Alla scoperta del mondo della moda con Henry Mello

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SCOPRI-TO  Alla scoperta di Torino 
La moda italiana nasce a Torino nei primi del ‘900 grazie all’eccellenza degli artigiani e la cura per le materie prime, fino agli anni 90 quando pian piano iniziò il prestigio della moda milanese con il famoso evento della Fashion Week. Numerosi i “modelli” torinesi che fanno da spola tra Torino e Milano ricercati e apprezzati per valorizzare gli abiti e fra questi Enrico Melissano. Infatti, Enrico, in arte Henry Mello, è tra i modelli torinesi più in
voga del momento in Italia e nonostante il suo lavoro sia al di fuori dei social vanta ben 32 mila persone che lo seguono.
D: Henry come hai iniziato a fare questo mestiere?
R: Ho iniziato circa 7 anni fa sono stato contattato da uno scout di
un’agenzia di moda, è iniziato tutto per caso, sfilo mi occupo anche
di book fotografici. Sono laureato in economia aziendale facevo
tutt’altro nella vita, questo mi ha permesso di prendere questo lavoro
con più tranquillità. E’ stato comunque un salto nel vuoto, ho
lasciato il mio lavoro a tempo indeterminato per vivere
quest’avventura e ne sono sempre più orgoglioso e felice.
D: Presumo sia un mondo difficile, ci racconti come percepisci
quest’ambiente?
R: Quando ho iniziato pensavo fosse pieno di compromessi invece per
fortuna a me non è mai successo. L’unica cosa particolare è una
sorta di ossessione per le taglie che purtroppo vanno rispettate
perfettamente per non perdere il lavoro. E’ il modello che si deve
adattare all’abito non vice versa perché è il vestito che deve
essere valorizzato.
D: Stanno cambiando un po’ gli stereotipi, ci sono anche tanti
fotomodelli e fotomodelle curvy?
R: Si anche lì avranno le loro taglie comunque da rispettare, per
esempio quando facevo troppa palestra non rientravo più in quelle
taglie 48-50 , esteticamente mi vedevo molto bene ma non andavo bene per
questo tipo di settore.
D: Si rischia di cadere nei disturbi alimentari?
R: Si purtroppo è così, non nel mio caso ma accade. Ho dovuto fare
diete molto restrittive e mi rendo conto che mentalmente sia davvero
complesso.
D: C’è ancora purtoppo lo stereotipo che vede in maniera inversamente
proporzionale la bellezza con l’intelligenza, ti è mai successo di
essere stato sottovalutato?
R: Non mi è mai successo ma forse perché ho iniziato tardi a 27 anni e
chi mi conosceva aveva un’impressione di me non del “modello”.
Sicuramente è uno stereotipo presente ma è probabilmente dettato da
gelosie perché come sappiamo l’aspetto estetico e la cura di sé non
hanno nulla a che vedere con l’intelligenza, anzi le persone che hanno
un certo grado intellettuale sono le prime che sanno quanto sia
importante prendersi cura di sé.
D’altronde Yves Saint Laurent diceva “Nel corso degli anni dalla moda ho
imparato che non è importante il vestito ma chi lo indossa”.
NOEMI GARIANO
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