Stop ai diesel Euro 5 in Piemonte: artigiani in allarme

A partire dal 1° ottobre 2025, in Piemonte entrerà in vigore il divieto di circolazione per i veicoli diesel Euro 5. Si tratta di una misura ambientale volta a migliorare la qualità dell’aria, ma che rischia di avere conseguenze pesanti sull’attività di migliaia di imprese artigiane.

Il provvedimento riguarderà i veicoli commerciali diesel delle categorie N1 (furgoni leggeri, van aziendali, pick-up), N2 (camion medi) e N3 (autocarri pesanti). Secondo le stime, oltre 290mila mezzi Euro 5 saranno interessati solo in Piemonte, molti dei quali utilizzati quotidianamente da artigiani per trasporti, consegne, interventi tecnici e lavori nei cantieri urbani.

“Per molti artigiani – spiega il Presidente di Confartigianato Imprese Torino, Dino De Santis – il mezzo è una vera e propria officina mobile. Bloccarlo significa rallentare il lavoro, aumentare i costi e ridurre la competitività”.

“L’impatto economico rischia di essere significativo – continua De Santis – le alternative per chi utilizza ancora un Euro 5 sono limitate: acquistare un veicolo Euro 6 (anche usato), accedere al leasing o aderire al sistema Move-in, che consente una circolazione limitata tramite scatola nera e tetto chilometrico. Ma quest’ultima soluzione presenta evidenti limiti: chi lavora ogni giorno in città potrebbe sforare il tetto annuale in poche settimane”.

Il sistema Move-in, infatti, prevede l’installazione di un dispositivo telematico (black box) sul veicolo, che registra i chilometri percorsi nelle zone soggette a restrizioni. L’installazione non può avvenire da remoto: serve un intervento presso officine autorizzate o convenzionate. Anche ipotizzando che solo una parte degli interessati scelga questa opzione, si tratterebbe comunque di migliaia di operazioni da effettuare in tempi molto stretti.

Sebbene il Governo abbia già avviato una richiesta di deroga, il futuro stop ai diesel Euro 5 rappresenta, per molte imprese artigiane, una vera e propria minaccia per la continuità operativa. Per questo Confartigianato Torino lancia un appello alle istituzioni: chiede una transizione più graduale, con tempistiche flessibili, fasce orarie che tengano conto delle esigenze lavorative, ed esenzioni per le categorie essenziali, come manutentori, impiantisti e trasportatori di materiali da cantiere.

“Siamo pronti a fare la nostra parte per l’ambiente – incalza De Santis – ma chiediamo che la transizione sia sostenibile anche per chi ogni giorno tiene in piedi l’economia dei territori, casa per casa, bottega per bottega”.

“La classe ambientale non sempre identifica il vero livello di emissioni del mezzo – conclude De Santis – queste rischiano di essere vessazioni verso veicoli reputati inquinanti quando non sempre si è in grado di stabilire se un veicolo inquina o meno in ambito di revisione. È corretto porre l’attenzione all’inquinamento, però è altrettanto corretto saper riconoscere quali siano i mezzi che veramente inquinano, perché ci sono mezzi pur di classe ambientale superiore che, privati di dispositivi di controllo delle emissioni, circolano senza limitazioni”.

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