Asili in Piemonte, fondi per prolungamento orari

Anche per l’anno educativo 2025-2026 la Regione Piemonte rinnova il proprio impegno concreto a sostegno delle famiglie, stanziando oltre 1,4 milioni di euro per il prolungamento dell’orario nei servizi per l’infanzia comunali. Il bando, rivolto ai Comuni titolari di asili nido, è già aperto e scadrà il 12 giugno 2025.
I Comuni potranno estendere l’orario dei nidi da settembre 2025 a luglio 2026, senza alcun costo aggiuntivo per i nuclei familiari. Le possibilità includono l’apertura il sabato mattina, durante le vacanze natalizie o nei periodi di sospensione scolastica, per rispondere in modo flessibile alle esigenze dei genitori che lavorano.
Lavoriamo ogni giorno avendo ben chiaro che supportare le famiglie significhi favorire crescita e benessere – dichiara il vicepresidente e assessore regionale ad Istruzione e Merito, Elena Chiorino –. Potenziare i servizi per l’infanzia significa dare risposte reali ai bisogni di mamme e papà, sostenere l’occupazione femminile, contrastare la denatalità e sostenere i sindaci  affinché possano garantire il miglior servizio possibile. Dove ci sono i servizi educativi c’è futuro. Il prolungamento degli orari nei nidi comunali è un aiuto concreto per chi ogni giorno si trova a conciliare lavoro e vita familiare”.
Accogliamo con grande favore il rinnovo di questa opportunità offerta dalla Regione Piemonte – commenta il Sindaco di Biella, Marzio Olivero Il prolungamento dell’orario nei servizi per l’infanzia rappresenta un aiuto concreto alle famiglie biellesi, soprattutto a quelle che devono conciliare lavoro e genitorialità. È anche un segnale importante di attenzione verso i territori come il nostro, dove investire sui servizi educativi significa investire sul futuro della comunità, sulla natalità e sulla qualità della vita”.
Dal 2021, oltre 4 milioni di euro investiti e più di 3.000 bambini coinvolti: numeri che raccontano l’efficacia della misura. In media, ogni anno sono circa 63 i Comuni piemontesi che aderiscono, per un totale di oltre 300 plessi scolastici interessati.
La misura offre un’opportunità anche per i Comuni: migliora la qualità del servizio, crea nuove opportunità di occupazione per le educatrici e contribuisce a contrastare lo spopolamento, in particolare nelle aree montane e periferiche.
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