Ponte Preti, Bartoli: “Sostegno all’on. Ruffino per la proroga del decreto”

Il Consigliere regionale Sergio Bartoli esprime pieno sostegno all’intervento dell’onorevole Daniela Ruffino, che ha recentemente sollecitato il governo a prorogare il ‘decreto ponti’ durante la discussione del decreto Milleproroghe, rivolgendosi al Ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani. La mancata proroga del decreto, scaduto il 31 dicembre 2024, mette a rischio finanziamenti cruciali per opere strategiche, tra cui il Ponte Preti, fondamentale per il collegamento tra il Canavese Occidentale e Ivrea.

“Condivido pienamente e rilancio l’intervento dell’onorevole Daniela Ruffino sull’assoluta necessità di prorogare il ‘decreto ponti’. È inaccettabile che risorse per quasi 100 milioni di euro, fondamentali per opere strategiche come il Ponte Preti, rischino di essere perse a causa di una scadenza burocratica. Il mancato intervento sarebbe devastante per il Canavese Occidentale e per Ivrea, creando gravi ripercussioni su mobilità, sanità e l’intera economia locale.”

Così Sergio Bartoli, Consigliere regionale del Gruppo Lista Civica Cirio Presidente Piemonte Moderato e Liberale, che ha raccolto le preoccupazioni dei sindaci e dei cittadini del territorio, ribadendo la centralità del Ponte Preti come collegamento vitale per una comunità già in difficoltà per la carenza di infrastrutture e servizi pubblici di trasporto.

“Non possiamo permettere che l’inabilità del ponte isoli ulteriormente il Canavese,” ha proseguito Bartoli. “La mancata proroga rischia di spezzare in due il territorio, con l’impossibilità di raggiungere gli ospedali, oltre a creare ulteriori difficoltà per le imprese e le famiglie.”

Il Consigliere Bartoli ha inoltre ringraziato l’onorevole Daniela Ruffino per aver portato questa tematica cruciale all’attenzione del governo e del Parlamento durante il Question Time con il Ministro Ciriani. “L’impegno mostrato dall’onorevole Ruffino è un esempio di politica al servizio dei territori e delle persone. Invito il governo a dimostrare, con i fatti, che la manutenzione delle infrastrutture è realmente una priorità.”

Bartoli sottolinea che i rallentamenti nelle opere infrastrutturali non sono da imputare a negligenza locale, bensì a fattori straordinari come la pandemia, l’aumento dei costi delle materie prime e il trasferimento delle competenze ad Anas, che hanno causato ritardi oggettivi.

“Rinnovare il decreto è un atto dovuto nei confronti di un territorio che ha bisogno di certezze e di investimenti per il futuro. Il governo ha la possibilità di fare una scelta coraggiosa e responsabile: non sprechiamo questa occasione,” conclude Bartoli.

 

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