Nubifragio nelle valli torinesi, l’agricoltura conta i danni

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L’agricoltura montana torinese conta i danni dell’ondata di maltempo che ha colpito le valli tra la notte di ieri e la mattinata di oggi.

Al Pian della Mussa, in alta valle di Ala, Comune di Balme, la Stura ha deviato il suo corso e ha eroso il piano in molti punti tagliandolo in due e isolando una mandria di mucche al pascolo che i proprietari non hanno ancora potuto raggiungere.

Sempre nelle valli di Lanzo, tra Cantoira e Groscavallo, sono stati erosi e invasi dai detriti pascoli e prati a sfalcio.

In val Cenischia, a Novalesa, i prati del fondovalle sono stati ricoperti di una spessa coltre di fanghiglia e sassi azzerando le coltivazioni di fieno per gli allevamenti.

«Di nuovo un nubifragio, l’ennesimo in questo 2024 davvero fuori dalla normalità meteorologica – commenta il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici – Come agricoltori abbiamo assistito per 3 mesi al rito quasi quotidiano delle bufere di vento e grandine con quantità di pioggia eccezionali. Poi, temperature alte e siccità. Tutte le produzioni agricole risentono di questo andamento che possiamo definire tropicale, con cali produttivi nel grano, nel mais, nei foraggi, nel miele e nella frutta. Ma in questo momento il nostro pensiero va alla famiglia dell’operatore disperso con il suo trattore finito nella piena dell’Orco tra Feletto e Rivarolo mentre svolgeva il suo lavoro di pulizia dei boschi».

Una grande mole di acqua che, ancora una volta sarebbe stato utile trattenere per un utilizzo in tempi di siccità. «Segnaliamo nuovamente la mancanza di un Piano per i piccoli invasi in grado di trattenere l’acqua in eccesso per stoccarla e utilizzarla in periodi di siccità. La Regione non ci ha ancora dato risposte».

(Foto Mario Alesina)

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