“Non bastano gli spot della ministra Calderone per fermare la tragedia quotidiana dei lavoratori morti sul lavoro e uccisi dal lavoro. Le regole varate negli ultimi anni evidentemente non funzionano perché il numero delle vittime è in costante, drammatico aumento. Più utile pensare a un sistema di premialità e di penalità fiscali per le imprese che non risultano in regola. Alzare lo standard di sicurezza ha dei costi, è ovvio, una parte di questi possono essere dedotti dalle spese. Nel caso di incidenti mortali nelle imprese che usufruiscono di aiuti diretti o indiretti dello Stato, una volta accertato il mancato rispetto di quelle regole vanno cancellati gli aiuti e chiesto il rimborso di quelli goduti in precedenza. Il livello di civiltà di un Paese si misura anche dal rispetto della vita di chi lavora e contribuisce con la sua opera alla ricchezza di tutti. Ma è vergognoso pensare che quella ricchezza possa costare la vita a chi la produce”.
Così l’on. Daniela Ruffino (Azione)
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