L’approfondimento a cura della redazione de “Il Torinese”
Non credo che ci sia mai stato un uomo che abbia trattato una donna alla pari. È questo tutto ciò che chiedo perché conosco il mio valore“.
Già dal carisma e dalla forza che traspare da questa frase, potente e d’impatto, è facile accorgersi come Berthe Morisot sia riuscita ad affermarsi come unica artista donna nel filone degli artisti impressionisti, nati da poco come esponenti di una nuova corrente già agli arbori considerata come eccentrica e stravagante. La Morist è stata l’unica donna ad esporre le sue opere nelle sette delle otto mostre impressioniste che si svolsero dal 1874 al 1886. Nata da una famiglia parigina e aristocratica, la Morisot vantava discendenti artisti ed era stata introdotta all’arte fin da bambina: questi elementi diverranno un tassello fondamentale della sua carriera e della successiva affermazione artistica.
Inizia rappresentando paesaggi classici e tecnicamente perfetti, ma ben presto si affranca da questo stile per avvicinarsi alle rappresentazioni en plein air, attraverso lo studio delle luci della natura, che riporterà su tela attraverso pannellate intense ed emotive.
L’incontro che determinerà una svolta chiave nella sua vita avviene in modo fortuito al museo del Louvre dove conosce Édouard Manet. con il quale inizia una collaborazione artistica intensissima. Sarà proprio lo stesso Manet a portare su tela la rappresentazione della stessa Morist nel celebre quadro Il balcone (Musee d’Orsay- Parigi) divenendo una delle sue modelle preferite e consacrandola al mondo artistico in modo definivo. Sarà poi lo stesso Manet a presentarle il fratello Eugene con il quale convolerà a nozze nel 1874 e dal quale avrà una figlia, soggetto che sarà spesso al centro delle sue opere.
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La GAM di Torino, nella sua nuova veste da poco ristruttura, offre l’occasione unica di riscoprire e conoscere questa grande artista attraverso l’esposizione in mostra fino al 9 marzo 2025 che con circa 50 opere provenienti dai più importanti musei del mondo (tra cui il Musée Marmottan Monet di Parigi, il Musée d’Orsay di Parigi) ricalca il percorso artistico e di vita di un’artista unica nel suo genere.
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Stefano Arienti- L’Intruso
Preludio della mostra è un’interessantissima sezione dedicata a Stefano Arienti, artista italiano tra i più riconosciuti, che attraverso le sue opere riproduce alcuni dei più importanti quadri impressionisti attraverso un’innovativa tecnica stilistica e si inserisce- così- all’interno del progetto l’Intruso, curata e voluto dalla Direttrice della GAM Chiara Bertola. In dialogo con le opere di Morisot, il contributo di Arienti “si sviluppa lungo tutto il percorso espositivo, utilizzando una varietà di elementi per immaginare un contesto e un’ambientazione inedita delle opere dell’artista che arricchisce l’esperienza dei visitatori“.
La mostra
“La singolarità della Morisot fu quella di vivere la propria pittura e dipingere la propria vita” ed è proprio questo che contraddistingue l’esposizione, divisa in vari settori tematici, che accompagna il visitatore in un commuovente viaggio esplorativo attraverso le opere della Morist. Sempre presenti le rappresentazioni della famiglia, attraverso opere in cui è chiaro l’intimo legame che lega l’artista e la sua famiglia, come nel dipinto Eugène Manet e sua figlia nel giardino di Bougival. Centralissima è anche la rappresentazione dei ritratti femminili sempre rappresentate con massima naturalezza e nella loro totale bellezza dal quale traspare la forza e il carisma della stessa Morist. Ancora la natura, riprodotta attraverso rappresentazioni vivide e piene di luce che esprimono al meglio l’amore dell’artista per la natura e la cura del dettaglio. Ne è un chiaro esempio “Il Ciliegio“- composto dall’artista tra il 1891 e il 1893- che si distingue per i colori brillanti e l’atmosfera primaverile e luminosa. Questo quadro, che troverete nell’ultima sala della mostra, è quello che impegnò l’artista più duramente ma il cui risultato trasmette un senso di grandissima freschezza, armoniosità e dolcezza.
Quella della Morisot è una storia da scoprire e conoscere, una donna in grado unire tecnica e sentimento nella sua arte e rappresentare quel “raro connubio di inquietudine ed energia” che la caratterizzava e restituendo allo spettatore una “personalità chiaroscurata, che con discrezione e pudore ha mascherato l’intensità del suo temperamento“.
Valeria Rombolà
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Foto: copyright gam torino
– Il ciliegio, Olio su tela 1891
Museo Marmottan Monet legs Annie Rouart 1993 inv 6020
– Eugène Manet e sua figlia nel giardino di Bougival
1881Olio su telaParigi, musée Marmottan Monet, legs Annie Rouart, 1993.
lnv. 6018
In copertina una sala della mostra