SOMMARIO: Matteotti assassinato – Pompeo dà fastidio? – Lettere
Matteotti assassinato
Il 10 giugno cadrà l’anniversario del rapimento di Giacomo Matteotti e le iniziative in ricordo del suo assassinio del 1924 sono numerose. Io stesso sono coinvolto nel lavoro di storicizzazione di un evento drammatico della vita italiana come fu l’omicidio destinato a segnare la storia successiva. Stupisce che il comitato nazionale per le onoranze a Matteotti (affidato ad un anziano storico, allievo del marxista ortodosso Ernesto Ragionieri e a una segretaria con esperienze precedenti che nulla hanno a che vedere con Matteotti perché l’ultimo Francesco Forte, con cui fu in amichevoli rapporti, era un sostenitore della destra berlusconiana e perfino del monarchico Sogno) usi il termine morte e non omicidio o assassinio o delitto, gli unici termini storicamente corretti. Matteotti non morì nel suo letto, almeno questo credo che gli vada riconosciuto. Morì tra atroci sofferenze inferte dai suoi sicari all’interno dell’auto in cui fu costretto dopo il rapimento. Matteotti è un grande personaggio della storia d’Italia, per tanti decenni disconosciuto dalla sinistra e dalla destra e non apprezzato dal mondo cattolico, un grande italiano che va finalmente fatto conoscere agli Italiani. Questo lavoro dovranno in larga parte farlo altri, anche se il Comitato per il centenario della “morte” ha avuto un cospicuo finanziamento di cui dovrà rendere conto e siamo curiosi di apprendere come vorranno utilizzare i fondi pubblici loro affidati.
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Pompeo dà fastidio?
Il sindaco di Moncalieri Montagna ha avuto vicende non proprio esemplari, anche se viene considerato da molti un ottimo sindaco. Finirà il suo mandato decennale nel 2026 e solo in questi giorni, dopo anni, ha scelto il suo vice sindaco. Di norma tutti i sindaci nominano subito un vicesindaco, ma Montagna non ha mai fatto la scelta, anche se c’è chi pensa che questa recente ed improvvisa nomina sia una sorta di investitura del possibile successore quando Montagna non potrà più candidarsi. Ci sono dei sindaci che cercano di far eleggere dopo il decennio un loro pupillo, magari ottenendo per sè un incarico da assessore e perfino da vicesindaco. Molti hanno anche interpretato la scelta tardiva del vice come un modo per intralciare la discesa in campo dell’assessore Laura Pompeo, da quasi dieci anni attivissima assessora alla cultura e unico volto noto e di prestigio tra gli attuali amministratori di Moncalieri. La carica da vicesindaco sarebbe toccata da subito a Pompeo, la più votata con oltre mille preferenze, ma Montagna non volle un vice, neppure una vice donna, come oggi è quasi d’obbligo per la parità. Pompeo dovrebbe prossimamente candidarsi in Regione come consigliere sicuramente eletto e potrebbe essere la nuova assessora regionale alla cultura, anche se i margini di vittoria del Pd – 5 stelle sono ridotti. Con Valle presidente, sarebbe una bella opportunità per la Regione avere un’assessora con una esperienza decennale. Dopo Leo e Oliva sarebbe la prima con competenze anche universitarie di prim’ordine e grande lavoro sul campo.
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LETTERE scrivere a quaglieni@gmail.com
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Equidistanza
Ho partecipato ad un dibattito su Israele e Palestina ed ho notato la prudente equidistanza di molti, direi di troppi. C’è gente che equipara il genocidio di 6 milioni di ebrei con un falso, immaginario genocidio di palestinesi. C’è gente che non condanna il terrorismo di Hamas e la bestialità dell’attacco del 7 ottobre. Io voglio ribadire che, non ebreo, sono da sempre dalla parte di Israele e non voterò più Pd per l’equidistanza pavida di quel partito. Anche molti ebrei italiani sono contro Israele, una scelta abominevole. Maria Pia Enrico
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Qui si è giunti oggi ad un antisemitismo che assomiglia a quello nazifascista di ieri. E’ triste doverlo riconoscere. Anch’io come Lei sono stato e sono dalla parte di Israele almeno dal 1967, quando incominciai a ragionare politicamente. Già prima ascoltavo mio padre, che di problemi internazionali era un grande esperto, che diceva di essere stato sempre filo israeliano e che disprezzava la politica filo araba di Moro e Andreotti. Anche Craxi non gli piaceva per la sua posizione filo araba, lontana da quella di molti grandi socialisti non succubi del PCI. Detestava anche Scalfari filo arabo. Sono rimasto orgogliosamente suo figlio. E gli ebrei filo palestinesi li considero degeneri. Israele, unica democrazia in Medio Oriente, è uno stato laico che lotta per la sopravvivenza ogni giorno e i suoi cittadini rischiano quotidianamente di morire per causa del terrorismo palestinese che da mai tregua. Ogni giorno dell’anno. Detto questo, credo che i diversi governi (l’Onu di fatto è scomparsa come la Società delle Nazioni prima della II guerra mondiale: un parallelo allarmante!) debbano contribuire a favorire una via di pace sicura per il Medio Oriente, possibile polveriera di Guerra. Ma la via percorribile non è certo quella dei due Stati che creerebbe gravissimi problemi di tensione internazionale senza risolvere quello della convivenza dei due popoli. Lo stesso fallimento dell’Autorità palestinese lo indica. Solo i ragazzi che non sanno nulla di storia o i vecchi faziosi di sempre che bruciano le bandiere di Israele per le strade possono pensare certe corbellerie politiche e condividere certe farneticazioni che neppure i più superficiali utopisti oggi oserebbero affermare dopo il massacro del 7 ottobre che costituisce un ante e un post non dimenticabile.