Presentato al Grattacielo l’evento che riunisce cinque comuni dell’Astigiano e Alessandrino. L’assessore Gallo: “Fare sistema è la strada giusta per crescere”
Il basso Monferrato si trasforma in un circuito per gourmet nel segno del tartufo bianco. Cinque comuni – tutti sede di fiere nazionali del tartufo – si sono messi in rete sotto l’egida del Gal Basso Monferrato Astigiano e con il patrocinio e il sostegno della Regione Piemonte, per offrire a turisti e buongustai due mesi di appuntamenti dove l’enogastronomia si mescola con l’arte, la musica, la cultura.
I sindaci di Montiglio, Moncalvo, Montechiaro, San Damiano e Murisengo sono convinti che il “Circuito delle Fiere nazionali del tartufo bianco del Monferrato” sia la strada giusta per crescere ancora. E lo confermano i numeri illustrati durante la presentazione dell’evento al grattacielo della Regione Piemonte, a Torino, che consolidano il trend di crescita del Monferrato. E il suo momento d’oro.
L’assessore regionale allo Sviluppo e promozione della montagna, biodiversità e tartuficoltura Marco Gallo ha sottolineato l’importanza del gioco di squadra: «Unire gli sforzi, fare sistema è la strada giusta per migliorare i già buoni risultati che il Monferrato ha saputo ottenere costruendo una stagione evento attorno al tartufo, un prodotto simbolo di tutto il Piemonte che la Regione intende sempre di più valorizzare contribuendo anche a una destagionalizzazione. E in questa nuova sfida sarà più che mai deciso il contributo dei comuni, per dar forma a nuovi appuntamenti attorno ai quali far crescere l’attenzione dei turisti e in primis dei gourmet. La Regione è pronta a fare la sua parte sia con le risorse per valorizzare il tartufo e il sistema fiera, stabili attorno ai 200 mila euro l’anno, sia con la promozione attraverso VisitPiemonte».
L’assessore regionale all’Autonomia, Logistica ed Enti Locali Enrico Bussalino si è detto «fermamente convinto che il rilancio e la valorizzazione dei nostri territori debbano partire dai piccoli comuni, veri custodi di tradizioni, culture e identità uniche. Questi luoghi rappresentano il cuore pulsante della nostra regione, ed è nostro dovere sostenere il loro sviluppo. Attraverso una collaborazione stretta e continua tra istituzioni locali e regionali, possiamo costruire reti solide che valorizzino le eccellenze locali. Iniziative come quella del Circuito delle Fiere Nazionali del Tartufo Bianco del Monferrato Astigiano dimostrano quanto sia efficace fare sistema per promuovere il territorio».
L’assessore regionale a Cultura, Sport e Turismo Marina Chiarelli dice: La politica regionale è di investire su eventi che generano due dividendi: uno culturale e uno economico. Due gambe su cui camminano i progetti sostenibili capaci di fare scuola anche a livello nazionale e internazionale. Le eccellenze gastronomiche, come il tartufo bianco, e quelle enologiche, come i vini delle nostre colline, ci insegnano che insieme possiamo trasformare le nostre unicità in grandi opportunità di sviluppo economico, turistico e culturale».
Anche Mario Sacco, presidente del Gal Basso Monferrato Astigiano, sottolinea l’importanza della strategia all’origine del progetto: «Con la sottoscrizione della convenzione i cinque comuni sedi di Fiere nazionali si sono prefissati di mettersi in rete per consolidare l’offerta legata al tartufo, concorrendo a trasformare l’appuntamento autunnale in un evento diffuso, che tenga alta l’attenzione sul territorio nei due mesi clou della raccolta. E’ la scelta giusta per aumentare l’appeal delle nostre terre» mentre Mariano Rabino, presidente dell’Atl Langhe, Monferrato e Roero punta a un’ulteriore salto di qualità alzando l’asticella: «Dobbiamo collaborare al rialzo, favorire la coopetion che unisce due diverse strategie, ma efficaci se unite: la competizione e la cooperazione. Per questo immagino una sfida tra comuni a chi fa la fiera più bella all’interno di un’offerta di territorio. Perché la concorrenza fa sempre bene, aiuta ad alzare il livello qualitativo. E questo aumenterà anche l’attrazione delle colline Unesco dove il Monferrato, partito dopo, sta correndo, primeggiando nei numeri sia per arrivi sia per presenze».
Il “Circuito del Monferrato” parte da Montiglio, il paese dei castelli, delle pievi e delle meridiane, con un doppio appuntamento: le domeniche 6 e 13 ottobre. E per l’occasione organizza “Le littorine del Tartufo”: da Torino, Santhià, Biella, Asti, Chivasso e Cavagnolo sarà possibile raggiungere il paese a bordo degli storici autobus su rotaia. «Il progetto LocoMonferrato rappresenta all’interno della storica fiera un sicuro valore aggiunto in termini di appeal, motivazione di visita e sostenibilità» dice il sindaco Dimitri Tasso.
Seconda tappa a Moncalvo che festeggia le settanta edizioni della Fiera – anche se documenti del Comune fanno risalire le prime compravendite di tartufi a tre secoli e mezzo fa – aggiungendo un giorno al programma delle due domeniche di fine ottobre (20 e 27): il 26 ottobre, subito ribattezzato “il sabato del villaggio”. «Un regalo quello di allungare di un giorno l’evento che ci siamo fatti per festeggiare l’importante traguardo che ci qualifica come fiera più longeva del territorio – dice il sindaco Diego Musumeci-. Ci auguriamo sia condiviso da tutti gli appassionati di tartufi».
La prima domenica di novembre il “Circuito” approda a Montechiaro d’Asti con l’evento concentrato in un’unica giornata secondo un mix che mette insieme corteo storico e sketch comici, musica e altro ancora in una formula rinnovata spiega il sindaco Maurizio Marcanzin, che sottolinea come «vincente la definizione di un circuito che inglobi e metta in rete le cinque fiere del tartufo, per un’offerta che copre tutta la stagione del bianco, da ottobre a gennaio».
Quarta tappa – sempre nel primo weekend di novembre – a San Damiano d’Asti dove nei due giorni della Fiera spicca il “bosco in piazza”: fedele ricostruzione di un’area boschiva nel centro città dove vengono organizzati turni di cerca simulata del tartufo, per la gioia dei turisti.
«L’ingresso nel Circuito – sottolinea il sindaco Davide Migliasso – è per noi un onore e un onere, per un impegno crescente, indirizzato a valorizzare la bellezza e l’identità del grande patrimonio ambientale, culturale e paesaggistico che disegna queste terre». Il Circuito si chiude a Murisengo che nelle domeniche 10 e 17 novembre celebra la sua definizione di “Terra del tartufo” con la formula dell’«essenziale di qualità».
A cominciare dalla selezione rigorosa dei tartufi a cura del Centro nazionale studi di Alba. E poi la tartufaia didattica per saperne di più sul Tuber magnatum pico. «Arricchiamo l’offerta in preparazione dell’edizione 2025 che si fregerà della qualifica di fiera internazionale del tartufo bianco – dice il sindaco Giovanni Baroero –e dell’esordio a giugno della prima fiera nazionale del tartufo nero, per valorizzare i tesori delle nostre terre».
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