Il saluto consiste in un atto rappresentato da un gesto, accompagnato nella maggior parte delle volte da parole o frasi che si scambiano con una o più persone quando si incontrano o quando si prende commiato da loro, per fini personali o professionali, manifestando sentimenti di simpatia, affetto, rispetto, devozione o sottomissione.
Nell’antica Roma la “salutatio matutina” rappresentava il saluto che i clienti porgevano al proprio patrono accompagnato dalle parole “Ave Domine, Ave Rex”.
Ai nostri giorni il saluto rappresenta ormai una forma di cortesia, sebbene tuttavia l’origine rimanga sempre religiosa.
Del saluto in senso stretto bisogna distinguere quindi la forma ed il contenuto. La forma è spesso una formula, mentre il contenuto è spesso un augurio (vedasi il buongiorno che in greco significa “sii lieto”). Altre tipologie di saluto riprendono le origini di carattere religioso come, per esempio, il francese “adieu”, l’inglese “good-bye” (contrazione dell’espressione piùestesa “God be with you”) o l’ancora più diretto spagnolo “vaya con Dios” che, al suo interno, comprende una moltitudine di auguri di buon auspicio, quali “vai con Dio, Dio sia con te, buona fortuna”.
I brasiliani sono noti per essere un popolo particolarmente socievole ed estroverso ed il momento del saluto ad una persona rappresenta una parte fondamentale della vita sociale a cui viene data molta importanza, prova ne è il fatto che vengano differenziate tre forme di saluto da usare in specifiche fasce orarie.
Il saluto in Brasile si distingue in tre formule: bom dia, boa tarde e boa noite. “Bom dia” rappresenta l’equivalente del nostro buongiorno e va usato fino alle ore 12; dalle 12 fino alle 18, invece, si usa il “boa tarde” ovvero il nostro buon pomeriggio, da noi poco usato, dopo le 18 libero uso dell’espressione “boa noite”, che noi utilizziamo solo per accommiatarci e come augurio prima di andare a letto, in Brasile invece si usa anche quando la sera si arriva e ci si incontra. L’espressione “boa noite” coincide, circa, con il calar della sera ed, essendo il Brasile un paese tropicale, l’alba compare molto presto, i bambini ed i ragazzi entrano a scuola alle 7.30 di mattina circa, mentre il buio della sera arriva approssimativamente alle 18 sia d’estate che d’inverno.
La bellezza ed il fascino del saluto “Bom Dia!”, però, lo si può capire solo se lo si vive. L’espressione, il sentimento ma, soprattutto, lo spirito con cui vengono dette queste due semplici parole, il sorriso che le accompagna, gli occhi che brillano e che sorridono, ma soprattutto lo scambio di battute successive che suonano così: Bom dia ! Tudo bem? tudo bem e você? tudo bem tudo bem….. – Buongiorno! tutto bene? tutto bene e tu? Tutto bene tutto bene……… rappresenta l’essenza dello spirito brasiliano. Per loro va sempre tutto bene, raramente sentirete qualcuno che vi risponderà che va male o che non va proprio, si potranno lamentare per qualcosa che non va molto bene ma poi vi diranno che grazie a Dio gli va ancora tutto bene. E queste sono le risposte che vi darà chiunque indipendentemente da sesso età o estrazione sociale. E stiamo parlando di un Paese che, secondo i dati 2016 del Fondo Monetario Internazionale ha un PIL pro capite di 9.821,41 USD, contro i 14.467 USD della vicina Argentina, i 31.984 USD dell’Italia o i 44.550 USD della trainante Germania. Alla luce di questi dati si può capire che i brasiliani avrebbero tutti i motivi del caso per lamentarsi.
L’espressione “Bom dia, tudo bem?” rappresenta non solo una reale forma di augurio ed interessamento su come stiano il proprio interlocutore, la sua famiglia, su come vada il lavoro, o un pretesto per fermarsi scambiare due chiacchiere e ringraziare Dio che le cose vadano ancora bene. Ma questa domanda viene rivolta a chiunque si incontri per strada, dal portinaio al giornalaio, dal tassista al netturbino, dal cameriere al venditore ambulante.
Nonostante il nostro animo sabato un po’ introverso non mi resta che augurarvi quindi buongiorno, scusate…Bom dia!
Emanuele Farina Sansone, dal Brasile
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