IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni

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Caro prof. Quaglieni,, ho letto i tuoi commenti odierni, soprattutto ho apprezzato i tuoi ricordi adolescenziali. Difficile dimenticare i maestri ed i professori che hanno lasciato tracce profonde nella nostra vita. Io non avrei fatto l’insegnante se non avessi avuto un Maestro straordinario in quinta elementare (oltretutto reduce da un lager nazista). Al tempo della Guerra dei Sei Giorni sono sempre rimasto dalla parte di Israele, soprattutto oggi, quando rigurgiti di antisemitismo di destra e ancor più di sinistra si saldano con fremiti propal di gente che ignora la Storia (come dimenticare il Gran Mufti e la sua alleanza con Hitler?) e non si rende conto che Israele sta facendo (come ben ha detto il leader tedesco) “il lavoro sporco” anche per l’Europa? Che Hamas deve essere distrutta? Che inginocchiarsi all’Islam radicale non salverà l’Europa dalla sottomissione? Quanto alla lapide di Matteotti, non provo stupore: idioti senza neppure un’ideologia, un pensiero politico qualsiasi, sono pronti a danneggiare o distruggere ogni targa che ricordi un personaggio degno di rispetto. Tu hai ricordato la targa di Soldati, io ho visto in piazza Adriano la targa di Ada Croce, posta proprio dal Pannunzio, frantumata. La nostra città è un tripudio, poi, di scritte deliranti ovunque, durature perché il Comune non le cancella e non persegue i responsabili (Askatasuna docer). Abbiamo bisogno di esempi positivi, forse dalle “urne dei forti”, come scriveva Foscolo, per non abbatterci ulteriormente. Ad maiora!