ed a volte ci fu una giustizia sommaria.
La gestione della guerra del Generale Cadorna non fu priva di errori e di limiti vistosi. Nessuno nega le ombre. Ma abbinare insieme nella stessa giornata eroi di guerra e disertori ci sembra troppo. L’Associazione Alpini della Provincia di Torino deve chiarire e dire il suo pensiero. Altrettanto dovrebbe esprimersi il Sindaco di Pino Torinese, assumendosi la responsabilità politica di questa scelta quanto meno intempestiva. E’ vero che son passati più di cento anni, ma io non accetto ancora facilmente di sentire assimilati ai disertori due miei zii partiti volontari e caduti già nel 1915 . E non lo accetterò mai .
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