TAV, ritardi nei lavori e maggiori costi. Giachino: Chi paga i danni?

Il nuovo Direttore di TELT ha dichiarato che la TAV subira’ un altro ritardo e dovrebbe entrare in funzione solo nel 2033 rinviando così ulteriormente i grandi benefici per la economia della Bassa Valle, di Torino e del Paese. Di ritardo in ritardo siamo a oltre 10 anni. 
Quanto PIL ha perso l’economia piemontese che da 20 anni cresce meno della media nazionale? Quanti posti di lavoro abbiamo perso nel turismo e nella logistica. La TAV, quando ci sarà,  portera’ più lavoro ogni giorno tutto l’anno e non solo una settimana come i grandi eventi. I benefici per il commercio, la ristorazione, gli alberghi saranno giornalieri così come per la logistica. Con la TAV si trasferirà’ una parte del trasporto passeggeri e delle merci dalla strada al treno,  che non inquina, quindi avremmo meno morti per inquinamento e meno morti sulle strade. Siccome salvo isolatissime eccezioni in politica la competenza nei trasporti e nella logistica latita, non sapendo cosa si perde nessuno si lamenta del danno subito. Ora però viene fuori che allungando i tempi sono anche aumentati i costi. Cornuti e mazziati. 
Non abbiamo avuto i benefici attesi e ora ci tocca pagare di più l’opera più importante per il nostro futuro. Essere inseriti nella nuova rete di trasporti europea porterà benefici che nemmeno immaginiamo perché Torino visto le sue eccellenze industriali e universitarie diventerà un luogo attrattivo di investimenti in ogni campo. Siccome nella nostra regione passerà anche la linea ferroviaria Genova Rotterdam potremmo avere, se gestite con competenza, importantissime ricadute logistiche. Saremmo cioè uno dei perni della Grande Area logistica del Sud Europa. La Germania occupa nella logistica  quasi 3 milioni di persone noi appena un terzo.
Dico queste cose da anni.
Per salvare la TAV ho avuto il coraggio di organizzare la prima manifestazione in piazza dei Sitav il 10.11.2018. Con le Madamin, sostituendoci ai partiti, abbiamo riempito piazza Castello come neanche la marcia dei 40.000. Abbiamo salvato l’opera ma poi i ritardi sono continuati e ora la beffa dei costi aumentati. Perché il Paese e Torino debbono pagare tutto ciò ? Nella campagna elettorale per le regionali sono stato l’unico a porre il tema. Nella prima seduta del Consiglio regionale si è levata solo la voce NOTAV  della sinistra. Nessun altro ne ha parlato così come in Consiglio Comunale a Torino. Paginate dei giornali per le gare del pattinaggio veloce che dureranno una settimana nel 2030. Per la TAV e i maggiori costi di miliardi pagati da tutti noi oggi mezza pagina.
Si autorizzano eventi come
Il Festival della Felicità che si apre da sempre con l’assalto al cantiere causando altri ritardi e altri danni. Eppure c’è una norma di legge secondo la quale il cantiere di Chiomonte è come un sito di interesse nazionale (lo illustrai personalmente alla Camera nel 2011 quando ero al Governo). 
10 miliardi di PIL persi  sono migliaia di posti di lavoro persi mentre abbiamo migliaia di disoccupati che fanno la fame e la bassa Valle di Susa che ha un PIL meno della metà della Valle d’Aosta. 
Sono chiare le responsabilità dei Notav e dei governi (gialloverde e giallorosso) che han tenuto ferma l’opera e di chi ha coperto i Sindaci Notav. E se arriva la Schlein che in Europa ha votato contro?
Mi auguro che il Governo faccia presto  il punto sulla TAV e prenda nuove determinazioni che vietino manifestazioni che ritardino ulteriormente i lavori.
Alla TELT chiedo si faccia tutto il possibile per accelerare i lavori.
Ai giornali sottolineo la grande importanza della TAV per rilanciare l’economia e il lavoro e far uscire Torino dal declino degli ultimi due decenni. 
A chi se ne è occupato con incarichi istituzionali in questi anni chiederei di non dare spiegazioni parziali.
 
Mino GIACHINO 
SITAV SILAVORO
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