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Oggi Quagliotti rivendica il diritto alle correnti in un partito plurale, giungendo a dire che anche nel PCI c’era dibattito, cosa della quale dubito. Soprattutto dice che Sasà diventa l’occasione
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buona per egemonizzare il Pd torinese sotto il controllo della nuova segretaria nazionale dal cognome impronunciabile e dalle origini radical- chic -Lgbt, a danno della maggioranza bonacciniana che si fonda sull’apporto determinante dell’ on. Laus. Quagliotti mette in evidenza come gran parte dei parlamentari piemontesi siano già passati con la segretaria e mette in guardia dalle moraliste con il seggio sicuro in eterno che si atteggiano ad arcigne Cassandre, non sapendo cosa significhi fare una campagna elettorale volta a prendere voti dai cittadini.