“Lo scorso 26 dicembre la Cassazione ha confermato quanto già ravvisato dal Tribunale di Sorveglianza di Torino circa i caratteri di lotta armata e preordinata provocazione di scontri con le forze dell’ordine per gli attacchi ai cantieri Tav: questa era l’istantanea della Cassazione. Riconoscere il centro sociale Askatasuna come “bene comune” significa quanto meno stravolgere i pronunciamenti di due organi giudiziari. Ha sbagliato il sindaco Lo Russo ad assumere una decisione senza neppure pretendere che gli agitatori del centro sociale facessero ammenda delle violenze provocate in trenta anni.
Diverso il discorso se Askatasuna diventa un presidio di servizi sociali e accetta di chiudere la stagione buia della lotta No Tav. Tutto ciò che può arricchire la vita civile di Torino e migliorare l’integrazione sociale è da salutare positivamente”. Così l’on. Daniela Ruffino (Azione)
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