In un Podcast la storia e la tragica fine di Edoardo Agnelli (ma non solo)

“Gli Sconfitti”

Con lo scrittore Alessio Cuffaro a “Casa Lajolo”

Domenica 28 luglio, ore 18

Piossasco (Torino)

Avrebbe compiuto 70 anni, il 9 giugno scorso, Edoardo Agnelli, figlio maschio di Gianni Agnelli e Marella Caracciolo, se la vita e la voglia di vivere non gli fossero drammaticamente sfuggite di mano a soli 46 anni (era il 15 novembre del 2000, un mercoledì) in un tragico volo di un’ottantina di metri che arrestò il suo non facile cammino terreno alla base del 35° pilone del viadotto “Generale Franco Romano” della “Torino – Savona”, nei pressi di Fossano. Suicidio. Il procuratore competente non ebbe dubbi in proposito e concluse le indagini senza neppure disporre un’autopsia. Nessun mistero, tanto più che le lesioni, a un primo esame del corpo, apparivano perfettamente compatibili con un’importante caduta dall’alto. L’Avvocato, che morirà tre anni dopo la scomparsa del figlio, chiede la restituzione del corpo il prima possibile per i funerali. Oggi Edoardo riposa nella monumentale tomba di famiglia che sovrasta il cimitero di Villar Perosa, accanto al cugino Giovanni Alberto, agli zii Umberto e Giorgio e di fronte ai genitori Gianni e Marella. Suicidio annunciato per i più e, ormai, per la storia. Ma in quei giorni e negli anni successivi non mancarono di fare breccia anche, più o meno fantasiose, ipotesi di complotto ai danni di un giovane che sarebbe stato forse troppo fragile e sensibile, incline soprattutto a interessi letterari filosofici e teologici, per reggere il peso di una successione aziendale per lui “corona troppo pesante” da portare.

Per alcuni i dubbi restano a tutt’oggi e saranno, anch’essi, probabilmente occasione di dibattito nel corso della presentazione del podcast “Gli sconfitti” che si terrà (nell’ambito della Rassegna “Bellezza tra le righe”) domenica prossima 28 luglio, alle 18, negli storici Giardini di “Casa Lajolo” a Piossasco. Podcast dove la storia di Edoardo è certamente fra quelle di maggior rilievo e interesse proposte e raccontate dallo scrittore Alessio Cuffaro (fra i fondatori della Casa Editrice “Autori Riuniti”) e il regista Igor Mendolia, moderati dal giornalista Sante Altizio.

 

“Gli sconfitti” parte da una riflessione. Le storie di successo – sottolineano Cuffaro e Mendolia – vivono confinate nell’ambito di chi le ha vissute e sono inservibili. Le sconfitte, invece, sono universali e sono feconde”. Di qui, l’idea dei 13 capitoli – caricati su Spotify fra il novembre 2023 e la fine di maggio del 2024 – che raccontano, storie di chi perde, progetti che non sono andati a buon fine, sogni che non si sono realizzati e che, quindi, continuano “a mordere e a stimolarci”. E a farci sognare. Cosa possibile solo maneggiando “desideri che non si sono ancora avverati”.

Oltre ad Edoardo Agnelli, protagonisti de “Gli Sconfitti” sono la fotografa-bambinaia americana Vivian Dorothy Maier (1926 – 2009) esponente di spicco della “street photography” scomparsa in assoluta povertà e diventata celebre solo dopo la morte (capita spesso ai grandi!) grazie al ritrovamento, da parte di un rigattiere e collezionista d’arte, di ben 200 casse di cartone contenenti – una fortuna! -centinaia di negativi e rullini ancora da stampare; l’ex calciatore, allenatore e scrittore Carlo Petrini (1948 – 2012), fra i primi ad essere invischiato nella stagione 1979 – ’80 (dopo una brillante carriera arrivata ai vertici con il Milan di Nereo Rocco, 1968- ’69) nello scandalo del “calcio-scommesse” che gli procurò una squalifica di tre anni e sei mesi, seguita poco dopo dal ritiro dai campi e dall’avvio di una “società finanziaria” risultata in breve disastrosa, tanto da indurre Petrini a rifugiarsi in Francia, dove visse per alcuni anni nel completo anonimato, fino al ritorno in patria e alla dolorosa scomparsa, seguita alla pubblicazione di due libri, “Nel fango del dio pallone” e “Il calciatore suicidato”, in cui indagò sulla misteriosa morte  del calciatore del Cosenza, Donato Bergamini; l’attore americano Matthew Langford Perry (1969 – 2023) reso celebre soprattutto dalla serie televisiva “Friends”, diverse nomination agli “Emmy Award”, ma pericolosamente rotolato, fin dall’adolescenza, in un precipizio fatto di abusi d’alcol e sostanze stupefacenti, perverse compagne di vita che Perry raccontò nel libro “Friends, amanti e la Cosa terribile” e che lo portarono alla morte nella sua casa di Los Angeles, dove fu trovato privo di vita, a soli 54 anni, nella vasca idromassaggio nell’ottobre dell’anno scorso.

 

Storie amare. Tragiche e dolorose. All’apparenza senza alternative e improbabili vie d’uscita. Forse perché “Sconfitti” si nasce. In un casuale gioco di ruoli, in cui spesso è assai difficile trovare anche i “Vincitori”.

 

Per info: “Casa Lajolo”, via San Vito 23, Piossasco (Torino); tel. 333/3270586 o www.casalajolo.it

Gianni Milani

 

Nelle foto: Cover podcast “Gli Sconfitti”, Alessio Cuffaro, Igor Mendolia

Leggi qui le ultime notizie: IL TORINESE

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Articolo Precedente

Addio alla tabaccaia che lottava da un anno contro il cancro

Articolo Successivo

Epic, l’albo dei negozi e delle botteghe

Recenti:

Rock in giallo e verde

CALEIDOSCOPIO ROCK USA ANNI 60 La conoscenza approfondita del fenomeno del garage rock americano anni ‘60

IL METEO E' OFFERTO DA

Auto Crocetta