Poesia e architettura si sposano perfettamente nell’installazione urbana presente all’esterno del palazzo di via Foggia 11/a a Torino, realizzata dai curatori e ideatori Laura Milani, Stefano Cerruti e dalla BSA Bottega Studio Architetti.
La poesia che campeggia come installazione urbana appartiene al poeta, drammaturgo e ideatore di programmi di poesia Davide Rondoni. Laura Milani è l’incarnazione di un pensiero creativo sempre in essere, generativo e trasformativo per sua natura. La sua vita professionale è contrassegnata dalle tappe come lo IAAD, il Museo Nazionale del Cinema, la Scuola Possibile, la Fondazione degli Ordini degli Architetti e Paratissima. La prospettiva dei lavori, sfruttando il bonus 110 e l’incontro con l’architetto e partner della Bottega Studio Architetti Stefano Cerruti hanno portato a formulare una domanda: come sfruttare questa occasione per realizzare un’opera d’arte urbana?
Le risposte non hanno tardato ad arrivare. Stefano Cerruti indaga e opera da circa vent’anni sulla possibilità di diminuire la distanza che intercorre tra periferia e centro, e di rendere appetibile la prima offrendo una progettualità capace di favorire la connessione attiva tra spettatore – fruitore dell’ambiente circostante. Se la mancanza d’attenzione nei confronti delle strutture di recente costruzione è provocata dalla loro scarsità di appeal, allora l’intervento architettonico non può limitarsi all’essere strutturale, ma deve essere anche contenutistico.
La prima azione in questa direzione risale a un progetto del 2006 chiamato “Volumi”, in via Parma 33, a Torino.
“Abbiamo notato che la partecipazione si verifica davvero – spiega Stefano Cerruti – se l’intervento presenta dei buoni contenuti e un buon appeal, generando curiosità e interesse, due sensazioni sempre necessarie per porsi delle domande. Non volendo limitarci a un singolo progetto, come quello in via Parma, è nata l’idea di creare edifici di interesse ubicati in zone specifiche nel centro storico e in zone periferiche, per generare un circuito in grado di attirare visitatori e turisti”.
La scelta artistica si è concentrata sui versi di Davide Rondoni, che dirige la collana i Passatori-Contrabbando di poesia per CartaCanta. È autore di teatro e di traduzioni, tra cui poesie di Baudelaire, Rimbaud, Péguy, Jiménez e Shakespeare. Ha pubblicato alcuni volumi di poesia, tra i quali ricordiamo “La natura del bastardo”(Mondadori,2016), “Compianto vita”(Marietti,2004), “Apocalisse amore”(Mondadori, 2008), “Le parole accese per ragazzi”(Rizzoli,2008), “Tre. Tommaso, Paolo, Michelangelo”(Marietti,2009), “Rimbambimenti”(Raffaelli,2010), “Si tira avanti con lo schianto”(Whitefly,2013). Il verso che è stato scelto per l’installazione urbana, e che è piaciuto molto a Laura Milani, è “Amare è l’occupazione di chi non ha paura”. Questa poesia è stata scritta nel 2002 e pubblicata nel 2003 dall’editore Guanda, sotto il titolo “Avrebbe amato chiunque”. Il titolo è una sorta di fil-rouge della raccolta di poesie.
Non è la prima volta che i versi di Davide Rondoni campeggiano nelle città come installazioni di arte contemporanea; un esempio è a Milano Marittima.
In merito agli aspetti tecnici del progetto, le schermature solari sono a supporto dinamico del testo di Rondoni, i cui versi hanno lo scopo di generare curiosità e interesse per i passanti. La casualità nell’uso delle schermature, derivante dalle singole necessità dei diversi condomini, renderà il testo spesso incompleto, e proprio per questa ragione ne verrà stimolata l’interattività con il fruitore, che potrà partecipare alla sua interpretazione: AMA, AMARE, AMARE È. Per facilitare le lettura e goderne della sua interezza il componimento viene rivelato integralmente due volte al giorno sempre negli stessi orari, alle 16 e alle 22.
“Il pensiero artistico creativo – conclude Laura Milani – è sempre possibile e applicabile se lo si concepisce a monte di qualsiasi progetto. Questa installazione dimostra come sia possibile trasformare un’occasione predeterminata in una azione plurivaloriale, leggibile e fruibile a vari livelli. Uno dei nostri obiettivi è quello di immaginare altri interventi per ampliare il numero di edifici con queste caratteristiche sparsi per la nostra città. L’occasione è quella di generare un circuito di interesse per un turismo parallelo. Le forme artistiche espressive possono variare da intervento a intervento. Poesia, pittura e illustrazione sono tre di quelle possibili. Per fare questo è necessario avere una committenza illuminata che abbia la volontà di contribuire a generare dei progetti da condividere con la comunità”.
Mara Martellotta
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