Trump e l’economia del Piemonte

Trump ha stravinto senza se e senza ma. Oltre alla Harris hanno letteralmente perso i sondaggisti. Ipotizzavano un testa a testa che non c è stato. Hanno ignorato l’effetto Musk: negli ultimi due giorni 2 miliardi di visualizzazioni sul suo social. Ed il ragazzo è tutt’altro che stupido. Ha investito circa 100 milioni di dollari. Solo oggi incassato con le borse valori un miliardo e 800 milioni di dollari. Trump avrà distrutto il partito repubblicano.  Poco importa: lui la sua rivincita se l’è presa.  Eccome.
Esaltata la “Internazionale nera e sovranista”. Usa spaccati in metà.  Con qualche preziosa chicca. Operai compatti che vogliono cacciare tutti gli immigrati clandestini. Trump che li vuole deportare nel loro paese. Occhio e croce sarebbero 11 milioni. La maggioranza latino americani. E loro che fanno? Votano Trump.  Ovvio no? Poi la famosa rivoluzione delle donne che avrebbero fatto vincere la Harris non c’è stata.  Capita.
Ma pensiamo alle nostre cose. Sono troppo provinciale? Forse, ma vediamo a che cosa andiamo incontro. Il 10% del PIL Piemonte è esportato negli States. È notorio che Trump vuole  introdurre pesanti dazi per realizzare una politica autarchica. Con la crisi Wolksvagen si sta già realizzando un ridimensionamento della produzione di componentistica auto Piemonte.
Il nostro sindaco vola a Londra per cercare investimenti esteri. Bene, benissimo ma, scusate la tignosità, io andrei anche in Cina fregandocene dei dazi che vogliono introdurre contro i cinesi. Ha vinto il sovranismo. Bene, sfruttiamo l’occasione non dico per arricchirsi ma almeno per dare lavoro a questa nostra povera città, una volta,  permettermi di ripeterlo capitale mondiale dell’auto. A livello nazionale  la vittoria di Trump è ovviamente divisiva. Il pd per Harris per tutta la vita. Conte 5 stelle con Trump tutta la vita. Matteo Salvini che dice a Giorgia: visto cara mia Presidente del Consiglio che avevo ragione? E Meloni che precisa: Matteo calma non è tutto oro quello che luccica.
Già proprio così, si vedrà.  Ucraina? Confessiamolo, siamo stanchi anche noi di tre anni di guerra.  Sul conflitto israeliano ed arabo ne vedremo delle belle. Anzi ne vedremo delle brutte, delle bruttissime. Ed è quasi vietato essere ottimisti. Veramente impossibile  sperare nel futuro. Insomma pessimismo a go-go.
PATRIZIO TOSETTO
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